Referendum legge elettorale: i Garanti hanno detto sì!

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San Marino. Dopo la bocciatura del primo tentativo portato avanti nell’ottobre scorso, adesso il Collegio dei Garanti ha dichiarato l’ammissibilità del quesito referendario sulla riforma della legge elettorale. Il nuovo testo mantiene inalterato l’obiettivo di fondo: risolvere le criticità prevedendo che al primo turno, in assenza di un vincitore, venga affidato dalla Reggenza il mandato esplorativo per formare un nuovo Governo a chi abbia ottenuto la maggioranza relativa. In caso di insuccesso, a provarci è il secondo arrivato. Viene inoltre chiarito che la ricerca dell’accordo per formare il Governo non avvenga “spacchettando” le coalizioni. Resta inalterato il ricorso al ballottaggio come extrema ratio e con le regole attuali, dopo i due tentativi andati a vuoto.
Rispetto alla prima versione sono stati tolti il premio di maggioranza al primo turno e la parte relativa alla modifica delle soglie di sbarramento, sebbene quest’ultimo aspetto non sia stato contestato ai fini dell’ammissibilità.
Soddisfatto il legale rappresentante del comitato promotore Luca Beccari. Il quale dichiara: “La cosa più importante è che i cittadini potranno esprimersi su una modifica alla legge elettorale che vuole superare le criticità derivanti dall’applicazione del premio di maggioranza al secondo turno che, come noto, porta ad attribuire un gran numero di seggi alla coalizione vincente penalizzando la rappresentatività in Consiglio delle altre forze politiche. Il Collegio si è inoltre espresso in maniera netta sui principali rilievi del comitato contrario risolvendo una delle principali contestazioni, vale a dire l’ammissibilità di un referendum che abbia come oggetto una legge qualificata”.
Slitta invece la decisione sul secondo referendum per mettere in sicurezza i fondi pensione depositati nelle banche segregandoli progressivamente del 10% ogni anno fino a raggiungere l’importo complessivo.
Lunedì i Garanti hanno convocato il Direttore Generale di Banca Centrale proprio sulla fattibilità della segregazione dei Fondi.

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