SSD sta dalla parte di Celli: è stato il parafulmine contro la violenza

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San Marino. Il Consiglio Direttivo di Sinistra Socialista Democratica, convocato d’urgenza per esaminare la lettera di dimissioni dal Consiglio Grande e Generale del compagno Simone Celli, ha affrontato anche il tema dei rapporti all’interno della maggioranza, sottolineando la necessità di una più forte determinazione sul fronte delle riforme strutturali.

Dopo l’introduzione del Presidente del partito, Michele Muratori e del Segretario, Alessandro Bevitori è intervenuto lo stesso Simone offrendo un quadro completo dei fatti che hanno determinato la sua scelta, ormai irreversibile.

La problematica non può che essere analizzata suddividendola in due parti distinte.

La prima riguarda la sfera personale di un leader politico sottoposto, in questi due anni di governo, ad attacchi violentissimi, nonostante non siano mai emersi elementi a suo carico e le scelte che ha adottato siano state condivise dall’intera maggioranza. Simone è diventato una sorta di parafulmine di fronte alla violenza verbale che sta pregiudicando il corso stesso del dibattito civile e democratico, attacchi inqualificabili che non dovrebbero essere consentiti soprattutto nell’aula consiliare dove, chi li pronuncia, è coperto da immunità e non può essere portato in giudizio per le ingiurie e le offese.

Il Consiglio Direttivo di SSD condanna con fermezza questo imbarbarimento del dibattito politico e chiede a chi manifesta senso di responsabilità, di unirsi in una battaglia di civiltà, affinché non sia più consentito ad alcuno di rivolgere a singole persone, consiglieri, membri di governo e a volte la stessa Eccellentissima Reggenza, accuse mai oggettive e comprovate dai fatti. La politica dovrebbe affrontare i temi, accendersi anche nei toni, ma sempre rimanendo sulla differente e legittima visione dei contenuti.

La seconda questione che ha indotto Simone Celli alle dimissioni riguarda il percorso politico intrapreso da Adesso.sm. Al di là del fatto personale, Simone ha ritenuto che l’attuale maggioranza possa trarre elementi di ulteriore aggregazione assumendosi lui la responsabilità dei difetti che la presente legislatura ha manifestato. Un gesto coraggioso e altruistico, fatto nell’idea che il percorso di analisi dei problemi e di individuazione delle soluzioni, possa essere riattivato con energia.

In effetti il governo, nato dalle elezioni del dicembre 2016, che ha conquistato più del 50% del consenso dell’elettorato su un programma molto chiaro, ha in questi due anni messo a nudo i problemi che il Paese si trascinava dietro da lungo tempo rinunciando ad affrontarli in quanto si rifiutava di metterli alla luce, problemi che stavano affossando la nostra economia.

Dopo due anni però devono essere portate in discussione le soluzioni a quei problemi, soluzioni che in parte sono dolorose in quanto richiedono risparmi, in parte sono però strettamente connesse allo sviluppo. Per fare due esempi: si deve intervenire sulla previdenza ricalibrando il sistema alla luce del notevole incremento della vita media, ma occorre anche intervenire con il nuovo Piano Regolatore che metterà in circolo risorse economiche e possibilità imprenditoriali sviluppando l’intera economia.

Il Consiglio Direttivo di SSD impegna i propri organismi a procedere con decisione sulle scelte fondamentali per il Paese affinché si possa finalmente uscire dal tunnel della crisi e iniziare a costruire il futuro.

Tutta SSD esprime a Simone Celli la propria solidarietà, lo invita ad assumere un ruolo attivo nel partito, continuando a supportare l’azione politica con la determinazione e l’intelligenza politica che lo contraddistingue.

 

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