“Un inchino per Peppino”: Michelotti risponde all’interpellanza DC

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ECC.MI CAPITANI REGGENTI
ILL.MI CONSIGLIERI,
in relazione all’interpellanza depositata dal Partito Democratico Cristiano Sammarinese – PDCS il 3 maggio 2018, la scrivente Segreteria di Stato comunica che il progetto “Un inchino per Peppino”, dedicato alla memoria del giornalista Peppino Impastato, assassinato il 9 maggio 1978 dalla mafia, è stato presentato al Congresso di Stato dallo Studio Indica, con l’obiettivo di rendere omaggio ad un simbolo della lotta alla criminalità organizzata, testimone di coraggio e di impegno civile.
Lo Studio Indica, che si occupa da anni di marketing e comunicazione, avendo già realizzato anche iniziative di comunicazione di grande successo contro ‘ndrangheta e camorra, ha proposto un progetto ritenuto dal Congresso di Stato di rilevante importanza mediante il quale San Marino avrebbe avuto l’occasione di essere visibile in più contesti europei e internazionali come sponsor principale insieme ad altri partner pubblici e privati.
Al momento della presentazione, il progetto era in fase di costruzione, dato che per la sua effettiva realizzazione occorreva raggiungere un determinato numero di adesioni da parte di diversi sostenitori, in ragione della portata dell’evento e dell’ampia diffusione mediatica prevista.
Il Congresso di Stato, aderendo a tale iniziativa, ha inteso dare ad essa un deciso impulso confidando in una sua rapida concretizzazione, nonché un’ulteriore dimostrazione di come la nostra Repubblica voglia promuovere la cultura della legalità a livello internazionale ma soprattutto sul suo territorio, per sancire una nuova consapevolezza rispetto al passato e riaffermare i principi della legalità e della trasparenza.
Purtroppo, non essendosi verificate le condizioni ritenute come minime indispensabili nel raggiungimento delle sponsorizzazioni a sostegno dell’intero progetto, il Congresso di Stato si è trovato a dover rinunciare con rammarico al progetto stesso, con l’ovvia conseguenza che il finanziamento previsto dalle delibere in oggetto non verrà erogato. Per tali ragioni, non è stato sottoscritto l’Accordo di compartecipazione e non verrà consegnata nessuna documentazione dallo Studio Indica alla Segreteria di Stato competente.
Relativamente alla richiesta di visualizzazione della copia della proposta, corredata da slide illustrative delle varie fasi in cui si sarebbe articolato il progetto “Un Inchino per Peppino” e della copia della deliberazione assunta dalla Commissione di Controllo della Finanza Pubblica si precisa che tali documenti sono trasmessi in allegato alla presente.
Per quanto riguarda i singoli quesiti sollevati dagli interpellanti si precisa quanto segue:
1) Lo Studio Indica è una struttura svizzera di consulenza creativa che offre un servizio che va dal concept fino alla realizzazione finale e art direction. Attivo dal 2006, ha operato con il settore assicurativo (assidu sa), con la pubblica amministrazione (ad esempio la campagna cantonale sugli ecoincentivi o per la mobilità sostenibile “e-bike Ticino”), con centri di ricerca (come IRB – the Institute of Research in Biomedicine) e grandi strutture educative internazionali (come TASIS – The American School in Switzerland), oltre a molteplici PMI.
Lo Studio Indica inoltre, ha sviluppato progetti atti a creare sensibilità sociale, quali ad esempio la campagna #leideesipagano per la tutela delle professioni intellettuali (lanciata nel 2016), campagne di sensibilizzazione come quella contro i rumori molesti sviluppata per la Città di Lugano, oltre a interventi di impatto con modalità anche di “guerriglia marketing” (ad esempio la campagna “Hands Up” a supporto dei nuovi media tecnologici del sindacato svizzero Syndicom).
La titolare Patrizia Pfenninger ha collaborato a più riprese con Klaus Davi e Pasquale Diaferia in diverse iniziative antimafia in favore della legalità, in particolare: la campagna “Il Bacio Stato Mafia” a supporto del giudice Gratteri a Reggio Calabria (che ha avuto molto risalto anche in Svizzera); quella contro la ’ndrangheta “Legalità al Capolinea” a Roma; la campagna di affissioni a supporto della ricerca dei più famosi mafiosi latitanti (come Matteo Messina Denaro e Rocco Morabito).
Nello specifico, il partner creativo nell’operazione “Un inchino per Peppino” è Pasquale Diaferia, noto creativo italiano per la prima campagna corporate che utilizzava le parole di Peppino Impastato e che è diventata, in un articolo di Salvo Palazzolo su Repubblica, “lo spot dell’antimafia”.
2) La finalità di riposizionare l’immagine di San Marino nel mondo, nasce dalla presa d’atto di una serie di episodi che hanno visto il nostro Paese troppo spesso protagonista in negativo sui media stranieri, in particolare quelli italiani, a volte a causa di ingenerosi pregiudizi, a volte però a causa di fatti di cronaca che hanno coinvolto la Repubblica negativamente, tra i quali non sono mancati anche casi di infiltrazioni mafiose. E non ha certo giovato all’immagine del Paese il coinvolgimento in inchieste per riciclaggio e corruzione di esponenti politici di primo piano del recente passato tra cui diversi ex Segretari di Stato, il che ha diffuso la percezione di un intreccio ambiguo tra politica e malaffare che solo con il tempo e con azioni di segno contrario si potrà cancellare.
3) Vogliamo indicare almeno sommariamente che il progetto, tra le altre cose, prevedeva la creazione di una grande catena popolare per la legalità da diffondersi sui media tradizionali e telematici, tecnica già utilizzata in numerose campagne di successo su temi delicati come la SLA o per la raccolta fondi per i terremotati del Lazio. La fase esecutiva del progetto comprendeva infatti la creazione di un sito web e la diffusione, di filmati istituzionali e celebrativi su social network, giornali online e televisioni partner con la messa in scena di persone comuni e celebrità della cultura, dello sport, della politica e delle istituzioni che avrebbero dovuto eseguire un inchino, come simbolo di chi non si è piegato alla mafia, filmati girati in diverse location tra cui anche la Repubblica di San Marino.
4) Come già anticipato in premessa, qualora il progetto si fosse realizzato era prevista la partecipazione anche di altre istituzioni italiane di vario livello.
Il Segretario di Stato Augusto Michelotti

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