D’Ambrosio: “Imprese agevolate con Sportello unico e Agenzia sviluppo”

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San Marino. L’Agenzia per lo sviluppo e lo Sportello unico per le imprese sono “due elementi importanti e innovativi” che agevoleranno le imprese nella Repubblica di San Marino. Lo dichiara Vanessa D’Ambrosio. Il consigliere di Sinistra socialista democratica, in questa intervista, parla inoltre dell’imminente congresso di fondazione di Sinistra socialista democratica, che unirà tutte le sigle in unico partito di sinistra; e di ciò che dovrà fare lo Stato per dare più spazio alle donne in ambiti decisionali e riportare il bilancio in pareggio.

Vanessa, dopo 12 anni, è avvenuto lo scioglimento di Sinistra Unita. Quali emozioni ha provato in questi giorni e quali ricordi conserverà di questa esperienza politica?

“Le emozioni sono tante e rincorrono i ricordi. Nel 2006 Sinistra Unita si è presentata per la prima volta alle elezioni politiche e in quell’anno io avrei esercitato il mio diritto di voto per la prima volta. È chiaro, da una parte c’è la nostalgia per un capitolo che si sta chiudendo, ma dall’altra c’è l’assoluto certezza che il percorso che abbiamo costruito dal Congresso del 2015 ad ora è il progetto giusto, la strada giusta per la sinistra sammarinese: Sinistra socialista democratica rappresenta questo nuovo cammino in cui Sinistra unita ha deciso di impegnarsi con tutto l’entusiasmo, la determinazione e il bagaglio culturale che ha costruito in 12 anni di vita e siamo orgogliosi di poterlo condividere con dei compagni di viaggio che, come noi, ci hanno sempre creduto e hanno fatto scelte coraggiose. Di Sinistra unita conserverò i ricordi sia dei momenti salienti che ho vissuto direttamente e indirettamente, ma soprattutto conserverò la quotidianità, le persone e il metodo che abbiamo sempre adottato. Questi ricordi saranno il mio bagaglio in Ssd e sono pronta a condividerli e creane di nuovi”.

Da più di un anno c’è Sinistra socialista democratica. Come si trova nel contenitore politico?

“Sinistra socialista democratica è un progetto prima di essere un ‘contenitore politico’ ed è il progetto che storicamente la sinistra punta a creare: l’unione. Ssd è nata due volte: con il tavolo riformista prima e poi è rinata a inizi settembre 2016, quando insieme ai compagni di Laboratorio democratico, con cui Su aveva già fatto il gruppo federativo in Consiglio, e i compagni di Progressisti e Riformisti, fuoriusciti dal Partito dei socialisti e dei democratici, abbiamo deciso di lottare per questo progetto, dargli le ‘gambe’ e la forza. Sono orgogliosa di aver contribuito a farla nascere e sono orgogliosa di come sta maturando e non per un obiettivo raggiunto o un altro, ma per tutti i fattori che concorrono nella riuscita del progetto, primo fra tutti, la condivisione, che per noi è una parola d’ordine”.

Nel prossimo fine settimana avverrà il congresso di fondazione di Sinistra socialista democratica. Chi vorrebbe vedere come segretario e presidente del partito?

“La domanda non è ‘chi’ vorrei vedere come presidente e segretario, ma ‘cosa’ dovrebbero rappresentare e la risposta è semplice: è il nostro congresso di fondazione quindi chi ricoprirà quegli incarichi dovrà essere la bandiera di Sinistra socialista democratica. Venerdì 17 e sabato 18 novembre la sinistra si consoliderà, lascerà da parte le sigle di provenienza e porterà tutte le sue forze in Ssd. Siamo il primo partito di sinistra del Paese, le persone credono in noi e noi dobbiamo lavorare perché questa fiducia sia sempre ben riposta”.

Quale messaggio verrà lanciato dal congresso di fondazione di Ssd agli alleati e agli avversari politici?

“Il messaggio agli amici di Civico 10 e Repubblica futura è di apertura e consolidamento della nostra coalizione, che tra mille difficoltà, sta lavorando bene. Agli avversari ribadiremo quello che abbiamo sempre sostenuto: apertura al confronto, ma anche rispetto, che deve però essere reciproco e sincero, nonostante in questi mesi abbiamo assistito a uno scenario decisamente diverso”.

Cosa significa per lei essere una delle donne presenti in Consiglio?

“È un onore e una responsabilità. Nell’ultima sessione consiliare durante il dibattito sulla relazione della Commissione Pari Opportunità un consigliere democristiano mi ha detto che, in fondo, mi potevo anche accontentare. Sono convinta che non gli sarebbe mai venuto in mente di dire una cosa del genere se fossi stata un consigliere maschio”.

Cosa deve fare lo Stato per dare più spazio alle donne in ambiti decisionali?

“Intanto attivare campagne e dibattitti tra la popolazione e nelle scuole per educare alla parità di genere e per superare gli stereotipi, poi affrontare con tutte le parti coinvolte un approfondimento serio e concreto su come agevolare la donna ad ambire ad incarichi istituzionali. La relazione offre degli spunti molto interessanti, quindi il mio invito, così come scritto nell’ordine del giorno approvato in Consiglio e sottoscritto da tutte i gruppi, ad esclusione del Partito democratico cristiano sammarinese, è quello di iniziare un ragionamento per attivarsi nel trovare soluzioni reali”.

Passiamo alla legge di bilancio. Imposta patrimoniale e contenimento della spesa per gli stipendi pubblici permetteranno veramente a San Marino di risollevarsi?

“Il 2018 è l’anno della svolta. Interventi per il rilancio del Paese e, parallelamente, operazioni, come quella dell’introduzione dell’Isee, per mettere la parola ‘fine’ ai privilegi. L’imposta patrimoniale, il contenimento della spesa e una riforma previdenziale vera ed equa concorreranno a riportare il bilancio dello Stato in pareggio. Questo significa che, nei prossimi anni, si andranno a finanziare interventi infrastrutturali di cui il Paese ha bisogno”.

Con l’Agenzia per lo sviluppo e lo Sportello unico per le imprese, l’economia tornerà a circolare a San Marino?

“Sono due elementi importanti e innovativi. L’idea è quella di fare interventi che agevolino le imprese. L’Agenzia per lo sviluppo per attrarre investimenti, dare informazioni e promuovere il sistema San Marino all’estero, quindi spiegare cos’è San Marino e cosa offre e, parallelamente, offrire un supporto agli imprenditori che vengono in Repubblica durante la fase di avvio dell’impresa. Lo Sportello unico, invece, è l’alleggerimento della burocrazia, quindi il luogo unico in cui l’imprenditore si dovrà rapportare con la Pubblica amministrazione, fare le pratiche, ottenere risposte e quindi come risultato avere maggiore certezza, celerità e sicurezza. È l’amministrazione che si adatta all’impresa per darle risposte migliori.

Andrea Lattanzi

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