Adesso.sm al PS: la vera gaffe l’ha fatta l’opposizione

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San Marino. Che il Partito Socialista abbia oramai finito gli argomenti lo dimostra il fatto che, per ritagliarsi un po’ di spazio su siti web e giornali con l’ormai tradizionale bollettino del fine settimana, sia dovuto ricorrere ad un concetto espresso da un consigliere di maggioranza durante il dibattito che si è tenuto sabato sera nel corso della Festa dell’Amicizia. Per renderlo più stuzzicante e degno di attenzione ha dovuto ricamarci sopra, lavorando di fantasia (e inganno) su quella che era una constatazione oggettiva e che non esprimeva alcun giudizio. Nessuno, infatti, si è permesso di dire, e nemmeno pensa, che il governo italiano non sia legittimato a governare. Il senso della frase fonte di ispirazione per il comunicato stampa di taglio scandalistico del Partito Socialista è in realtà ben diverso. Ribadiamo che la nostra coalizione è per una legge elettorale che consenta all’elettore di scegliere direttamente e senza equivoci la coalizione da cui vuole essere governato, con programmi di governo resi pubblici prima del voto. Questa affermazione non può essere strumentalizzata per dedurne giudizi irriguardosi nei confronti di sistemi elettorali di altri Paesi, ai quali guardiamo con il dovuto rispetto.

Se il Partito Socialista intende utilizzare in maniera strumentale anche questa affermazione, così da coprire la totale mancanza di proposte e il recente abuso di pretesti (vedi quanto successo nelle Commissioni Consiliari Permanenti) che altro non hanno fatto che aumentare le distanze, deve però assumersi le proprie responsabilità. Non esiste, infatti, alcun “caso diplomatico”, se non quello che i reduci del PS intendono vendere alla cittadinanza, rischiando che dall’esterno qualcuno li prenda seriamente.

Per quanto ci riguarda, la maggioranza e il Governo continueranno a lavorare per coltivare i rapporti con il Governo italiano, rapporti che di certo sono migliori oggi di quanto non lo fossero negli anni più bui del recente passato. A guardar bene, quello del Partito Socialista è un tentativo di girare la frittata dal momento che la vera gaffe l’ha fatta l’opposizione, sostenendo che i partiti non debbano dichiarare prima del voto con chi vogliono governare.

Corrono insistenti voci circa una possibile tornata referendaria che metta in qualche modo in discussione l’attuale legge elettorale, che ha funzionato bene fino a che certi contesti politici non sono finiti all’opposizione. Tornata referendaria che sa di esame di riparazione e che mira a misurare l’elettorato. Quando la lucidità è ormai perduta, si ricorre alle spallate: ne subiamo costantemente, tutte andate a vuoto. Ora, se questi sono gli intenti, abbiamo chiara l’immagine delle nuove coalizioni future, che vedranno a braccetto (in realtà lo sono già, ma guai a farlo notare!) chi fino a ieri si era giurato odio eterno.

Dispiace constatare, infine, che nel partecipare ai dibattiti politici, oltre a dovere sopportare le insinuazioni più varie e subdole – alle quali non ci siamo mai sottratti nel pieno rispetto della volontà di dialogo e trasparenza che da sempre ci caratterizza – occorra misurare le parole con il bilancino per paura di essere strumentalizzati. La correttezza e l’onestà intellettuale non dovrebbero mai venir meno, per noi. Peccato che non tutti siano dello stesso avviso…

Adesso.sm

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