Anis: “Siamo in ritardo sulle riforme, servono tavoli di confronto”

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ANIS: “Non c’è ancora un piano organico delle riforme con interventi e tempi definiti in cui realizzarlo. Siamo in grave ritardo e per questo abbiamo sollecitato il Governo ad avviare senza indugio i tavoli di confronto”.
Nel pomeriggio di oggi una delegazione ANIS, guidata dalla Presidente Neni Rossini e dal Segretario Generale William Vagnini, ha incontrato una rappresentanza del Congresso di Stato per confrontarsi sulle tante problematiche che il Paese sta vivendo da tanti anni e che la pandemia ha purtroppo ulteriormente aggravato. “Proprio per reagire e invertire la tendenza negativa”, commenta la Presidente Neni Rossini, “ANIS ha chiesto, da tempo, un cambio di passo e un piano strategico per realizzare gli interventi necessari a mettere in sicurezza la stabilità del Paese e rilanciare, al contempo, il suo sviluppo economico. In tal senso, l’annuncio del Governo a inizio anno di voler elaborare un cronoprogramma di riforme, seppur con ritardo, è un fatto positivo. Al momento, però, non c’è alcun documento programmatico su cui lavorare, e si trattano i diversi temi e obiettivi ancora in modo troppo astratto.
Ci aspettiamo dalla politica maggiore concretezza, determinazione e coraggio nel portare avanti le riforme che abbiamo condiviso come prioritarie e, con un metodo di confronto reale con il Paese, raggiungere gli obiettivi della stabilità e della credibilità internazionale.
Nelle prossime settimane con la visita del FMI avremo l’occasione preziosa di confrontarci come Paese con un organismo internazionale di alto livello, dovremo essere capaci di utilizzarla al meglio, anche accettandone le valutazioni e attivandoci subito per mettere in pratica le loro raccomandazioni. Le riforme che da tempo chiediamo sono le stesse che il FMI indica da anni e che fino ad oggi sono state ignorate, tra cui l’IVA, fondamentale per l’integrazione internazionale, che per la sua complessità va strutturata il prima possibile. Non possiamo più permetterci di rimandare questi passaggi, il tempo è scaduto. Ci aspettiamo quindi che il Governo, subito dopo questo appuntamento, apra i tavoli di confronto e inizi le attività, condividendo una agenda di lavori contenente gli interventi prioritari per uscire dalla crisi e dall’immobilismo che caratterizzano da troppo tempo la nostra Repubblica.
È vero che la pandemia ha colpito pesantemente tutte le economie occidentali ma la reazione degli altri Stati è diversa, talmente forte e massiva, che rischia di farci perdere ancora più competitività: tutti gli altri Paesi, oltre ad aver iniziato la campagna di vaccinazione, stanno mettendo in campo ingenti risorse per iniettare liquidità e fiducia nelle loro economie. Al contempo hanno avviato anche importanti piani di riforma per modernizzarsi e altri progetti stanno per essere attivati. Noi quindi non possiamo continuare a restare fermi perché il divario con i nostri competitor, che è già ampio, potrebbe diventare incolmabile”.