Consiglio, approvato il decreto per il rifinanziamento di Cassa

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San Marino. Dopo i colpi di scena della serata di giovedì, continua la tempesta sulle banche. Si discute, nella mattinata odierna, sul decreto 98 per le misure di rafforzamento Cassa di Risparmio (la copertura di 534 milioni da parte dello Stato) ma torna a galla tutta la problematica di BCSM, insieme a quella di Carisp, che in qualche maniera e per molti aspetti, si sovrappongono. L’arrivo repentino e quasi inaspettato di Raffaele Capuano alla direzione, ha destabilizzato molti equilibri. C’è chi l’ha interpretato come un punto messo a segno dal governo, capace di risolvere i problemi velocemente. C’è chi invece pensa che questa mossa sia una sorta di commissariamento da parte del MEF, cioè dell’Italia. Capuano uomo del Mef, per circa dieci anni direttore della Covip, l’organo di vigilanza sui fondi pensione. Inoltre sembra che ci siano collegamenti fra Capuano e un Consigliere delegato di Scudo Investimenti, entrambi con ruoli di vertice in Confassociazioni. Quindi, una situazione molto complessa. Dai banchi dell’opposizione, un po’ risentiti anche perché nessuno li aveva avvertiti, ci vogliono vedere chiaro. Meglio votare il gradimento a ottobre, quando si avranno maggiori informazioni su tutto. Nel frattempo, arriva la notizia che anche Grais se ne vuole andare, aprendo un altro fronte di problemi.

Inoltre, si fa notare la persistenza di una fase di non legittimità e di grande volatilità: quattro membri del consiglio direttivo di BCSM e quattro membri del cda di Cassa si sono dimessi nell’arco di una settimana.

Chi porta all’approvazione il bilancio di Cassa per il quale c’è stata una non opinion da parte della società di revisione? Un bilancio redatto da Cda che non c’è più e che era stato scelto dal governo.  Dove si prendono i soldi per ripianare l’enorme deficit della Cassa? Una Cassa che dovrà prendersi in carico un’altra banca debitoria, con i conti dei correntisti bloccati da oltre tre mesi. Chi paga?

Il bilancio dello Stato, al netto delle partite di giro e delle compensazioni, si attesta sui 250 milioni all’anno, dicono le opposizioni.

Un conto è dire, un conto è fare.

C’è poi un’altra lettura dei fatti successi in queste ultime settimane sul “bilancio prudenziale” di Carisp, che ha scosso non solo la politica, ma anche l’opinione di tanti cittadini.

Una svalutazione troppo spinta dei crediti, come quella che è stata effettuata, potrebbe infatti indurre i debitori a infischiarsene del proprio debito. Tanto è stato svalutato, non vale più niente, si può non pagare. C’è il rischio che non si prenda più niente, anche mettendo in piedi una bad bank.

Dai banchi della maggioranza, per contro, c’è la determinazione a portare avanti la road map che vuole Cassa di Risparmio all’apice di un nuovo percorso di sviluppo. È la prima volta nella storia recente che si presenta un bilancio veritiero, così come chiede il FMI. È la prima volta che si presenta un piano industriale per la ristrutturazione della banca, che coinvolgerà l’intero sistema bancario. I soldi arriveranno dai 200 milioni di titoli che il governo metterà in campo, e dal dialogo con la Consulta per la Previdenza.

Alla fine riprende la parola Celli, che sottolinea nuovamente gli obiettivi del governo, tutti i passaggi effettuati in queste settimane e la bontà del lavoro svolto dal cda che si è dimissionato. La votazione rispecchia la composizione dell’Aula, che approva a maggioranza il decreto per il rifinanziamento di Cassa.

Per la cronaca, da segnalare il voto unanime per l’inserimento del comma 6 bis per lo scambio automatico di informazioni sui conti finanziari, iniziativa europea che ha visto San Marino fra i primi ad aderire. Sospesa invece la ratifica del decreto che conferisce al CCR parere vincolante nell’adozione di procedimenti straordinari.

 

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