“Le radici del nuovo”, la Dc a congresso

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Si intitola “Le radici del nuovo” il Congresso DC, che prenderà il via domani sera al Kursaal e terminerà domenica. Atteso l’intervento del segretario uscente Marco Gatti, a cui toccherà il compito di fare l’analisi della sconfitta elettorale, ma anche lanciare l’amo per quella ripresa che molti auspicano, visto che comunque, nonostante il forte ridimensionamento consiliare, la DC rimane il primo partito del Paese.

“Il congresso è molto importante per la Dc- sottolinea Marco Gatti- stiamo attraversando un momento di grosso dibattito su quello che è il futuro dei partiti storici, ci si interroga su quali siano le ragioni ancora per fare politica da un partito piuttosto che da un movimento, se serva o non serva la politica”. Ma soprattutto, durante il congresso i delegati dovranno interrogarsi sul ruolo attuale del partito dall’opposizione. “Oggi non siamo partito di governo- spiega Gatti- ma essendo partito di maggioranza relativa abbiamo responsabilità di un’azione politica che non sia di mero controllo dell’operato di governo, quanto propositiva e di confronto con le parti sociali, la società civile e anche con il governo stesso per continuare un percorso virtuoso intrapreso anni fa e che ha bisogno di continuare attraverso scelte”.

Il rischio piu’ grande che si corre oggi è per Gatti che “i sacrifici fatti in questi anni siano vanificati da non scelte e che, se non ci sono governi e maggioranze coese, che tutto si fermi, come è successo alla fine della passata legislatura, quando i veti degli alleati hanno bloccato il governo”.

Alessandro Cardelli, capogruppo consiliare, riprendendo il titolo del congresso, delinea il percorso della Dc oggi. Ovvero: “Sintesi di un partito popolare legato alla tradizione ma anche di quel rinnovamento e di quella freschezza che i sammarinesi ci hanno chiesto alle ultime elezioni e che tuttora ci manifesta la base”. Anche Cardelli rimarca che oggi il Pdcs è “forza di opposizione ma responsabile e propositiva, non siamo un movimento che fa esclusivamente demagogia e battaglie populistiche, siamo un partito moderato con cultura di governo”.

In questa direzione, “da qui in avanti, chiunque sarà il segretario- prosegue Cardelli- il Pdcs porterà avanti proposte e soluzioni già proposte in campagna elettorale e che continueremo a sostenere”. Il congresso, oltre ad essere trasmesso in streaming, sarà aperto alla cittadinanza in tutti e tre i giorni di lavoro- Sono attesi 50/60 interventi degli oltre 300 delegati chiamati al voto.

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