“Accordo The Market: solo concessioni e deroghe per le aziende, nessun impegno per i sammarinesi”

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Si è aperto con un riferimento all’accordo occupazionale tra Segreteria Lavoro e The Market, che la CSdL ha ricevuto solo nel pomeriggio di ieri, la 7a puntata di “CSdL Informa”, dedicata ai temi dei prestiti internazionali, del fisco e dell’equità. Il Segretario Tamagnini ha chiesto a William Santi, Segretario Confederale e rappresentante CSdL nella Commissione per il Lavoro, di illustrarne i contenuti.

“Più che un verbale di accordo – ha esordito William Santi – onestamente sembra un verbale di concessioni offerte a The Market in cambio di niente, che vanno oltre quanto previsto dalla regolamentazione sammarinese. Un esempio; forse non tutti sanno che i frontalieri non possono lavorare part-time a San Marino, invece in questo accordo viene prevista una apposita deroga alle leggi, consentendo questa possibilità.

Un’altra norma che viene disattesa, è quella secondo cui se ad un lavoratore a termine non viene rinnovato il contratto, per la stessa mansione ha diritto di precedenza su un’altra persona; nell’accordo invece si afferma che se si assume un lavoratore frontaliero e dopo sei mesi lo si vuole sostituire con un nuovo operatore, lo si può fare tranquillamente, peraltro senza nemmeno dover verificare se per quella mansione vi sono disponibilità tra i sammarinesi in lista. Anche questa è una concessione che non sarebbe possibile per tutti gli altri operatori.”

Ha aggiunto William Santi: “Ci sono poi concessioni sul fatto che le assunzioni di frontalieri possono non passare dalla richiesta numerica; quindi di default, a seconda delle metrature dei locali, si può assumere nominativamente un determinato numero di lavoratori forensi; a questi si aggiungono altre tre figure per ogni negozio che possono essere distaccate da aziende italiane: il manager, il vice-manager e il responsabile della cassa. Se il negozio non supera i 60 metri quadrati, si possono assumere due frontalieri, se invece l’ampiezza del locale è maggiore, il numero di lavoratori non residenti aumenta.”

“Considerando che i negozi all’interno della struttura sono 50/60, facendo un calcolo sommario quindi abbiamo circa 250 figure che provengono da fuori territorio”, ha commentato il Segretario Tamagnini.

“È molto grave che non ci sia una parola sull’impegno di The Market ad assumere personale sammarinese iscritto alle liste di collocamento”, ha aggiunto William Santi. “Non dimentichiamoci tra l’altro che storicamente sul nostro territorio abbiamo avuto due outlet che hanno finito per chiudere. Ci sono decine di lavoratrici soprattutto, che hanno maturato esperienza e professionalità nel campo della vendita di abbigliamento, che da anni aspettano di trovare un impiego nello stesso settore. Noi abbiamo ripetutamente sostenuto che quando sarebbe partito il Polo della moda si dovevano offrire opportunità di lavoro prioritariamente a loro; invece, ci troviamo di fronte ad un accordo che non dà nessuna prospettiva ai sammarinesi. C’è solo un generico impegno a fare la formazione da parte dell’Ufficio del Lavoro, ma senza indicare nessun numero di addetti da formare e poi da assumere. L’accordo si limita a stabilire che i negozi devono garantire il colloqui con i lavoratori interessati, ma questo è un impegno a dir poco risibile.

Per i singoli negozi, tra le righe si evince che potranno definire con la Segreteria per il Lavoro degli accordi diversi rispetto a quanto contenuto nell’accordo generale. Quindi, le deroghe non finiscono mai! Impegni occupazionali verso i sammarinesi non se ne vedono nemmeno su tutte le attività di contorno; manutenzione, ristorazione, cura del verde, ecc. Anche in questi settori ci saremmo aspettati opportunità per i sammarinesi, invece c’è il nulla.

Essere stati a quel tavolo mentre veniva definito l’accordo, sarebbe stato importante per tutti. Noi avremmo sostenuto la necessità di assumere impegni stringenti per i sammarinesi, senza nessuna deroga alle leggi e norme del nostro ordinamento, per andare incontro alle esigenze occupazionali dei nostri cittadini, tutelando l’interesse generale del paese. Altrimenti, che senso ha per il nostro paese una iniziativa imprenditoriale così onerosa che non offre lavoro ai sammarinesi e che non partecipa alla redistribuzione della ricchezza al paese?”

La CSdL si riserva di approfondire ulteriormente l’accordo, con l’impegno di continuare a tenere informata la cittadinanza, anche attraverso altre iniziative che verranno promosse e pubblicizzate.

Ricordiamo che la registrazione dell’itera puntata numero 7 di “CSdL Informa”, che ha affrontato poi diffusamente il tema dei prestiti internazionali, collegati all’imposizione fiscale e all’equità, è visibile sulla pagina Facebook “Cuore CSdL” e sul portale della Confederazione, www.csdl.sm.