Consiglio: legami familiari e di affari con membri della vigilanza di BCSM

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San Marino. Comincia con i fuochi d’artificio l’ultima giornata di lavori del Consiglio Grande e Generale, dove il risultato finale del lunghissimo dibattito sulle banche, rimarca la contrapposizione insanabile tra maggioranza e opposizione.

In apertura di seduta, però, la Dc ha lanciato un altro forte attacco con Oscar Mina, che mette agli atti documenti su legami familiari – e di affari – tra i fratelli Confuorti e i vertici di BCSM. Risulterebbe che la moglie di uno dei membri della vigilanza sia una top manager di una società lussemburghese di Confuorti. Perciò, avverte Pasquale Valentini: “C’è un’influenza importante delle scelte fatte in Banca Centrale e nelle modalità in cui vengono assunte figure chiave”. Quanto meno, suggeriscono anche altri consiglieri, è legittimo avanzare dei sospetti. Simone Celli parla di tentativo di mistificare la realtà: “Mi dispiace che al posto di discutere di prospettive si ragioni sul complotto, dimenticando che i rapporti forti riguardano l’attività politica di un ventennio.”
Il clima in Consiglio rimane sempre molto caldo. Tutta l’opposizione chiede di fermare le bocce, aprire il confronto sulle scelte, sia per quanto riguarda il conferimento di Asset in Cassa di Risparmio, sia, soprattutto, per il debito estero. Che la maggioranza pone come ultima spiaggia dentro il suo odg, ma che tuttavia non viene escluso. E questo spaventa. O quanto meno preoccupa perché non vede chiarezza su questo punto.

La procedura d’urgenza per una commissione d’inchiesta sulle banche, chiesta affinché non si arrivi troppo tardi ad individuare le responsabilità, apre nuove polemiche e, alla fine, non passa. La proposta di legge seguirà il consueto iter istituzionale.

Non passano neppure i tre odg della minoranza, mentre viene approvato quello della maggioranza, confermando la demarcazione netta tra i due schieramenti già evidenziata durante il dibattito. Matteo Ciacci sottolinea che l’odg della maggioranza è propositivo, apre al dialogo e al confronto, invia un messaggio di tolleranza e approccio costruttivo ai problemi, in un momento in cui serve serenità. Ciacci rimarca che il reperimento necessario per riequilibrare il sistema bancario prevede un’azione composita, dando priorità alle risorse interne. Spera si trovino condivisioni, pur partendo da posizioni diverse. “Si sta giocando tanto – dice – ma crediamo di aver intrapreso un percorso di trasparenza nel rispetto delle regole”.
Riguardo alla richiesta delle dimissioni dei vertici di Bcsm, Simone Celli avverte che “avrebbe un impatto terrificante sull’immagine e la credibilità del paese”. E invita a cogliere gli insegnamenti della storia, ad imparare dagli errori. Chiama in causa Bossone, ricorda il congelamento dei rapporti con Bankitalia.
Pedini Amati lo corregge, ricordando che dopo Bossone sono arrivati Reggia e Clarizia: “Sono dieci anni che dobbiamo firmare il memorandum. Si era acquisito un rapporto valido con gli ex membri della vigilanza defenestrati da questa direzione. È sul sito di Bankitalia. Gli attuali vertici, invece, non pare abbiano rapporti altrettanto buoni”.

Il Consiglio continua i suoi lavori fino ad oggi pomeriggio, ma sicuramente gran parte dell’ordine del giorno stilato dall’Ufficio di Presidenza, rimarrà inevaso.

 

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