Giovanna Cecchetti sulla collaborazione Ps – PSD

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San Marino. Ho letto con attenzione il comunicato stampa congiunto del Partito Socialista e del Partito dei Socialisti e dei Democratici, con il quale annunciano la volontà di dare corso ad una collaborazione e ciò in coerenza con il mandato elettorale. Inoltre, sottolineano, che sarà una collaborazione che sfocia in un coordinamento comune, al fine di rafforzare e dare maggiore efficacia ed incisività agli interventi in aula consiliare.
Ma mi domando, perché proprio ora? Perché prima delle elezioni del 2016, quando noi (all’epoca) del Partito Socialista, in maniera determinata e forte, sostenevamo di fare una lista unica in occasione della consultazione elettorale, ciò non è stato possibile da parte del PSD?
Ma di quale mandato elettorale state parlando? Se ci fosse stato si doveva rispondere subito a tutti coloro che sostenevano la validità di una forte collaborazione. Ma non mi risulta che ci fosse un mandato!
Perché subito dopo la consultazione, che ha visto relegare (i possibili vincitori) al ruolo di opposizione, su suggerimento di alcuni di noi Socialisti di iniziare un percorso politico ed istituzionale comune, – mentre altri invece se ne stavano beati in disparte a coltivare la disfatta e forse qualcun altro pensava di essere l’unico auriga a condurre la Biga Socialista, – ancora una volta il menefreghismo ed i personalismi hanno avuto il sopravvento sull’intelligenza e sulla lungimiranza politica? Infatti, se il PS era totalmente smarrito, il PSD lamentava la fresca ferita della spaccatura e il non essere pronto per quel comune cammino.
Perché, se non era possibile un percorso politico istituzionale comune si è, solo pochi mesi dopo, iniziato il confronto a tre, PS-PSD e MDSI? Tra l’altro, seppure durato oltre un anno, tutti sanno come è andata a finire!
Perché il PSD, che non voleva un avvicinamento col PS, accetta poi di iniziare un percorso (più difficile sicuramente) a tre? Mai ho avuto risposte a questi quesiti prettamente politici!! Del resto, se la sottoscritta non ha ricevuto risposte, il Paese tutto, oggi conosce il risultato finale.
Un totale fallimento…ed anche questo ha portato alla lacerazione di entrambi i partiti, ma non solo, il PS ed il PSD hanno anche perso sostenitori ed elettori.
Oggi, dunque, dopo aver prima frantumato una possibile azione politica, strategica ed elettorale, i due partiti (rimasti al lumicino) si aprono le porte reciprocamente. Per cosa? A detta loro, un coordinamento comune, per un’azione politica comune. Ma per fare ciò c’era bisogno di sbriciolare anche quei pochi pezzi rimasti?
La verità è un’altra. È brutto, vero ex compagni, avere l’acqua alla gola e soprattutto ammettere la verità! Un conto è agire con il cuore, un conto invece agire per interesse politico e per personalismo.
Dunque, avete agito per distruggere un’idea secolare ed oggi con questa mossa lo ammettete. Siete riusciti a sommare due debolezze che, in matematica come in politica, non danno origine ad una forza più grande, ma ad una ulteriore debolezza.
La somma aritmetica di sigle decise da vertici sempre meno rappresentativi non corrisponde di certo al volere della base socialista sempre più sola e disorientata.
Auguri…
Giovanna Cecchetti – Consigliere Indipendente

 

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