La richiesta del Comites non è discriminatoria ma un’opportunità per San Marino

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San Marino. In merito alle dichiarazioni del sig. Roberto Tamagnini apparse sul quotidiano L’informazione del 28 dicembre scorso desidero precisare quanto segue.

Ho profondo rispetto del pensiero di Roberto Tamagnini e di tutti coloro che pubblicamente esprimono opinioni divergenti dalle posizioni del Comites in merito alla questione della cittadinanza. Infatti ritengo che la discussione ed il confronto tra opinioni ed orientamenti differenti non facciano altro che rendere più vivo il dibattito, arricchendone i contenuti. Il celebre sociologo Zygmunt Bauman affermava in un’intervista rilasciata nel 2003 a Rai News 24 che “… la cosa più eccitante,  creativa e fiduciosa dell’azione umana è il disaccordo, lo scontro tra diverse opinioni e tra diverse visioni del giusto e dell’ingiusto”.

Ad ogni buon conto, non posso astenermi dallo stigmatizzare l’assunto di Tamagnini, secondo il quale, nel nome della logica del massimo ribasso, è giusto imporre ad uno straniero residente a San Marino di avere una sola cittadinanza, così come tanti sammarinesi hanno solo la cittadinanza sammarinese, facendo in questo modo prevalere l’egoismo sui valori primari della tolleranza e della solidarietà che dovrebbero contraddistinguere ogni comunità. Questo dogmatico e conservatore approccio alla questione della cittadinanza preclude, a mio avviso, il superamento di vetusti ed anacronistici stereotipi ed ostacola la ricostruzione di un tessuto culturale oggi sbiadito anche nei suoi colori fondamentali. Perché il Comites da tempo ribadisce che avere più cittadini con cittadinanza sia italiana che sammarinese è sicuramente un’opportunità per San Marino che contribuisce ad accrescere il suo peso politico nelle relazioni con l’Italia.

Alessandro Amadei – vicepresidente Comites San Marino

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