Il PDCS sulla legge sui medici: così non va proprio bene

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San Marino. Nonostante l’atteggiamento collaborativo e propositivo delle forze politiche di opposizione il Segretario Santi e la maggioranza hanno voluto presentare in commissione sanità un testo di legge che mentre si propone di affrontare il problema della carenza di personale medico apre il realtà a una nuova disparità di trattamento e quindi inevitabilmente a disfunzioni. La proposta di legge, infatti oltre a cambiare lo stato giuridico dei medici ed a disciplinare la professione medica, ha previsto la possibilità di estendere tale trattamento anche ai Direttori UOC ed ai Direttori di dipartimento ISS non medici.
Ciò comporta che anche i Dirigenti UOC ed i Direttori di Dipartimento non medici potrebbero rientrare tra coloro che possono godere dei benefici soprattutto economici previsti dalla presente legge che aveva l’obbiettivo di incentivare la professione medica e quindi cercare di arginare la carenza di queste figure professionali.
Quindi per esempio anche al direttore della casa di riposo (sociologo) o al direttore del servizio territoriale (un educatore) o al direttore del servizio farmaceutico (farmacista) potrebbe essere riconosciuto lo stipendio del direttore medico.
Tale provvedimento riguarda solo ed esclusivamente il personale medico , non si parla invece del restante personale sanitario non medico che comunque partecipa significativamente all’erogazione dei servizi in ambito sanitario forniti ai cittadini (biologi, farmacisti, infermieri, tecnici sanitari, ecc.)
Anche in questa occasione adesso.sm ne ha ampiamente approfittato per agevolare figure professionali assolutamente non comprese con le tematiche di cui si è ampiamente discusso.
Nel provvedimento sono state introdotte inoltre alcune forme di esercizio della libera professione medica.
I rappresentanti del PDCS hanno messo in evidenza come nella proposta di legge approvata in commissione sia mancato da parte del Segretario di Stato Santi il “coraggio” di portare avanti un provvedimento unitario per tutto il comparto e che includesse anche la regolamentazione della libera professione medica perché, da una parte, si è accorto che la libera professione medica risulta fondamentale e prioritaria per attrarre e mantenere medici di una certa portata, ma dall’altra, va ricordato ai cittadini che il Segretario Santi ha fortemente sostenuto il referendum relativo all’abrogazione della libera professione medica e tale posizione si è rivelata essere un grandissimo errore.
Se ci fosse stato questo “coraggio” l’ospedale certamente avrebbe acquisito delle caratteristiche fondamentali per aumentare la propria attrattività e di conseguenza ne avrebbero beneficiato anche i
Servizi e quindi i cittadini.
Evidente a tutti purtroppo il comportamento contraddittorio di questo esecutivo che da un lato impone significativi tagli per poi concedere generosi benefici privi di qualunque logica democratica.

Gruppo di Lavoro Sanità del PDCS

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