RETE-MDSI su Fitch: nessun dramma…ma che amarezza le dichiarazioni di Celli!

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San Marino. Quando gli investitori esteri valutano in quale Paese investire il proprio denaro, possono fare affidamento su alcuni criteri internazionali. Uno di questi, è la classifica della società Fitch Rating di Londra che, due volte l’anno, giudica la capacità di credito della Repubblica di San Marino e di tutti i Paesi che ne fanno richiesta. Vengono utilizzati parametri standardizzati in modo tale da avere una valutazione finale comparabile da Stato a Stato, che permetta agli investitori di individuare in maniera rapida il grado di affidabilità degli strumenti finanziari.

Per fare ciò, Fitch assegna un rating, una valutazione appunto. Dal 2012 la valutazione di San Marino è BBB che corrisponde a “Adeguate capacità di rispettare gli obblighi finanziari. Tuttavia, condizioni economiche avverse o cambiamenti delle circostanze sono più facilmente associabili ad una minore capacità di adempire agli obblighi finanziari assunti.” In questo lasso di tempo siamo passati da BBB+ con outlook negativo, poi stabile per arrivare ad oggi, giugno 2018, alla valutazione più bassa da 17 anni a questa parte, ovvero BBB- con outlook negativo (cioè con prospettive negative).

Nulla di particolarmente grave, in realtà, se non fosse per le infelici dichiarazioni rilasciate dalla Segreteria Finanze che puntualmente evita di fare un’autocritica rispetto al proprio operato e quello del suo governo, preferendo minimizzare il presente e rilanciare gli slogan per il futuro. Anche in questo caso, nulla di nuovo: raramente nella legislature passate i Segretari di Stato, in modalità “campagna elettorale perpetua”, hanno rilasciato dichiarazioni che prendessero in considerazione la qualità del lavoro svolto, nonostante ogni sei mesi (o quasi) il rating di Fitch per San Marino peggiorasse.

Appena 6 mesi fa, a dicembre 2017, la Segreteria Finanze sottolineava come la valutazione BBB- con outlook stabile fosse incoraggiante. Una valutazione che, per Celli, certificava “la consistenza dell’attività condotta fino ad ora dall’esecutivo per assicurare al Paese un adeguato livello di stabilità finanziaria”. Se oggi Celli volesse essere coerente con quelle dichiarazioni, dovrebbe forse ammettere che Fitch oggi reputa inconsistente o meno consistente la condotta del governo. Invece si ferma a evidenziare quanto sia positivo aver mantenuto il rating BBB- . Celli parla degli interventi futuri ma non si sofferma a valutare le motivazioni del declassamento, in soli sei mesi, alla voce “prospettive” (outlook, appunto).

La fiducia si ricostruisce, o quantomeno si evita di abusarne nuovamente, se si è in grado di fare dichiarazioni pubbliche in cui si prende atto dei propri limiti e gire di conseguenza predisponendo provvedimenti in grado correggere il tiro. A questo dovrebbe servire, a nostro avviso, la valutazione degli organismi internazionali: Fitch, Fondo Monetario, Doing Business ecc.  Altrimenti a cosa serve pagare i loro profumatissimi onorari? Basti pensare che solo per la Fitch Rating di Londra, i sammarinesi hanno sborsato 45.500 euro nel 2017 e 47.500 nel 2018, ma è dal 2003 che la quota versata si aggira su una media 40.000 euro all’anno. Le loro valutazioni dovrebbero aiutare i governanti a calibrare le politiche economiche e valutarne gli impatti, a migliorare la disponibilità dei dati, e non a fabbricare spot elettorali.

Ma ogni occasione è buona per difendere le scelte scellerate del recente passato, nonostante l’ordinanza del Tribunale abbia ormai reso  noto a tutti che una grossa fetta di quelle politiche economiche non sia stata prodotta tra le mura istituzionali, ma nella sede della Advantage Financial di Francesco Confuorti che, da quanto emerge, indicava a Banca Centrale quando fare uscire i comunicati, quando mettere in liquidazione Asset Banca, indicava al CdA montepaschiano di Carisp come confezionare il bilancio da -534 milioni, inviava il piano industriale e addirittura gli emendamenti ai decreti governativi e molto altro ancora.
Fitch queste cose ovviamente non le conosce e si limita a rilevarne le ripercussioni sull’economia, ma il Segretario Celli come si giustifica?

Questo nuovo, seppur timido, segnale di peggioramento ci preoccupa ma ci auguriamo possa essere di stimolo per virare verso politiche economiche più consapevoli.

Movimento RETE – Movimento Democratico San Marino Insieme

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