Pedini Amati: io ce l’ho con i padroni di Celli

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San Marino. Due interventi esemplificativi dei diversi binari su cui si è mosso il dibattito di ieri in Consiglio Grande e Generale: quello di Federico Pedini Amati (MDSI) e quello di Mimma Zavoli (Civico 10). Due posizioni a confronto, sulla base della sintesi dei lavori consiliari divulgata da SMNA.

Federico Pedini Amati, Mdsi
Sono particolarmente arrabbiato del fatto che si faccia finta che non esiste una ordinanza del tribunale pubblicata da un giornale on-line. Non penso proprio sia una invenzione. La cosa brutta è che nessuno qua dentro, fino a questo momento, ha parlato di cosa c’è scritto: che c’è stata commistione tra politica e affari tali che ha condizionato anche la decretazione legislativa e i provvedimenti che qua dentro si sono discussi. Io mi scandalizzerei di questo: che un tale signore di fuori ha condizionato la politica fino anche a dettare taluni decreti, il periodo cui farli a proprio fine e vantaggio. Così c’è scritto nell’ordinanza, che è stata fatta un’operazione di compravendita di titoli che ha poi azzerato posizioni debitorie in banca Cis di taluni signori riferibili ad Advantage finance. Non lo dico io che è una operazione impropria, ma lo dice il tribunale. Ma come fate a non indignarvi su questo e invece a indignarvi di quello che diciamo noi? Avete capito che qualcuno condiziona il governo e che Celli ha dei padroni, sì o no? Voi avete emesso dei decreti per favorire un tale F. – così c’è scritto- allora diamo conto di questo o siete conniventi? Qui ci sono 45 mln di euro dei cittadini che sono stati dati a una banca e non sappiamo se saranno restituiti, bene se lo saranno, ma intanto questo è un reato. Io non ce l’ho con Celli, ma con i padroni di Celli che hanno condizionato il Paese e Celli è una pedina di questo meccanismo contorto. Noi lo avevamo detto e oggi tutto passa con una leggerezza sconfortante.

Mimma Zavoli, C10
Si stanno di nuovo scaldando i motori qui in Aula. Prendo parola solo per replicare perché sono stata chiamata in causa in modo molto subdolo. Siccome chi ha comunicato in questa Aula atti coperti da segreto istruttorio è stato qualcuno dell’opposizione, non la sottoscritta, chi sta continuando ad utilizzare quegli atti siete voi, chi ha iniziato in Aula la bagarre su questa condizione non siamo noi. La sottoscritta non ha in mano nessuna informazione bomba, ma ha un cervello pensante. Mimma Zavoli ha una testa con cui pensa e una bocca collegata al cervello: non ammetto che lei consigliere metta in discussione la mia onestà e reputazione. Tutte le bombe che avete lanciato qui dentro hanno messo in moto il mio cervello e ho tratto le mie conclusioni. Le ricordo poi perché la sottoscritta è presidente della Commissione Affari di giustizia? Tutto è stato determinato da scelte scellerate di alcuni di voi dell’opposizione.

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