Alessandro Mancini, questo bilancio dimostra il fallimento di Adesso.sm

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San Marino. Il lungo dibattito sulla legge di bilancio appena concluso, conferma il nostro  giudizio pesantemente negativo sul bilancio previsionale per l’anno 2018. L’elaborato presentato dal Segretario di Stato per le Finanze,  è del tutto inadeguato alle reali esigenze del Paese, un Paese che sta vivendo una fase  molto difficile e delicata, infatti non solo non vengono liberate risorse per lo sviluppo e la crescita, non solo non c’è stato il minimo coraggio per intervenire sulla diminuzione della spesa corrente, ma quel che è più drammatico è l’aumento della pressione fiscale attraverso la reintroduzione di tasse e imposte che i sammarinesi speravano fossero solo un brutto ricordo come la patrimoniale e la tassa minima sulle imprese .

Il Gruppo Consiliare del Partito Socialista, completamente insoddisfatto e deluso per il testo presentato dal governo in prima lettura, ha elaborato e presentato venticinque emendamenti alla legge di bilancio, di cui tredici modificativi, sei interamente soppressivi e sei aggiuntivi. Dalla eliminazione della minimum tax e della imposta patrimoniale, al ritorno della Smac quale strumento incentivante, a specifici emendamenti che introducono le deliberazione del Consiglio con maggioranza qualificata in caso di accensione di finanziamenti, a nuove regole per snellire le procedure di pagamento dell’amministrazione.

Lo scontro più forte in questi giorni di dibattito si è consumato proprio sul tema fiscale, l’esigenza del Governo di reperire risorse  a seguito di scelte sbagliate, a seguito di grossi errori sul sistema bancario e finanziario, primo  fra tutti l’elaborazione del  Bilancio “liquidatorio” di Cassa di Risparmio che a partire dal prossimo esercizio finanziario e per i prossimi 25 anni avrà un grosso peso sui bilanci dello stato, per non parlare degli impegni finanziari per acquisire le azioni Sums, esigenze che potevano essere molto probabilmente evitate o comunque di impatto nettamente inferiore rispetto al quadro attuale , risorse che si sono ricercate certamente nel modo più semplice, ovvero mettendo le mani nelle tasche dei cittadini .

Riproporre una tassa patrimoniale, in un momento di recessione, in un momento di grave difficoltà del sistema immobiliare, significa amplificare ulteriormente tali problemi, significa alimentare la recessione, significa impoverire ulteriormente i nostri cittadini, ma significa anche introdurre provvedimenti legislativi completamente opposti a provvedimenti licenziati solamente qualche mese fa proprio da questo governo come la liberalizzazione delle residenze e l’intestazione degli immobili ai non residenti . Un articolo delega che da pieni poteri al Congresso di Stato , una delega in bianco con il solo obiettivo di reperire 15 milioni di euro, nessuna linea d’indirizzo, neppure il coraggio di accettare l’emendamento proposto dalla nostra forza politica che escludeva l’imposta sulla prima casa .

La reintroduzione della Minimun tax, provvedimento che era stato superato della entrata a regime della riforma IGR, conferma l’approccio completamente sbagliato del Governo verso il mondo delle piccole imprese, dei commercianti, degli artigiani , un intervento di aggressione fiscale verso un tessuto economico già fortemente provato dalla crisi , un provvedimento con il solo intento di generare liquidità, liquidità ridotta al lumicino per la mancanza di coraggio di aggredire con determinazione la spesa corrente.

Raggirare il quesito referendario sul tetto degli stipendi con un articolo di legge di interpretazione autentica, dimostra l’incapacità politica di affrontare un problema, ma soprattutto significa dimenticare l’esito referendario dove  migliaia di persone non più tardi di due anni fa  si sono espresse democraticamente su un quesito molto chiaro.

Le numerose richieste dell’opposizione durante questi mesi di governo, richieste di confronto, richieste di condivisione, richieste di informazione richieste di fermarsi, richieste sempre cadute nel vuoto e che se fossero state accolte, oggi certamente la situazione del Paese sarebbe stata diversa e molto probabilmente anche questa legge di bilancio sarebbe stata redatta certamente in modo molto differente, con coordinate opposte a quelle oggi licenziate .

Una legge di Bilancio che certifica in maniera chiarissima un metodo di governo completamente inadeguato alle esigenze del Paese, che evidenzia senza ombra di dubbio il fallimento del primo anno di governo di Adesso.sm.

Eccellenze, Colleghi Consiglieri,

A nome del Gruppo Consigliare del Partito Socialista dichiaro il voto contrario alla legge di bilancio previsionale, un voto contrario ad una brutta legge, una legge che non farà certamente crescere il Paese, una legge che fotografa un Governo che non ha idee , che fotografa una mancanza totale di prospettiva , una fotografia certamente non a colori, ma molto grigia .

Alessandro Mancini – Capogruppo consiliare del Partito Socialista

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