Le opposizioni sulle fusioni bancarie: anche i dipendenti preoccupati

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San Marino. Nella giornata di ieri le forze di opposizione, facendo seguito ad una nostra specifica richiesta, hanno incontrato la rappresentanza sindacale di Cassa di Risparmio, che è stata affiancata dai responsabili delle forze sindacali. Nell’ occasione abbiamo appreso le forti preoccupazioni in merito alla ufficializzazione del processo di fusione in atto fra Cassa di Risparmio e Banca di San Marino.

In generale è emersa la preoccupante mancanza di un progetto complessivo che riguarda il sistema bancario e più in generale il sistema paese. È imprescindibile partire da questo per risolvere le condizioni di criticità che affliggono il sistema economico finanziario sammarinese.

Quello che desta maggiori perplessità e preoccupazione sono le modalità senza nessuna condivisione con cui si sta approcciando questa operazione straordinaria senza conoscerne gli impatti e le prospettive.

Forte preoccupazione per le ripercussioni che la fusione avrà su eventuali tagli a filiali e conseguenti esuberi di personale.

Anomalo che le due controparti, sia Cassa che Bsm, abbiano incaricato la stesse società (la kpmg) per fare lo studio di fattibilità sulla fusione e che probabilmente redigerà pure un piano industriale entro la fine di ottobre, solitamente la società incaricata parteggia a favore di chi la incarica, che ci sia un interesse comune nell’ operazione? Al momento non ci è dato a sapere.

Dal riferimento emerso durante l’incontro è emersa la scelta da parte del Presidente di cassa Zanotti di costituire e farsi approvare dalla maggioranza del CdA un comitato ristretto formato solo dai 4 membri nominati dalla maggioranza escludendo i 3 membri nominati dalla Fondazione e dalla Minoranza, nel palese tentativo di portare avanti la fusione tenendo all’oscuro il paese allontanando chi potrebbe portare obiezioni nell’ interesse del Paese.

Troviamo questa scelta molto discutibile e contraria ad un percorso di condivisione e trasparenza e alla luce di tutte le controverse vicende accadute negli ultimi 2 anni sul sistema Bancario, abbiamo ragion di credere che chi tira le redini per la fusione abbia in mente tutto fuorché l’interesse del paese.

Se Zanotti è l’uomo solo al comando di cassa, per quello che riguarda Bsm manca una condivisione consapevole e condivisa del progetto avviato, sia con la proprietà (Ente Cassa di Faetano) sia con tutti gli altri stakeholders, ivi compresi principalmente i dipendenti-azionisti, di recente riunitisi in un’associazione.

Riteniamo che in questo momento storico il Paese non si possa permettere di delegare a 2 persone un operazione così delicata, senza dire apertamente qual è il progetto, se vi sono filiali in esubero e che fine faranno, se vi è del personale in esubero e come ricollocarlo. No, su queste tematiche non si può scherzare.

Partito Democratico Cristiano Sammarinese

 Movimento Civico RETE

 Partito Socialista

 Partito dei Socialisti e dei Democratici

 Movimento Democratico San Marino Insieme

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