L’AMS sull’antenna a Gualdicciolo, meglio essere cauti

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San Marino. L’AMS condivide le preoccupazioni espresse dai cittadini di Acquaviva e Gualdicciolo per l’installazione di un traliccio alto circa 40 mt per la telefonia mobile che, oltre a minacciare la salute con possibili inquinamenti elettromagnetici, è anche molto impattante dal punto di vista paesaggistico. Ricordiamo che il progetto complessivo prevede la realizzazione di 22 tralicci sparsi sul territorio che vanno ad interferire su un paesaggio già martoriato da decenni di urbanizzazione selvaggia e incontrollata, e anche sul profilo del monte, che quando fa comodo ci dicono essere sito dell’UNESCO.
Il miglior approccio per salvaguardare la salute degli abitanti sarebbe quello di adottare il “principio di precauzione” nello stabilire standard di sicurezza su un campo come quello dell’esposizione ai CEM (Campi Elettromagnetici) che può avere effetti negativi sulle persone e anche sull’ambiente. Molti affermano: “non ci sono prove sui rischi”. Proprio per questo dovremmo andarci coi piedi di piombo e agire di conseguenza per rendere la tecnologia più sicura e fare in modo che la popolazione sia adeguatamente informata e responsabilizzata, anche con altre soluzioni tecnologicamente più avanzate e meno rischiose per la salute. Costeranno di più? Vabbè, ma stiamo investendo sulla salute che tutti ci dicono essere la cosa più importante.
Non sempre i Governi e le industrie si sono dimostrati sicuri dei loro prodotti, ricordiamoci quello che successe anni fa con il tabacco, l’amianto e i pesticidi.
Il principio di precauzione è una politica ambientale propositiva, pensata per proteggere il cittadino da potenziali conseguenze ambientali negative a fronte di un’informazione incompleta sui rischi.
Progetti come questi dovrebbero prevedere meccanismi più partecipativi sulle modalità di autorizzazione di dette installazioni e una Valutazione di Impatto Ambientale e Impatto Paesaggistico preventivo, discusso coi cittadini, fatto da tecnici imparziali e super partes e non, come spesso succede, eseguito dagli stessi che realizzano il progetto.
“Chi vive entro i 400 mt da un ripetitore per 10 o più anni ha un’incidenza di tumore tre volte più alta rispetto a chi vive a distanze maggiori” (European Journal of Cancer Prevention/2002).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito i CEM (Campi Elettromagnetici), compreso le frequenze della rete elettrica e le radio frequenze, come possibili cause di cancro.
Una risoluzione del Consiglio d’Europa (n.1815 del maggio 2011) affermava: “Certe onde ad alta frequenza, usate nelle telecomunicazioni e nella telefonia mobile, sembrano avere effetti potenzialmente più o meno dannosi sulle piante, insetti e gli animali così come sul corpo umano anche esposti a livelli che sono sotto i valori della soglia consentita”.
L’AMS si associa ai cittadini e alla Giunta di Castello che vogliono difendere la salute e il territorio e si sono chiaramente espressi per sospendere la realizzazione dell’antenna e valutare possibili alternative nei modi e con meccanismi più partecipati.

AMS

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