Pedini Amati a Simone Celli: “Si dovrebbe solo dimettere”

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San Marino. Al Segretario alle Finanze e ai suoi sostenitori indefessi di Adesso.sm non è bastato in questi mesi:
1) Chiudere una Banca in maniera discutibile e al limite della legalità;
2) Nominare un CDA “Montepaschiano” che ha approvato il bilancio di CARISP con 500 ML di euro di debiti, manlevando gli stessi componenti del Consiglio di Amministrazione da ogni responsabilità;
3) Svendere con disinvoltura circa due Miliardi di NPL di CARISP all’8,5%, diventato in realtà il 3,5% visti i notevoli crediti sanitari recuperabili al 96% del loro valore;
4) Essere parte attiva nell’operazione Titoli con tanto di regali agli amici degli amici degli amici tra cui, si legge nell’ordinanza Morsiani, Advancial Finacial, quel Confuorti che per il Governo non esiste (quello che però ha denunciato il Consigliere Tonnini per capirci);
5) Sostenere la nuova gestione di Cassa di Risparmio con l’attuale Presidente, che ricorderemo per avere elargito consulenze, consulenze e ancora consulenze.
In questi giorni Celli e soci continuano imperterriti spingendo sull’acceleratore per favorire l’accorpamento di Cassa di Risparmio e Banca di San Marino e, in seguito, quello di altri due istituti bancari privati di cui ometto (volutamente) il nome. E, in questo contesto, rispunta la trasformazione dei crediti d’imposta per 150 milioni di Euro in debito pubblico. Piuttosto che chiedere ai privati di mettersi le mani in tasca e ricapitalizzare le proprie attività, come farebbe e dovrebbe fare qualsiasi imprenditore privato, consentirà loro una fusione senza controlli e magari dando loro una mano il giochino sopracitato. Caro Celli, lo hanno capito anche i sassi, le sue scelte porteranno un impoverimento generale solo per salvare qualche amico. Non te lo permetteremo perché si sarebbe potuto e si può fare ancora diversamente.
In particolare avremmo:
• messo in protezione tutti i depositi dei correntisti in una Good Bank.
• chiesto conto ai Privati di mettersi le mani in tasca e risanare LORO le loro Banche Private come qualsiasi imprenditore privato fa’ non chiedendo i soldi ai cittadini.
• saremmo andati a parlare con la Repubblica d’Italia – prima del Fondo Monetario Internazionale (che le ricordo non essere un Istituto caritatevole) – per trovare una via d’uscita comune anche attraverso aiuti economici che l’Italia sarebbe stata pronta a dare.
• avremmo attivato azioni di responsabilità verso tutti gli Amministratori del settore che hanno prodotto questi disastri.
Solo per avere evitato di fare queste cose, Segretario Celli, dovrebbe dimettersi.
Post Scriptum
Aggiungo che anche il consigliere Giuseppe Maria Morganti, oltre a Celli, mente sapendo di mentire quando dice che è dal 2013 che chiediamo all’Italia un aiuto e non ce lo ha dato. Sono per questo pronto a invitare a San Marino l’allora Sottosegretario del Governo Gentiloni On. Pier Paolo Baretta che si rese disponibile – proprio con lo stesso Morganti – per iniziare un ragionamento di sostegno verso il nostro Stato anche nel rapporto con il Fondo Monetario. Caro Giuseppe Maria, se ti ricordi bene era Novembre 2017. E tu Morganti, dopo quell’incontro, che hai fatto? Non hai dato seguito a niente. Invitiamo a San Marino l’ex Sottosegretario all’Economia Baretta e da quel che dirà lui, capiremo chi è il bugiardo. Questa volta il tuo proverbiale sorriso non basterà. 
Federico Pedini Amati – Movimento Democratico San Marino Insieme

 

 

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