Incompatibilità Guzzetta, per i Garanti è tutto ok

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San Marino. Era stato Marco Gatti, in Consiglio, a sollevare una possibile incompatibilità del neo dirigente del tribunale Giovanni Guzzetta.  Poi gli si erano affiancati Federico Pedini Amati, Elena Tonnini, Alessandro Mancini, Iro Belluzzi e Giovanna Cecchetti per un’istanza con cui si chiedeva il parere del Collegio Garante per la costituzionalità delle norme. Il nodo era l’incarico di presidente del cda di una società italiana ricoperto da Guzzetta dal 27 marzo 2018, cioè nello stesso tempo in cui era presidente del Collegio Garanti. Quest’ultimo incarico lasciato il 5 dicembre 2018 per diventare dirigente del tribunale.

Nel frattempo – ricordano i membri di opposizione – pronunciava delle sentenze omettendo di comunicare ai colleghi la contestata incompatibilità. Per gli istanti era un dovere di Guzzetta palesarla e responsabilità del Collegio rilevarla.
Il Collegio ha deliberato il 4 gennaio. Oggi è ufficiale. Dispone il non luogo a provvedere dato che che l’attuale dirigente del tribunale ha rassegnato le dimissioni dal Collegio prima dell’esposto. Sull’incompatibilità osserva che non era pervenuta alcuna segnalazione in merito. Infine, sulla validità dei procedimenti del Collegio ai quali Guzzetta ha partecipato, fa presente che la norma che regola le incompatibilità va opportunamente interpretata con riferimento ad ogni singola fattispecie. Entrando nel merito: “L’accertamento della decadenza non produce effetti retroattivi. È priva pertanto di ogni fondamento la pretesa nullità delle deliberazioni assunte dal Collegio”. Marco Gatti non digerisce la sentenza: “Abbiamo negli organismi principali dello Stato figure che non rispettano i requisiti imposti dalle leggi. Segnalerò in Europa quanto sta accadendo”. Di sicuro, se ne tornerà a parlare in sede politica visto che mercoledì comincia il Consiglio e, in comma comunicazioni, la questione tonerà a galla.

 

 

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