I Capitani Reggenti rispondono al Santo Padre

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Pope Francis waves as he leads the weekly audience in Saint Peter's Square at the Vatican February 18, 2015. REUTERS/Giampiero Sposito (VATICAN - Tags: RELIGION)

La Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, in relazione al Messaggio del Santo Padre diramato in occasione della 50ª Giornata mondiale della Pace, che si celebra il 1° gennaio, trasmette di seguito la risposta che gli Ecc.mi Capitani Reggenti, S.E. Marino Riccardi e S.E. Fabio Berardi hanno fatto pervenire a Sua Santità Papa Francesco:

“I Capitani Reggenti, nell’interpretare anche il sentimento delle Istituzioni e del Popolo sammarinese, si associano all’alto contenuto dell’odierno Messaggio che Vostra Santità ha diramato al mondo intero in occasione della 50^ Giornata Mondiale della Pace, condividendone lo spirito e il forte monito di pace.

Il tema della non violenza attiva, che caratterizza l’ampia riflessione sulle odierne crisi e sugli scenari brucianti del pianeta, risulta cruciale nell’individuazione dell’unica strada percorribile per edificare un mondo di pace, bandendo ogni possibile ricorso all’uso delle armi e alle strategie violente.

Da sempre portavoce della linea della mediazione e della diplomazia la Santa Sede, ancor più oggi, ci insegna e ci sprona a non cedere ai ricatti della “guerra giusta”, ma ad accogliere ogni stimolo che induca a lavorare per una società più umana, più rispettosa dei diritti umani, più aperta al dialogo e al confronto con persone e culture differenti, per favorire l’incontro e rigettare lo scontro.

Scuote la coscienza di noi tutti la cruda consapevolezza dei conflitti in corso e la situazione di miseria, morale e materiale, in cui versano uomini, donne e bambini, cui è stata strappata la stessa dignità dell’essere umano.

A questo si aggiungono forme di violenza altrettanto subdole ed invasive, che riducono gli esseri umani a vittime innocenti di abusi, di tratta e di inaccettabili sfruttamenti.

Ci sentiamo uniti e solidali nel richiamo a quei sentimenti di misericordia, di compassione e di carità che Vostra Santità ha così emblematicamente rilanciato nel corso dell’Anno Giubilare, contrapponendoli alle logiche della violenza.

Si tratta infatti di sentimenti morali universali spesso dimenticati, che implicano la capacità di percepire il dolore altrui e di condividerlo, creando una barriera contro l’aggressività e la crudeltà innate e dilaganti nei singoli e nelle società.

In questo accorato appello alla non violenza, che si apre agli orizzonti più lontani e profondi dell’animo e del pianeta, l’antica Repubblica del Titano trova peculiarità salienti della propria identità statuale, ancorata alle radici del suo Santo Fondatore e che dall’armoniosa e pacifica convivenza del suo popolo ha sempre attinto le migliori energie e risorse per anteporre sempre e comunque il primato del diritto”.

San Marino, 1° gennaio 2016/1716 d.f.R.

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