Il PS sui contenuti di “quella telefonata”

"che oggi appaiono più che mai di stretta coincidenza con alcune delle dinamiche alla ribalta in queste ore"

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Nella giornata di ieri, il Segretario di Stato per gli Affari Esteri e Giustizia Nicola Renzi ha richiamato l’aula consiliare invitandola a fare squadra in difesa dell’onorabilità del Paese. E’ ovvio che quando è in gioco l’onore del nostro Stato nessuno, a prescindere dal ruolo che ciascuno di noi ricopre, può tirarsi indietro.
Ma, in questo caso, ci sono fatti che grossi come macigni rendono difficile il verificarsi di questo nobile concetto.
Una domanda su tutte: la persona che rivolge questo appello è credibile? Lo stato delle cose rende, purtroppo, Renzi difettoso in termini di credibilità. L’affannosa autodifesa ascoltata ieri in aula è stata smentita immediatamente dai soggetti tirati in ballo che hanno, a loro volta, prodotto altri elementi e circostanze riferite alle questioni alla ribalta delle cronache odierne.
Oggi, poi, la presa di posizione pubblica – da parte dell’Ambasciatore Maltese – fornisce ulteriori e importanti dettagli che certamente non concorrono a confermare la posizione del Segretario agli Esteri. Un tentativo goffo quello di Renzi: un conto è l’onorabilità del Paese, un conto (ben diverso) la sua.
Apprezziamo, tuttavia, la volontà di mettersi a disposizione della magistratura al fine di fornire elementi utili a chiarire le vicende oggetto d’indagine. Ci saremmo aspettati, però, immediata presa di distanza dalla intercettazione telefonica tra un certo Nicola e tal Marino pubblicata sul sito Giornale.sm (https://giornalesm.com/san-marino-la-telefonata-rivelatrice-in-chiaro-gia-oggetto-dellordinanza-morsiani-tra-marino-e-nicola/). Un’intercettazione dai contenuti riprovevoli per le confidenze, per i toni e i contenuti emersi.
Contenuti che oggi appaiono più che mai di stretta coincidenza con alcune delle dinamiche alla ribalta in queste ore. Noi, ovviamente, confidiamo che quel Nicola sia un’altra persona e che magari quel Nicola e quel Marino siano vittime proprio di quel tragicomico complotto ordito dagli hacker russi che – la scorsa estate – ci venne descritto da un angosciato Segretario Podeschi dopo l’emersione di altrettanti SMS indubbiamente scottanti.
Altrimenti… altro che appelli alla difesa dell’onorabilità del Paese.

Ufficio Stampa del Partito Socialista

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