Alessandro Mancini, PS, sul governo: l’aria non è cambiata

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San Marino. Il Partito socialista potrebbe orientarsi verso l’astensione per il gradimento del Consiglio nei confronti del nuovo direttore generale di Banca Centrale, Raffaele Capuano. A dirlo è il capogruppo consiliare del partito di opposizione, Alessandro Mancini, che in questa intervista esprime la sua opinione su legge sviluppo, Carisp, nuova sessione consiliare e clima politico.

Con 29 voti favorevoli, il Consiglio ha dato il via libera alla legge sullo sviluppo economico. Cosa salva e cosa, invece, non salva di questo provvedimento?

“Ma guardi, innanzitutto partirei proprio dai 29 voti favorevoli che non sono certamente un bel biglietto da visita per la prima legge che la maggioranza ha portato in aula dopo oltre otto mesi; pensi che se le forze di opposizione fossero uscite al momento della votazione finale, il numero legale per la validità della seduta sarebbe stato garantito dalla Reggenza. Purtroppo, e vengo alla domanda, salvo ben poco da questo provvedimento; questa maggioranza, forse presa dall’ansia di prestazione, ha voluto sfornare a tutti i costi una revisione dell’attuale normativa sullo sviluppo che va proprio nel verso contrario di quello che sarebbe servito oggi per il consolidamento e il rilancio della nostra economia. L’articolato confuso, la complessità della legge e il continuo rimando a decreti delegati rendono il provvedimento molto difficile da leggere e da comprendere. Non si va verso la semplificazione normativa ma anzi, aumenterà notevolmente la burocrazia e quindi i tempi di attesa per le risposte. In merito ai temi centrali della legge, ovvero le nuove regole del mercato del lavoro e l’attrazione di investimenti, credo che sia sotto gli occhi di tutti che non c’è stato il coraggio di andare fino in fondo. Ho sentito molti interventi di colleghi che parlavano di un modello liberale ma credo che, chiunque legga questa legge, si renda conto che molti temi vengono affrontati con una visione diametralmente opposta”.

Recentemente sono avvenuti cambiamenti importanti in Cassa di Risparmio e Banca Centrale. Nel primo istituto è stato rinnovato il Consiglio di Amministrazione mentre nell’altro è stato cambiato il direttore generale e dovranno essere nominati i sostituti dei consiglieri dimissionari. Come giudica questa situazione?

“Fin dall’insediamento di questo nuovo governo, la mia forza politica ha tenuto una linea politica particolarmente rigida, denunciando condotte politiche governative inaccettabili specialmente in ambito finanziario. Nonostante il Partito socialista fosse stato inizialmente tacciato di dichiarare spergiuro, le denunce pubbliche in merito a situazioni opache e mal gestite sono state comprovate dai fatti. Oggi mi auguro che almeno parte della maggioranza abbia capito che non si governa né con gli slogan, né con l’arroganza. A tal proposito, il Ps ha fin dal principio sostenuto la totale inadeguatezza della governance di Banca Centrale e l’esigenza di individuare profili professionali di alto livello con una reputazione impeccabile da parte dell’amministrazione italiana e della comunità internazionale. Sembra che il nuovo direttore sia stato individuato in questa ottica, ora vedremo se sia veramente cambiata la musica o solo i suonatori”.

Cosa pensa che accadrà nella seconda sessione consiliare di settembre che inizierà oggi?

“Oggi stesso in Consiglio inizierà il lungo dibattito che porterà al gradimento del nuovo direttore e alla nomina del consiglio direttivo. Mi auguro che il riferimento del segretario di Stato per le Finanze, Simone Celli, su quanto successo e sulla mission che la politica affiderà alla nuova governance di Banca Centrale non solo sia dettagliato e puntuale ma che contenga anche una buona dose di autocritica, al fine di non commettere nuovamente gli stessi errori. In merito al gradimento, come le ho già detto, siamo soddisfatti che la strada presa sia quella suggerita dalla mia forza politica. Sono stati giorni di valutazione, non le nascondo che stiamo ipotizzando anche un’astensione che, come lei ben sa, per una forza di opposizione è una grossa apertura di credito. Auspico che, dopo mesi di inattività, Banca Centrale torni ad essere subito operativa e di supporto ai soggetti vigilati. In merito al nuovo CdA di Cassa di Risparmio, riscontro un fallimento della politica finanziaria culminata nelle dimissione degli “esperti” di finanza internazionale che hanno prodotto ben poco negli interessi del Paese, richiedendo ai sammarinesi di rilanciare l’istituto. San Marino è dei sammarinesi, e i sammarinesi hanno l’onore e l’onere di gestirla. Mi permetta anche una battuta sul futuro presidente di Banca Centrale, quello che è successo è sotto gli occhi di tutti e non voglio alimentare ulteriori polemiche, credo, anzi sono sicuro che a questo punto una figura istituzionale sammarinese alla guida della Bcsm sia l’unica scelta da fare e mi auguro che questo sia anche il pensiero della maggioranza”.

Secondo lei, maggioranza e opposizione sono più vicine o ancora più distanti dopo i lavori istituzionali avvenuti a Palazzo Pubblico?

“In tutta onestà, le devo dire che negli ultimi giorni mi ero illuso che l’aria come si dice fosse cambiata: i recenti incontri a Palazzo Begni, gli annunci del governo di una nuova fase di confronto e di coinvolgimento con tutti i soggetti, non solo politici, mi aveva fatto sperare che soprattutto la maggioranza avesse preso coscienza che una fase così complicata per il nostro Paese non poteva essere gestita in maniera unidirezionale. Purtroppo, ancora una volta, è arrivata la doccia fredda e mi riferisco alla forzatura sulla legge sviluppo e alle recenti scelte nel settore bancario. Il Ps, fin dall’inizio di questa legislatura, ha sostenuto e continuerà a farlo, in ogni sede e in ogni modo, che su certe scelte che potrebbero avere ripercussioni per molti anni, non può essere il governo o la maggioranza di turno a decidere per tutti. Serve un organo permanente di confronto che rappresenti l’intera società e che decida nell’interesse dell’intero

Paese”.

Quali iniziative proporrà il Ps ai cittadini per migliorare la qualità di vita nel Paese?

“Purtroppo non abbiamo la bacchetta magica per risolvere i tanti problemi che attanagliano la comunità sammarinese, di certo le posso dire che il Partito socialista non starà certamente con le mani in mano ad assistere una deriva di questo tipo. La nostra azione sarà ancora più aggressiva di quanto fatta fino a oggi per opporci a scelte governative sbagliate come quelle degli ultimi mesi, e parallelamente saremo protagonisti di proposte e soluzioni soprattutto in campo economico e sociale per ridare quella serenità che purtroppo tanti sammarinesi hanno perso. L’orgoglio socialista presente in tanti sammarinesi, non solo negli elettori della mia forza politica, sarà motore per ridare fiducia alla politica e ricostruire il Paese.

Andrea Lattanzi

 

 

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