Il giorno della Reggenza: Malta e San Marino, esempi di successo di Piccoli Stati

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San Marino. Malta, un piccolo Stato già in Europa. San Marino, un altro piccolo Stato in pieno processo di integrazione. Analogie e differenze, sulla base di un’esperienza che ha portato successo, stabilità e riconoscimenti. L’Oratore Ufficiale della cerimonia di insediamento, George Vella pronuncia un’Orazione dai toni accorati, ma piena di incoraggiamento per il percorso che San Marino ha avviato.

Eccellentissimi Capitani Reggenti,

Eccellenze,

è per me un piacere e un onore pronunciare questa Orazione Ufficiale in occasione della Cerimonia di Investitura degli Eccellentissimi Capitani Reggenti di questa storica Repubblica. Desidero in primo luogo congratularmi con le Loro Eccellenze, i Capitani Reggenti, Mimma Zavoli e Vanessa D’Ambrosio per tale elezione e auguro loro ogni successo nell’adempimento del mandato. Rivolgo un sentito ringraziamento al Governo della Repubblica di San Marino per avermi invitato a partecipare a questa solenne cerimonia. La mia visita a San Marino è stata programmata da tempo e con la mia presenza qui oggi ho realizzato il desiderio di visitare questo paese, che coltivavo da diversi anni. Il mio desiderio nasce dall’interesse di elevare le relazioni bilaterali tra i nostri due paesi ad un livello di scambi settoriali e, soprattutto, di trasmettere un chiaro messaggio di impegno e sostegno politico. La calorosa accoglienza e l’ospitalità dimostratemi sono davvero commoventi e, per più di un aspetto, mi sento a casa. Permettetemi una battuta. Molto raramente durante altre visite ufficiali ho avuto occasione di vantarmi delle maggiori dimensioni territoriali e demografiche di Malta. Si tratta, dunque, per me di una visita ancor più significativa rispetto a molte altre. Da più di un punto di vista, non si può affermare che i nostri paesi si siano sviluppati lungo percorsi paralleli. Ad esempio, San Marino è da sempre un modello di democrazia e le tracce della sua fondazione come Repubblica risalgono al terzo secolo d.C. Malta è stata invece soggetta a secoli di dominazione straniera e vanta una storia molto recente come paese indipendente e come Repubblica; l’indipendenza, infatti, è stata raggiunta nel 1964, mentre la Repubblica è stata proclamata nel 1973. Nonostante questo diverso percorso, abbiamo raggiunto sempre più un punto di convergenza che, anche se non in modo esclusivo, dipende in gran parte dallo sviluppo delle nostre relazioni con l’Unione Europea.

In un certo senso, anche l’adesione di Malta all’Unione e le attuali aspirazioni di San Marino per un’associazione più strutturata hanno fatto sì che i nostri due paesi si trovassero faccia a faccia. Malta può facilmente identificarsi con il processo attualmente in corso tra San Marino e l’Unione Europea, in quanto è molto simile a un capitolo importante della sua storia recente. Prima dell’adesione all’UE nel 2004, i rapporti tra l’allora CEE e Malta erano disciplinati da un Accordo di Associazione, firmato il 5 dicembre 1970 ed entrato in vigore il 1 aprile 1971. L’Accordo di Associazione e i suoi protocolli addizionali prevedevano la creazione di un’unione doganale tra l’UE e Malta in due fasi della durata di cinque anni ciascuna. Si è trattato di una pietra miliare, non solo a livello politico, ma soprattutto in termini di trasformazione economica. Grazie a questo sviluppo, l’economia di Malta ha beneficiato di investimenti diretti esteri senza precedenti, che hanno letteralmente costruito da zero la nostra industria manifatturiera.

Nei successivi tre decenni è seguita una maturazione politica ed economica del paese, che è diventato un membro a pieno titolo dell’Unione Europea. Collego in gran parte questo traguardo al fondamentale progresso di cui hanno beneficiato le isole maltesi con l’Accordo del 1970.In virtù di tali vantaggi profondamente apprezzati, il mio paese continuerà a sostenere San Marino nei suoi negoziati con l’Unione Europea. Ciò è ancora più vero quando possiamo condividere le sfide e gli aspetti più delicati collegati al mantenimento e alla salvaguardia delle specificità di un piccolo Stato. Grazie ad una combinazione di fattori storici, stabilità politica, sane politiche di bilancio e finanziarie e una forza lavoro multilingue e altamente qualificata, Malta è ora un paese leader e di successo in Europa. Abbiamo il più basso tasso di disoccupazione nell’Unione Europea, pari al 4,4%, un tasso di crescita economica del 6,3% nel 2015 e 5% l’anno scorso, un numero record di turisti, pari a 2 milioni di visitatori lo scorso anno e, per la prima volta nel corso degli ultimi trenta anni, un avanzo di bilancio.

Eccellenze,

Desidero indicare brevemente le motivazioni per cui ritengo che le relazioni tra i nostri due paesi siano considerate così positivamente a La Valletta. Non abbiamo una lunga storia in termini di relazioni bilaterali ufficiali, poiché il loro stabilimento, nel 1995, è relativamente recente. Tuttavia, ancor prima di quella data, la nostra comunanza di intenti era già emersa attraverso contatti in seno al Consiglio d’Europa e all’allora Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.  Poiché gli scambi hanno continuato ad intensificarsi in questi consessi, anche attraverso la nomina dei nostri Ambasciatori nelle rispettive capitali, abbiamo concluso con successo una serie di accordi formali in diversi campi. Il momento culminante dei nostri contatti ad alto livello si è concretizzato durante i colloqui ufficiali fra i rispettivi Ministri degli Esteri a La Valletta nel 2014, seguiti nello stesso anno dalla visita a San Marino del Segretario Parlamentare maltese per la Gioventù e lo Sport, che ha determinato l’avvio di diverse collaborazioni nel settore dello sport. Colgo questa occasione per estendere i miei saluti all’ex Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Pasquale Valentini, la cui visita a Malta nel 2014 è stata fondamentale per lo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali. Sono fermamente convinto che i nostri rapporti continueranno a intensificarsi grazie alla stretta collaborazione con il mio collega e amico, il Segretario di Stato Nicola Renzi. Più di recente, nell’aprile 2016, Malta ha avuto l’onore di ricevere il vostro Segretario di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale; durante la sua visita è stato firmato un Memorandum di Intesa tra i nostri rispettivi Ministeri della Sanità.Parimenti importante è l’Accordo contro la Doppia Imposizione Fiscale in vigore dal 2005, un ottimo quadro di riferimento che facilita i rapporti d’affari tra i nostri due paesi. Le potenzialità su questo fronte sono enormi. L’economia di Malta è attualmente fiorente, con cifre record in termini di crescita economica, un basso tasso di disoccupazione e una classe imprenditoriale intraprendente ma diligente, alla continua ricerca di opportunità commerciali e di investimento. Dato questo crescente sviluppo, non posso far altro che incoraggiare scambi più frequenti nel settore del commercio, dell’istruzione, degli investimenti e del turismo. Mi auguro che al termine della mia visita il popolo sammarinese avrà meglio compreso che cosa rappresenta Malta, con le sue peculiarità.

Eccellenze,

durante la mia attività politica a Malta e in qualità di osservatore appassionato degli affari internazionali, non ho mai smesso di credere che i piccoli Stati svolgano un ruolo importante sulla scena internazionale. Non tanto nel determinare situazioni difficili in materia di sicurezza, ma sicuramente nel contribuire ad un’agenda mirata, autentica e basata sui valori. Come Ministro degli Affari Esteri ho imparato ad apprezzare appieno questa caratteristica.  In larga misura, il successo della politica estera di Malta nel corso dei decenni è stato determinato dal principio secondo cui le dimensioni territoriali non possono limitarne in alcun modo la visione e l’efficacia. Questo si applica pienamente a un contesto che conosciamo molto bene, quello dell’Unione Europea. Non solo si riconoscono agli Stati più piccoli la voce e lo spazio di cui necessitano e che meritano, ma questi paesi influenzano effettivamente i processi decisionali e sono, nel contesto attuale, una forza trainante per il rilancio del progetto europeo. La Presidenza di Malta del Consiglio dell’Unione Europea è, in un certo senso, anche orientata a incarnare l’energia, la lungimiranza e il dinamismo che un piccolo paese può apportare all’Unione, sempre più percepita ingiustamente come un’entità distaccata e troppo democratica. I nostri leader hanno celebrato il 60° anniversario dell’UE solo pochi giorni fa. Questa commemorazione è stata fortemente caratterizzata da riflessioni interne. Lo scorso 1 gennaio, la Presidenza maltese ha ereditato un’Unione Europea scossa dalla Brexit, dall’insicurezza, dall’insoddisfazione dei cittadini e dal disaccordo sull’applicazione del valore europeo fondamentale della solidarietà.

Malta certamente non ha la chiave che apre tutte le porte. Nessuna soluzione duratura può concretizzarsi se non è raggiunta attraverso il dialogo e la costruzione del consenso. Il nostro approccio alla Presidenza si basa proprio su questo principio e a metà strada del mandato semestrale abbiamo già registrato notevoli progressi su diversi dossier tecnici e politici.

Non è mia intenzione vantarmi dei risultati che siamo riusciti a garantire in queste ultime settimane. Mi limiterò semplicemente ad affermare che anche io sono rimasto sorpreso dei tanti campi e ambiti settoriali in cui abbiamo registrato concreti passi in avanti. Citerò solo alcuni settori prioritari, che rispecchiano l’ampia gamma di attività. Lo scorso 3 febbraio abbiamo ospitato il Vertice Informale di Malta, durante il quale è stata concordata a livello di Capi di Governo la Dichiarazione di Malta sugli aspetti esterni della migrazione: affrontare la rotta del Mediterraneo centrale. La nostra Presidenza, in stretta collaborazione con la Commissione e l’Alto Rappresentante Mogherini, ha presentato un Piano di Attuazione di natura operativa e che cerca di identificare una serie di interventi per ciascuno degli elementi contenuti nella Dichiarazione di Malta.

Sempre sul fronte della migrazione si è svolta a Malta nelle giornate dell’8 e 9 febbraio una Riunione di Alti Funzionari per il Piano d’Azione Congiunto di La Valletta, che ha fatto seguito al Vertice di La Valletta del novembre 2015. Durante questo incontro, le delegazioni provenienti dall’Europa e dall’Africa sono state impegnate in un dialogo costruttivo, facendo il punto sui progressi compiuti nell’ambito dei cinque pilastri del Piano d’Azione Congiunto di La Valletta. Tale dialogo ha portato all’approvazione di una serie di conclusioni comuni, che rappresentano una rinnovata conferma politica del nostro impegno nei confronti sia dello spirito che del testo del Piano d’Azione.

Il Consiglio ha anche raggiunto un accordo con il Parlamento Europeo sulla proposta relativa alle regole per i mercati del roaming all’ingrosso. I nuovi tetti all’ingrosso saranno inferiori di circa il 90% rispetto a quelli attuali. La riforma del roaming all’ingrosso è l’ultimo atto legislativo necessario prima dell’abolizione delle tariffe di roaming al dettaglio il 15 giugno 2017.

È stato inoltre raggiunto un accordo dalla Presidenza maltese del Consiglio dell’Unione Europea con i rappresentanti del Parlamento Europeo sulla liberalizzazione dei visti per i cittadini ucraini in data 28 febbraio 2017. Cosa molto importante, la Presidenza maltese ha lavorato a favore dell’approvazione di una serie di nuove misure, che aggiorneranno e amplieranno gli strumenti a disposizione degli Stati membri per rispondere alla crescente minaccia del terrorismo. La nuova Direttiva consentirà alle forze dell’ordine e alle autorità giudiziarie all’interno dell’Unione Europea di essere più efficaci nel prevenire e perseguire coloro che progettano azioni terroristiche. Il Consiglio ha inoltre convenuto di adeguare il quadro finanziario pluriennale dell’UE per il periodo 2014-2020, così da allinearlo alle nuove priorità. Le modifiche concordate rafforzano il sostegno dell’UE per far fronte alla crisi migratoria, potenziare la sicurezza, promuovere la crescita e creare posti di lavoro. Più ironicamente, siamo anche al timone della Presidenza nel momento in cui il Regno Unito, l’ultima potenza straniera a governare le isole maltesi, sta facendo i passi necessari per uscire dall’Unione. Non posso non menzionare il fatto che il logo scelto per la Presidenza maltese è “reUnion”. Ed è stato scelto non solo a fronte di importanti cambiamenti, quali i preparativi del Regno Unito per uscire dall’Unione, o con l’obiettivo di ri-unire gli Stati membri laddove questi hanno preso le distanze, ma soprattutto per sottolineare la riunificazione necessaria tra le istituzioni e i nostri cittadini. In aggiunta alle trattative di alto livello e ai complessi regolamenti e decisioni, i cittadini devono sentire che la politica incide in maniera significativa sulla loro vita quotidiana.

Eccellenze,

permettetemi di aprire qui una parentesi e spiegare la posizione di Malta sugli sviluppi delle relazioni di San Marino con l’UE. Prima di tutto noto con soddisfazione che San Marino è stato in grado di instaurare forti relazioni economiche con l’Unione Europea. Numerosi accordi sono stati firmati, sin da quando sono state stabilite le relazioni diplomatiche nel 1983, fino al più recente Accordo sullo scambio automatico di informazioni sui conti finanziari. Continuiamo a sostenere fermamente le relazioni tra l’UE e San Marino, così da rafforzare ulteriormente i legami ed esplorare diverse opzioni a favore della conclusione di altri accordi di cooperazione in settori di comune interesse. Malta attribuisce grande importanza alla Decisione del Consiglio del dicembre 2014 in merito all’avvio dei negoziati con San Marino, Monaco e Andorra sulla partecipazione al mercato unico, e ai negoziati avviati nel 2015 per la conclusione di uno o più accordi di associazione.

Questi punti chiave segnano il rinnovato interesse dell’Unione a rafforzare le relazioni e hanno determinato il sostegno di Malta a questo processo. Detenendo la Presidenza, è nostra intenzione assicurare che le relazioni tra San Marino e l’UE continuino a svilupparsi e a consolidarsi. Prendiamo atto della volontà di San Marino di raggiungere una maggiore integrazione con l’Unione e siamo pronti a condividere la nostra esperienza sulle strutture dell’UE e il loro funzionamento, anche attraverso scambi bilaterali.

Eccellenze,

l’Europa con cui si confrontano Malta e San Marino sta affrontando un’instabilità che va dai suoi confini meridionali a quelli orientali. Come sapete molto bene, Malta è sia geograficamente che storicamente vicina al Nord Africa e tale aspetto è centrale per la nostra attività diplomatica e politica. Ciò integra piuttosto che contraddire la nostra appartenenza all’Unione Europea. Alla luce del principio secondo cui non ci possono essere pace e sicurezza in Europa senza pace e sicurezza nel Mediterraneo, restano prioritarie per Malta tutte le questioni legate al Mediterraneo. Le problematiche marittime, del Mediterraneo e dei migranti sono sempre state preminenti nel corso della nostra storia, così come lo sono ora durante la nostra Presidenza.

La situazione nelle immediate vicinanze di Malta e San Marino rimane precaria, con instabilità politica nei paesi candidati, conflitti ed estremismi ai confini meridionali e una situazione instabile in Oriente. Benché non sia un compito facile identificare un ambito in cui Malta lascerà il segno nell’UE, vi assicuro che stiamo facendo il massimo per quanto riguarda il Mediterraneo. Le minacce e le crisi che stiamo affrontando oggi nel Mediterraneo devono essere gestite in modo proattivo con il massimo livello possibile di fiducia e collaborazione da parte di tutti. La comunità internazionale deve concentrarsi sulle priorità più urgenti, portando avanti in parallelo questioni quali: sicurezza e stabilità, sviluppo economico e sviluppo sociale, mobilità e sicurezza energetica.

Alla luce di quanto sopra, Malta si fa portavoce degli sforzi volti a incoraggiare i paesi del Nord Africa affinché continuino a portare avanti le riforme necessarie per garantire la stabilità e la prosperità nel Mediterraneo. Ciò che accade in Libia è fondamentale per la stabilità della nostra regione. Il mio paese continua a impegnarsi a favore del dialogo politico e della riconciliazione tra tutte le parti libiche per risolvere i problemi politici, economici e sociali che affliggono questo paese. È certo che dobbiamo continuare a inviare messaggi chiari e forti a coloro che sono ancora riluttanti ad accettare il Governo di Unità Nazionale e l’Accordo Politico sulla Libia. Malta si augura che tutti gli intermediari del potere libici, tra cui le forze militari e la società civile, siedano attorno ad un tavolo con i politici per ripristinare un governo unitario, nonché la prosperità e la sicurezza in Libia.

Più in generale, ci impegneremo anche a garantire che i livelli di assistenza al Nord Africa e ai paesi vicini meridionale siano differenziati e modellati sulle specifiche esigenze e priorità evidenziate dagli interessati.

Continueremo a fare quanto in nostro potere per garantire che le priorità dei partner meridionali dell’UE siano soddisfatte in modo efficace.

La nostra politica estera è sempre più orientata verso la promozione della diplomazia, del dialogo e di misure volte ad accrescere la fiducia. Siamo mossi dalla volontà di ampliare ulteriormente il concetto di vicinato dell’UE ai paesi meridionali vicini e del Consiglio di Cooperazione del Golfo per una discussione costruttiva e proficua soprattutto sui temi quali la cultura, l’istruzione, i giovani e il dialogo interreligioso.

È giunto il momento di rafforzare le nostre relazioni e di intensificare il dialogo per poter meglio comprendere le tensioni regionali che determinano insicurezza e disagio nei nostri popoli.

Eccellenze,

la nostra regione negli ultimi anni è salita alla ribalta della cronaca per tante ragioni sbagliate, dal declino socio-economico, al terrorismo, all’immigrazione clandestina, all’emergere del populismo. Malta ha compreso, grazie alla promozione di un’agenda positiva, che è giunto il momento di voltare pagina. I paesi come i nostri hanno un ruolo da svolgere nel definire un’agenda che parli di sensibilizzazione e dialogo con i paesi partner e nei contesti multilaterali di cui sono parte. Sono fermamente convinto che questo è un contributo che i piccoli paesi come il nostro possono dare all’Europa e non solo. I valori che propugniamo e rispettiamo sono il nostro bene più grande. In ragione delle nostre dimensioni siamo in grado di prendere posizioni di principio che non sono dettate da altre considerazioni più pragmatiche, con cui i paesi più grandi dovrebbero fare i conti.  Forse uno dei migliori esempi in questo senso è l’esperienza di San Marino durante la Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa nel 2007 o la sua posizione estremamente attiva in tutte le questioni legate alle Nazioni Unite.  Quando un piccolo paese prende una posizione basata sui valori su un tema così importante come i diritti umani non vi sono accuse di applicare due pesi e due misure.  Lo stesso vale per Malta. Quando facciamo proposte in ambiti quali i cambiamenti climatici o la conservazione delle risorse marittime, non vi è altra ragione che quella di contribuire al bene comune.  Come su tutti gli altri fronti, gli Stati più piccoli possono ottenere risultati migliori quando lavorano insieme con uno scopo condiviso. Voglio credere che la mia visita al vostro affascinante paese rappresenti un passo in questa direzione.  Sono certo che condividendo le nostre difficoltà, le nostre aspirazioni e i nostri successi abbiamo aggiunto un altro tassello nel completamento del complesso ma gratificante mosaico della stabilità regionale. Vi ringrazio per la vostra attenzione durante questa cerimonia memorabile e vi assicuro che serberò sempre nel cuore l’esperienza odierna.

 

 

 

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