San Marino verso le elezioni

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Elezioni. Torna la parola ai cittadini. San Marino e la maledizione del Terzo Millennio. Dal 2001 ad oggi, tre lustri appena, sono cambiati nove governi, di cui sei nella XXV legislatura. Tra questi, il famoso governo record durato tre ore, che ha giurato ed è andato in crisi nello stesso pomeriggio.

Anche questo governo ha avuto vita difficile e va casa un anno prima.

Si vota il 20 novembre prossimo. La campagna elettorale comincia ufficialmente il 31 ottobre, ma le forze politiche sono scese in campo già da fine agosto, quando la Reggenza ha decretato lo scioglimento del Consiglio Grande e Generale.

In lizza: tre coalizioni, 11 liste, 260 candidati. Ma la guerra è cominciata già in fase di formazione delle coalizioni. Soprattutto in casa PSD, dove la parte Dem è rimasta nella coalizione di sinistra, dando vita alla lista SSD (Sinistra Socialista e Democratica), mentre l’anima socialista ha mantenuto il nome e si è schierata in coalizione con la DC.

Balletti, minuetti e stoccate di fioretto anche tra i movimenti. Una vera potenza bellica se si fossero messi insieme. Invece Rete e colleghi hanno detto subito chiaro e tondo che non si sarebbero mescolati con nessuno che avesse avuto rapporti con la vecchia classe politica, piena di indagati.

Civico 10, dal canto suo, avrebbe voluto Rete, ma alle sue condizioni. Così si trovano su fronti opposti.

Il risultato finale di mille schermaglie è questo:

San Marino prima di tutto.  È la coalizione a guida DC, ben intenzionata a tornare al governo dopo le tempeste che hanno sconvolto le sue file. Le stanno accanto: il Partito Socialista, il Partito dei Socialisti e Democratici (senza Dem) e il movimento Sammarinesi, la lista composta da Noi Sammarinesi e dal movimento creato da un gruppo di cittadini residenti all’estero.

Adesso.sm.  È composta da SSD (Sinistra Socialista e Democratica) in cui sono confluiti Sinistra Unita e la corrente Dem del PSD; da Repubblica Futura, in cui sono confluiti Alleanza Popolare e UPR; da Civico 10.

Democrazia in movimento. È stata la prima coalizione a presentarsi ufficialmente ed è composta da due liste: quella di Rete e di MDSI (Movimento Democratico San Marino Insieme).

Poi ci sono due liste outsider che si presentano da sole.

Lista delle persone libere. È la new entry di questa tornata. Al suo interno conta ben 15 movimenti dalla natura più disparata: no Europa, 3.0, il movimento delle libertà (di ispirazione berlusconiana), Destra Nazionale, il movimento dei Cacciatori, Io non sto con Gnassi, no multe dall’Italia, no – migranti.

Rinascita Democratica Sammarinese. È il soggetto politico ideato dal socialista Augusto Casali insieme, Erik Casali e Alberto Amati con l’aiuto di Glauco Sansovini (ex AN).

In questa situazione, tutti gli osservatori sono concordi che difficilmente una qualsiasi delle tre coalizioni riuscirà ad ottenere la maggioranza più uno dei voti. E quindi si andrà al ballottaggio.

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