L’FMI boccia la politica finanziaria del governo

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San Marino. Un’economia “altamente vulnerabile” agli shock ed “elevate fragilità finanziarie e fiscali” che suggeriscono prospettive non rosee. Nello statement conclusivo dell’Fmi emerge il riconoscimento di una serie di risultati raggiunti ma, dall’altra parte, un più lungo elenco di azioni e cambiamenti da attuare per risollevare il sistema.
La prescrizione principale è di stabilizzare le banche e far ripartire il meccanismo del credito. Il tutto salvaguardando le finanze pubbliche. È quindi necessario, per il Fondo, riconoscere le perdite, ricapitalizzare gli istituti, lavorare sugli Npl e rivedere controllo e governance del comparto. Per gli esperti, quello sammarinese è un settore “sovradimensionato”, con una “bassa liquidità” e perdite non ancora individuate in modo appropriato. A tutto questo si aggiungono le influenze dalle economie esterne come quella italiana, recentemente rivista al ribasso.
Per il Fondo è necessario “migliorare la gestione della liquidità”. L’Fmi torna poi a “bocciare” le normative per spalmare i debiti nel tempo (il riferimento a Cassa di Risparmio è chiaro). Suggeriti, poi, interventi sui compensi dei dipendenti degli istituti di credito e la razionalizzazione della rete di filiali, per diminuire i costi. L’aiuto dello Stato, esorta, dovrebbe essere dato alle banche importanti per il sistema.
Per il 2019 è previsto un deficit al 2,4% del Pil che, nel medio termine, arriverà al 3% circa. Il debito pubblico, invece, dovrebbe attestarsi al 27,5% del Pil per il 2018. Banca Centrale “sta facendo progressi su più fronti”, scrive l’Fmi che invita a darle più indipendenza. Bcsm nelle scorse ore ha fatto sapere di aver illustrato agli esperti gli interventi necessari per il settore e di aver presentato gli esiti della valutazione degli attivi delle banche.
Il secondo macro-obiettivo per il Fondo è la sostenibilità del debito pubblico. In questo capitolo rientrano le riforme, specie l’introduzione del sistema Iva e quella delle pensioni. “Le recenti riforme hanno iniziato a dare frutti – scrive il Fondo – ma molto deve ancora essere fatto” per affrontare gli ostacoli rimanenti. E sul finire una valutazione positiva per l’accordo di associazione con l’Ue, viste le prospettate aperture di mercato. (Fonte: San Marino TYV)

 

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