Il Segretario alla Giustizia risponde al PSD

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San Marino. La Segreteria di Stato per la Giustizia ha letto con attenzione il comunicato stampa emesso in data odierna dal PSD, il quale a onor del vero non meriterebbe risposta, essendo molti dei punti sollevati palesemente falsi o strumentali. Siccome però è nostro primo desiderio quello di spiegare costantemente ai cittadini sammarinesi le modalità e le finalità dell’operato di questa Segreteria nonché di dimostrare e perseguire la massima disponibilità al confronto ed al dialogo con tutte le forze politiche, anche qualora esse vogliano lanciare attacchi strumentali e non motivati, la risposta che verrà fornita sarà puntuale e circostanziata.
– La Commissione Affari di Giustizia viene convocata con regolarità anche e non solo prima dei Consigli Giudiziari Plenari che, non sfuggirà a nessuno, nel recente passato hanno subito un consistente incremento nel numero delle sedute a seguito delle note vicende che hanno riguardato il Tribunale e la Politica giudiziaria. Peraltro – e solo marginalmente – si ricorda al PSD che non dal Segretario di Stato alla Giustizia dipendono le convocazioni della Commissione stessa, ma dal Presidente, che si coglie l’occasione di ringraziare per l’imparzialità e la precisione con cui ha condotto un ruolo che ha dovuto ricoprire solo a seguito delle dimissioni del precedente Presidente, espressione della minoranza consigliare. Ma tutte queste cose al PSD sono ben note, dato che un suo esponente siede nella Commissione Affari di Giustizia e, in seno ad essa, mai ha sollevato questioni circa questi punti.
– Le relazioni sullo stato della Giustizia giacenti, redatte dal precedente Magistrato Dirigente, sono in giacenza non certo per volontà del Segretario alla Giustizia ma per scelta comune della Commissione Affari di Giustizia, che nella sua penultima convocazione ha deciso di affrontare queste relazioni congiuntamente alla nuova e più recente relazione che sarà redatta dal Magistrato Dirigente in carica. Magistrato Dirigente insediatosi da soli pochi mesi e al quale pare quindi giusto, se non doveroso, concedere i tempi debiti per formulare le proprie analisi e le proprie valutazioni, che saranno dunque sottoposte alla Commissione e poi all’Aula Consigliare nei tempi più rapidi possibili. Anche rispetto a questo tema, sarà forse superfluo sottolineare che l’esponente PSD della Commissione Affari di Giustizia, mai ha eccepito alcunché.
– Circa poi le priorità della Segreteria di Stato per quanto concerne la Giustizia, esse sono contenute, oltre che nel programma di Governo, anche nel programma economico dell’anno trascorso e compariranno nuovamente, debitamente aggiornate, nel programma economico del prossimo anno. Al fine di rendere comunque più agevole la loro consultazione anche agli amici del PSD, si riassumono a titolo di esempio e per sommi capi le più urgenti.
1. La pubblicazione telematica delle sentenze, richiesta dagli operatori del settore da molti anni e mai realizzata, la quale – anche grazie all’impegno dell’attuale Magistrato Dirigente e dell’Istituto Giuridico – pensiamo possa ora vedere la luce in tempi brevi.
2. Il completamento dell’iter di approvazione del 199ter, per il quale proprio la Commissione Affari di Giustizia ha richiesto al Segretario di Stato di espletare il confronto con l’Ordine degli Avvocati. Il confronto è attualmente in corso, essendo giunte le posizioni dell’ordine alla scrivente Segreteria nella settimana passata.
3. La proposta di un testo di legge per il cosiddetto “processo per direttissima” anch’essa richiesta da anni e mai attuata.
4. L’introduzione del reato di corruzione privata, richiesto dagli organismi internazionali e dalle indicazioni del Consiglio Grande e Generale nella passata legislatura.
– Sulla questione del Consiglio d’Europa e della richiesta di sollevare il tema della giustizia avanti al comitato di valutazione dello stesso Consiglio d’Europa da parte del consigliere democristiano Marco Gatti, la Segreteria di Stato non può che prendere atto e rispettare le libere scelte del consigliere Gatti nell’espletamento della sua funzione di rappresentante del Consiglio Grande e Generale presso l’importante organismo multilaterale.
Proprio questo rispetto per il Consiglio d’Europa che si occupa prevalentemente dei diritti umani e della promozione e salvaguardia dello Stato di Diritto, nonché per il rispetto che si deve alle scelte politiche di ciascun consigliere che deve rendere conto ai suoi elettori e al popolo di San Marino delle proprie scelte politiche, la Segreteria di Stato per la Giustizia si limita a dire che le accuse mosse contro il Governo – e soprattutto contro la Repubblica di San Marino – presso il Consiglio d’Europa, non sono affatto fondate e possono rischiare di causare gravi danni di immagine al Paese.
Ovviamente questa Segreteria continuerà invece a tutelare il buon nome della Repubblica e quello del Tribunale in tutte le sedi in cui sarà necessario, rispettando il funzionamento degli organismi multilaterali ai quali il nostro Paese si onora di appartenere.
Agli amici del PSD preme ricordare che l’impostazione fin qui tenuta in materia dal Segretario di Stato per la Giustizia non pare essere così abnorme se vari esponenti, anche di punta, del PSD in varie occasioni hanno dimostrato, a parole, di condividere questa impostazione, a salvaguardia degli interessi del Paese e contro partigianerie politiche che rischiano di comprometterne l’immagine.
In ultimo, sperando di aver risposto, almeno sommariamente, alle varie tematiche sollevate dal PSD, la Segreteria di Stato alla Giustizia afferma nuovamente la piena disponibilità al confronto costruttivo perché crede che la funzionalità del nostro Tribunale e una risposta celere alle esigenze di giustizia dei cittadini sia il primo obiettivo da perseguire.
Forse, per perseguire insieme questi obiettivi, il modo migliore sarebbe quello di prendere posizione con chiarezza negli organismi preposti tramite i propri appartenenti, come nel caso della Commissione Affari di Giustizia, evitando sterili polemiche che hanno solo il sapore di un vecchio modo di fare politica secondo il quale, in base alle aspettative del momento, si attacca ora questo ora quel Segretario di Stato.
Segreteria di Stato Giustizia

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