Consiglio: non passa la procedura d’urgenza per il pdl sul trust

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San Marino. Si è conclusa ieri sera la lunga sessione di gennaio del Consiglio Grande e Generale. Cominciata un po’ in ritardo per la mancanza del numero legale, i lavori si sono aperti al comma 27 sulle dimissioni  e sulla sostituzione del consigliere Federico Pedini Amati da presidente e membro della Commissione Antimafia e da membro della delegazione consiliare presso l’Assemblea parlamentare del Mediterraneo. Per mancato accordo tra i gruppi, l’opposizione chiede di soprassedere alle sostituzioni. Pedini anticipa ai colleghi che aspetterà il Consiglio di Febbraio perché si giunga ad un accordo, diversamente “a quel punto sarò costretto a dare dimissioni a carattere irrevocabile”. I lavori proseguono con le permute ed assegnazioni per arrivare al comma 31, con la Ratifica dei decreti delegati e decreti legge.
Si apre quindi l’esame del Progetto di legge “Modifiche alla normativa in materia di Trust” per cui non viene raggiunto il quorum necessario ad accogliere la procedura d’urgenza, e resta in prima lettura. Nel dibattito si apre un botta e risposta tra maggioranza e minoranza rispetto le responsabilità per il non aver acconsentito ad accelerare l’iter normativo di un provvedimento di natura tecnica, comunque condiviso. Margherita Amici, Rf, infatti esprime amarezza per  il mancato accoglimento della procedura d’urgenza che era stata richiesta ai gruppi consiliari in un incontro dello scorso settembre con i presidente della Corte dei Trust per illustrare i contenuti del progetto di legge. Alla richiesta del presidente di quell’organismo per l’iter accelerato del provvedimento, ricorda, infatti “era stata data la disponibilità da parte di tutti i gruppi consiliari”  Federico Pedini Amati, Mdsi, ribatte che non è responsabile l’opposizione per il mancato raggiungimento del quorum: sulla votazione per la procedura d’urgenza “in Aula si sono avuti 27 voti favorevoli e 7 contrari – motiva – in totale 33 presenti, e anche volendo i 39 voti necessari al quorum non c’erano. Quindi prendetevela con voi stessi”. Alessandro Cardelli, Pdcs, esprime per il suo gruppo parere favorevole al provvedimento e propone, proprio per arrivare velocemente all’approvazione della normativa, ritenuta urgente, che “il governo faccia un passo indietro, ritirandola e ripresentandola nel prossimo Consiglio in procedura d’urgenza ma – puntualizza – che questa volta la maggioranza garantisca i numeri”, visto che “il pasticcio lo ha fatto la  maggioranza”. Sulla procedura d’urgenza mi pare di capire ci siano stati addirittura voti negativi”, fa notare invece ai consiglieri di minoranza Giuseppe Maria Morganti, Ssd. Quindi “tutte queste manifestazioni di volontà di collaborazione espresse dall’opposizione- manda a dire- non sono sempre corrispondenti alla realtà delle cose”.

Segue al comma 34, la presentazione, da parte del Segretario di Stato per l’Istruzione, Marco Podeschi, del Progetto di legge “Istituzione dell’insegnamento Etica, Cultura e Società”, in prima lettura. Con la proposta normativa “si intende superare l’istituto dell’esonero dall’insegnamento delle religione cattolica – spiega Podeschi – che fino ad oggi ha consentito di non frequentare tale disciplina, senza tuttavia offrire allo studente, in alternativa, un valido percorso formativo. Si propone, pertanto, di attivare dal prossimo anno scolastico, a partire dalla Scuola Elementare e fino alla Scuola Secondaria Superiore, l’insegnamento di “Etica, cultura e società”, che si svolgerà per un’ora alla settimana, contemporaneamente con l’insegnamento di religione cattolica”. La seduta e l’intera sessione consiliare si conclude con la presentazione del Pdl che integra la legge sulla cittadinanza da parte del Segretario di Stato Guerrino Zanotti, viene infine rinviata la votazione dei tre ordini del giorno in coda alla scaletta consiliare.

SMNA

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