Comincia il Consiglio, ed è subito scontro

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San Marino. Prima seduta del Consiglio Grande e Generale per la nuova Reggenza, ore 21 del 18 aprile. Ma è un avvio difficile perché la proposta di un inizio sperimentale del nuovo regolamento, con i tempi contingentati per il comma comunicazioni, da qualcuno non è capito, né accettato, nonostante ci sia stata l’unanimità nell’Ufficio di Presidenza. In sostanza, la decisione era di dare ad ogni gruppo un monte minuti in proporzione alla consistenza numerica, e comunque circa due minuti e mezzo a testa per ogni iscritto a parlare. Poi la questione viene spiegata come una sorta di gentleman’s agreement tra maggioranza e opposizione. Il governo voleva portare il 26 aprile il dibattito politico su Carisp, mentre le minoranze volevano farlo subito visto l’accavallarsi degli avvenimenti. La quadratura del cerchio si è trovata nel fissare il dibattito in maniera tassativa per il giorno di mercoledì 19, e dare la possibilità ai rappresentanti di governo designati di poter partecipare alla riunione del FMI a Washington. Per questo, il comma comunicazioni, aperto stasera, doveva per forza rimanere entro il tempo limite della sessione, cioè fino a mezzanotte. Ci saranno novità anche per interpellanze e interrogazioni, in attesa della votazione definitiva del nuovo regolamento.

Chiarita la situazione, comincia il comma comunicazioni vero e proprio. Ed è subito fuoco di fila sulle banche, non tanto su Carisp, per la quale le cartucce saranno sparate domani, sia da maggioranza, sia da opposizione. Il focus è su Asset Banca il cui commissariamento dura ormai da un paio di mesi, compreso il recente rinnovo, senza peraltro che siano state rese pubbliche le motivazioni. Il capogruppo DC Alessandro Cardelli chiede anche le motivazioni delle dimissioni di due commissari e il perché questi professionisti prendano uno stipendio più alto addirittura di quello dei colleghi di Bankitalia. “Chi paga?” chiede Cardelli, visto che Asset è stata spolpata. Teodoro Lonfernini chiede invece lumi sullo scontro in atto all’interno del sistema bancario: chi combatte contro chi? Matteo Zeppa cambia argomento e chiede al governo perché non intervenga in Aula, e nel Paese, per spiegare le affermazioni fatte al FMI e puntualmente scritte sul report. E cioè che il governo avrebbe introdotto delle accise sui beni di lusso, una tassa una tantum e non meglio precisati tagli. Tutti argomenti di cui non si è mai parlato in aula. Come non si parla di lavoro e disoccupazione, che continua tragicamente a crescere. Nel frattempo aleggia tra le file Consiglio l’interrogativo su Nicola Romito. Qualcuno chiede: ma si è dimesso davvero? Che fine ha fatto? Tutto rimandato al Consiglio di domani, con le risposte del governo sull’intera vicenda Carisp e forse anche su altro.

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