Celli v/s tutti e la difesa della Tomasetti

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San Marino. Commissione finanze. Comma 2. Audizione del Presidente, del Direttore Generale, dei membri del Consiglio Direttivo e del Collegio Sindacale, della Banca Centrale della Repubblica di San Marino, relativo dibattito ed eventuali conseguenti deliberazioni

Simone Celli, Sds Finanze
Il momento è stato scelto ad arte per inscenare l’ennesimo scontro. Ce la potevamo risparmiare questa guerra che coinvolge Bcsm, istituti bancari, la politica, magistrati, parti sociali. E’ in atto un tutti contro tutti che non giova al Paese che avrebbe bisogno di ritrovare coesione, politica e sociale, intorno a un chiaro progetto di cambiamento, risanamento e crescita. Vi preannuncio che le parole che pronuncerò non saranno improntate al ‘politicamente corretto’, dirò quello che penso, senza filtri. Sono franco, temo si vada consolidando un metodo di governance in Bcsm basato sulla ossessiva ricerca di un nemico da eliminare, il cattivo di turno, magari legato al potere forte e occulto fuori territorio, il più alto in grado viene silurato a suon di ordinanze, certe strumentalizzazioni servono a creare consenso effimero, per risollevare il morale di una parte politica che applaude fiduciosa, che si stringe attorno al giudice elevato a eroe. Ma questo non è un modo sano di fare politica. C’è chi asseconda- anzi ancor peggio istiga- il rancore sociale, per accendere l’odio, la rivalità e per alimentare una tensione che frustra ogni velleità di cambiamento. Qualcuno sta mettendo gli uni contro gli altri,  sta avverando la profezia di chi alcuni mesi fa, aveva avvertito di esser pronta a scatenare la guerra se qualcno l’avesse criticata, contrastata o messa da parte con danni che in ultima istanza pagheranno i cittadini.

Chi si attacca ad una indagine come fosse  una boa di salvataggio non sta aiutando il Paese a trovare una rotta. C’è chi dice che sugli scaffali  del giudice elevato al grado di eroe ci sono più di 500 procedimenti prescritti. C’è chi anche chi ha detto che il giudice elevato grado di eroe non è stato in grado di completare alcuna indagine significativa,. Sarebbe doverosa una spiegazione. Altrimenti si potrebbe alimentare il dubbio che vi siano convergenze con una parte politica o addirittura l’intento di coprire le difficoltà e la mancanza di risultati significativi nel proprio lavoro. Mi auguro siano falsità, ma come si può negare la puntualità cronometrica degli interventi giudiziari?

Dopo un mese si è proceduto alla perquisizione nella casa di Savorelli, con cui si è dato il benvenuto al nuovo direttore Capuano. Non è andato meglio al  successore Moretti, sul suo conto sono state fatte circolare anticipazioni su imminenti sviluppi processuali. Staremo a vedere nella nuova puntata della telenovelas. Tempismo perfetto anche con le nuove due ordinanze: la prima per far cadere la nomina del successore del direttore Bcsm, quella di Mazzeo. Il progetto era evidentemente un altro. Puntuale anche la notifica a Cassa di risparmio che è arrivata nell’imminenza dell’avvio di azioni di responsabilità, chieste giustamente a gran voce dalla politica  e dalle forze sindacali e dal Paese. Oggi si grida allo scandalo nei confronti di chi ha redatto e approvato un bilancio rigoroso e prudente, che in modo chiaro ha fatto emergere il buco presente in una banca, mentre non si dice nulla di chi quel buco lo ha creato e nascosto.
Oggi tanti sconfitti e nessun vincitore: perché  il tentativo di cambiamento è stato combattuto in Banca centrale a suon di restaurazione e da quanto si sente in giro in molti in questi giorni stanno stappando bottiglie e facendo strategie politiche sul day after e festeggiando la fuga di oscuri poteri forti sui quali però nessuno parla.  Se c’erano dubbi sulla refrattarietà al cambiamento di certe strutture, ultrapagate e ultra garantite, ora i dubbi sono stati fugati e il modo rocambolesco e timido su come l’istituzione ha azzerato Direzione generale e coordinamento della Vigilanza è un aspetto interessante nell’era della comunicazione. La raccolta bancaria è ormai un terzo dai tempi d’oro, le finanziere sono quasi sparite e le banche sono solo 5, mentre Bcsm- con i suoi misteri interni e le sue congiure- è ancora lì, splendida, ad abbellire lo skylinee di via del Voltone  con 100 dipendenti e consulenti in aumento, un via e vai di auto a ogni ora del giorno e della notte con pittoreschi personaggi che passeggiano con sigari fumanti lungo la strada. Tutto cambia per non cambiare nulla. Banca centrale è una multiforme e rissosa accozzaglia capace solo di dire no, oppure non parla, resta silente, aspetta come se non ci fosse un domani. Non è capace di fare una proposta, non ha un progetto, è solo un muro che sbarra ogni strada. Abbiamo un arbitro che invece di dirigere il gioco vi interviene in modo pesante, talvolta sleale. Una cosa mi è chiara: non ho voluto crederci per molto tempo, ma come negare la sinergica convergenza  tra iniziative giudiziarie, azioni di Bcsm e i proclami politici dell’opposizione? Le parole sono le stesse, certe ordinanze sono veri e propri manifesti politici in cui sono individuati i buoni e i cattivi. Peccato che il contenuto sia anticipato o comunque coincida con i diktat dell’opposizione degli ultimi mesi.

C’è amarezza e delusione in me. Ma voglio rendere edotti voi di un episodio accaduto poche ore fa in assemblea degli azionisti di Cassa di risparmio. Un noto legale sammarinese, già Capitano reggente e già membro del Consiglio grande e generale, noto per passione per la caccia e il tiro a volo, durante una discussione accesa, riferendosi  a me ha affermato con toni minacciosi ‘a lei penserà Morsiani’ e ha addirittura profetizzato che a breve dovrò esercitare un diritto costituzionalmente garantito, riferendosi alla difesa. Come fa questo soggetto a sapere che sarò oggetto di atti giudiziari? Come fa a conoscere in anticipo sviluppi legati ad attività giudiziaria? È normale? Per questo prima di recarmi qui ho presentato denuncia alle autorità competenti.

Andare contro qualcuno è molto facile, fare politica per costruire qualcosa è decisamente più difficile. Credo nel futuro di San Marino, e per questo credo sia indispensabile dare corso al cambiamento anche assumendo scelte radicali come ha provato a fare questo governo sin dal suo insediamento, magari facendo anche qualche errore. L’unica chanche è superare le secche in cui qualcuno di facilmente individuabile vuole spingere il paese. Dobbiamo essere convincenti e rivitalizzare l’azione di governo. Replicare con i fatti alle strane convergenze istituzionali-politico-giudiziarie. Per queste ragioni la mia esperienza di governo finisce qui, senza rimorsi e rimpianti, con la consapevolezza di chi ce la messa tutta per portare avanti un progetto di risanamento, consolidamento e rilancio del settore finanziario sammarinese e per conquistare, anche adottando decisioni impopolari l’equilibrio del bilancio dello Stato. (…) Chi fa politica sa che c’è un prezzo da pagare, talvolta molto alto a livello personale, ma quanto avvenuto in questi mesi mi ha indotto a prendere una decisione definitiva che oggi voglio anticipare e che formalizzerò ufficialmente alla Reggenza lunedì 15 ottobre prossimo, così da poter permettere al Consiglio grande e generale di nominare il nuovo Segretario di Stato per le Finanze già nella sessione consiliare di ottobre.

Non posso rimanere incollato a ruolo che non ho chiesto. Si illudono coloro che credono che ferite personali e politiche possano essere determinati per farmi cambiare idea e percorso. Come fingere di non aver visto che nei miei confronti era iniziato un vero e proprio tiro al bersaglio. Sono stato additato come responsabile di qualunque cosa. Sono stato macellato sul piano politico e personale. Ho resistito a tutto questo con il convincimento forse ingenuo che con il confronto si potessero attenuare i contrasti. Se per delegittimare un rappresentante delle istituzioni bastano due righe di un’ordinanza dove dicono che appare il mio nome e in cui, per verità, nulla mi si addebita, allora si impone una riflessione.  Ho resistito fermo nella mie convinzioni alle illazioni contro la mia dignità personale e politica, ora però sono molto preoccupato. Ho paura. Non per me, ma per il Paese. Un giudice che fa continue endorsement a questa o quella forza politica, incrina il concetto stesso di indipendenza della magistratura. ho resistito finché il combattimento era alla pari, fatto dalla politica, con gli strumenti della politica, ma come accettare che politica sia fatta sulla carta intestata del tribunale? Come pensare a sparare fossero istituzioni neutrali scese ormai palesemente in campo? Non accetto che un progetto politico per il cambiamento sia messo in crisi da chi il cambiamento non lo vuole. Occorre una reazione. Serve nuovo impulso all’azione del governo e lascio posto a qualcuno di più sereno. Ora le forze di opposizione e le parti sociali non hanno più alibi.

Catia Tomasetti, Presidente di Banca Centrale
Esprimo rammarico per le dimissioni del Segretario Celli, ottimo interlocutore di Bcsm.

Il 21 settembre come ConDir (consiglio direttivo) all’unanimità abbiamo deliberato di revocare il ruolo di Direttore generale. Sono vincolata dal segreto istruttorio, ma chiarisco che la decisione è stata presa non per un’ordinanza giudiziaria. E’ una revoca dettata da motivi di grand’ inadempienze nella gestione e svolgimento del suo ruolo, e come conseguenza dal venir meno della fiducia da parte dell’organo amministrativo nei confronti di chi doveva gestire la banca. Nemmeno la mancata nomina di Mazzeo attiene all’ordinanza, è vero c’è stata una coincidenza di date, poteva essere il naturale direttore generale, ma il ConDir aveva già manifestato la volontà di testare l’opera di Mazzeo per qualche mese prima di nominarlo. Avendo rilevato una gestione discutibile della direzione generale, volevamo che la gestione Mazzeo andasse con forte discontinuità. Il 3 di ottobre lui ha manifestato che, ove non nominato direttore generale, si sarebbe dimesso, noi abbiamo comunicato invece che sarebbe stato necessario testare la fiducia. Alla luce dell’ordinanza, Mazzeo ha deciso di fare un passo indietro che comunque ci aspettavamo già. Ritenevamo però importante la continuità con i rapporti del Fmi, di qui chiesto a Mazzeo di proseguire su questo.

Ho poco altro da aggiungere se non il fatto che in un momento così difficile come ConDir abbiamo garantito unità di visioni, abbiamo deciso di sviscerare le nostre decisioni e stiamo prendendo delibere tutte all’unanimità. Siamo riusciti a garantire continuità, abbiamo ricostruito l’organismo di vigilanza con persone tutte di esperienza e sammarinesi ed è per noi fonte di orgoglio. Le due consulenze più costose che avevamo si sono interrotte per i motivi di prima.  Sono molto orgogliosa di essere Presidente di questa banca. Non è un edificio vuoto, è una banca con professionalità eccellenti a livello di Banche centrali, con persone che lavorano con grande senso di responsabilità.

SMNA

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