Banca Centrale: cosa cambia con la riforma

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San Marino. La data è quella di luglio e le parole d’ordine sono efficienza e risparmio. Il Segretario alle finanze riprende il confronto sulla ristrutturazione di Banca Centrale che vuole dividere l’attività dell’organismo di via del Voltone in 3 macro-aree. Il governo punta così anche a una riduzione dei costi che dovrebbero passare dagli attuali 12 milioni a 9. Il taglio è di 14 unità lavorative che scendono dalle attuali 84 a 70. L’agenzia di informazione finanziaria sarà interna alla struttura di Banca Centrale, rispettando comunque – assicura Celli – i requisiti di autonomia e indipendenza, mentre i dipartimenti di esattoria e tesoreria verranno trasferiti alla pubblica amministrazione. La riforma dello statuto, inoltre, prevede la nascita di un Direttorio che dovrà assumere i provvedimenti di notevole rilevanza esterna. Il Consiglio Direttivo invece non avrà più alcuna competenza nella vigilanza regolamentare. Saranno rafforzati i poteri del Direttore Generale e si propone l’eliminazione del Coordinamento della Vigilanza dagli organismi di Banca Centrale. Infine, sempre con l’obiettivo di ridurre i costi, il nuovo statuto dovrà prevedere che Banca Centrale operi in equilibrio economico.
Tre le obiezioni sostanziali mosse dalla minoranza. L’agenzia di informazione finanziaria deve essere assolutamente autonoma: quindi non va collocata all’interno dello stabile di Banca Centrale perché questo potrebbe scoraggiare la presentazione delle denunce. Pericoloso, prosegue l’opposizione, inserire l’esattoria all’interno della Pa sempre per il rischio di distorsioni: le pressioni della politica, in sostanza, avrebbero terreno più facile. Ma è soprattutto la scelta di dare pieni poteri al direttore ad allarmare la minoranza. Il Segretario alle finanze punta ad una omologazione con le altre banche mondiali guidate da un governatore ma, ribadisce l’opposizione, alla luce delle esperienze sammarinesi – su tutte quella con Savorelli – servono pesi e contrappesi, con la creazione di organi che possano vigilare sull’operato del direttore generale. La nomina del Presidente, conferma Celli, avverrà nel Consiglio di maggio. L’incontro, commenta il Segretario alle finanze, ha fatto emergere alcune differenze di vedute ma è stato positivo perché le posizioni sono state equilibrate e costruttive. Un approccio buono, dunque, da tutte le rappresentanze consiliari. Si va avanti, conclude Celli, con la ragionevole speranza di arrivare a un livello di condivisione importante.

(Fonte: San Marino RTV) 

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