Effetto coronavirus sulle Borse: Europa giù, sprofonda Milano. Lo spread torna sotto 250

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epaselect epa08296852 A view of digital market boards at the Australian Stock Exchange (ASX) in Sydney, Australia, 16 March 2020. The ASX dropped more than 7 percent at the opening of trade as concerns over the coronavirus and COVID-19 pandemic grow. EPA/JAMES GOURLEY AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT

Le principali borse europee temono il contagio da coronavirus, dopo che misure restrittive sono state adottate anche da altri Governi al di là delle Alpi.

Piazza Affari sprofonda fino a perdere il 10%, con il Ftse Mib a 14.350 punti, come nell’estate del 2012.

Crolla Fca (-18%), che ha chiuso le fabbriche in Europa per il coronavirus, mentre ripartono i congelamenti al ribasso che interessano Intesa (-12,3% teorico), Unicredit (-14,3% teorico) e Leonardo (-14,5% teorico). Il calo del greggio pesa su Eni (-8,36%) e Saipem (-13,28%). Stabile lo spread a 244,2 punti.

Borse in picchiata in Asia e Pacifico, con epicentro a Sidney (-9,7%), nonostante l’intervento di ieri sera della Fed. Giù Tokyo (-2,46%), dopo misure della Banca Centrale Giapponese ritenute insufficienti, Shanghai (-3,4%), Taiwan (-4,06%) e Seul (-3,19%). Ancora aperte Hong Kong (-4,01%) e Mumbai (-5,78%). Il nuovo calo del greggio (Wti -4,19%) e lo scivolone dell’oro (-3,19%) hanno pesato sugli estrattivo-minerari Northern Star (-17,13%), Lynas (-16,28%) e Gold Road (-14,36%). In rosso i futures sull’Europa e su Wall Street.

 Shanghai chiude a -3,40%, Shenzhen a -4,83% – La Borse cinesi chiudono con un tonfo dopo che la Fed ha limato i tassi di 100 punti, varando un quantitative easing da 700 miliardi di dollari contro il coronavirus: Shanghai cede il 3,40%, a 2.789,25 punti, mentre Shenzhen il 4,83%, a 1.712,02. La Banca centrale cinese ha deciso venerdì l’iniezione di liquidità da 550 miliardi di yuan (78,8 miliardi di dollari) col taglio di 0,5-1% della riserva obbligatoria; oggi ha immesso 100 miliardi di yuan (14,28 miliardi di dollari) con la linea di credito di medio-termine (Mlf) a un anno e al tasso del 3,15%.(ANSA).

L’euro sale a 1,1147 dollari in primi scambi – L’euro sale sui mercati valutari dopo il taglio del costo del denaro deciso ieri sera a sorpresa dalla Fed. La moneta unica guadagno lo 0,3% sul dollaro portandosi a 1,1147 ed è in rialzo anche nei confronti dello yen a 118,64 nonostante le misure di sostegno annunciate dalla Boj, giudicate insufficienti dai mercati.

Vola l’oro, poi limita guadagni a +0,2% – Le decisioni prese a sorpresa ieri dalla Fed hanno messo le ali al prezzo dell’oro, che ha però poi perso spinta limitando i guadagni a +0,2%. Il metallo prezioso è arrivato a guadagnare 45 dollari l’oncia, salendo fino a 1.575 dollari, scendendo però poi a 1.532 con un rialzo di appena lo 0,2%.

Fonte ANSA

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