Consiglio Grande Generale, report integrale agenzia SMNA di giovedì 25 aprile

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Prosegue nella giornata odierna il dibattito sul negoziato con l’Ue che si conclude con la presentazione di due ordini del giorno, da parte di maggioranza e opposizione, che non trovano al momento una sintesi finale.

In dettaglio, l’Odg presentato da Giuseppe Maria Morganti, Ssd, per Adesso.sm, attribuisce da parte del Consiglio Grande e generale mandato al Sds Affari Esteri di proseguire l’attività negoziale con i competenti servizi dell’Ue, nell’interesse della Repubblica di San Marino, per giungere nei tempi più rapidi possibili alla definizione di un testo soddisfacente per entrambe le parti contraenti”, testo che “possa sostanziarsi nella parafatura di un accordo”, o in alternativa “nella condivisione insieme all’Ue di una dichiarazione politica che riassume il lavoro svolto fino ad oggi e le comuni aspettative in vista della conclusione dell’accordo, aggiornando costantemente commissione Affari esteri”.

Diversamente, L’Odg di tutte le forze di opposizione, inclusi i consiglieri del gruppo misto, presentato da Pasquale Valentini, Pdcs, punta sul coinvolgimento di tutti gruppi consiliari, chiedendo l’impegno al governo e al Segretario di Stato Affari esteri di mettere loro  a disposizione “tutto il materiale di studi prodotto dalla Direzione Affari europei e dal comitato tecnico, comprensivo della valutazione delle difficoltà di atti e direttive, e dove possibile anche eventuali ipotesi di adattamento”. Inoltre chiede di predisporre per la prossima sessione consiliare di maggio un comma dedicato al confronto “tra tutti i gruppi per giungere alla deliberazione condivisa sugli indirizzi dei prossimi i passaggi negoziali o come condizione indispensabile per l’eventuale parafatura dell’accordo”.

 A seguito della presentazione dei due Odg, i capigruppo di maggioranza e opposizione concordano la sospensione del comma 9 e la sua riapertura per domani alle 12, per consentire la discussione e votazione di un eventuale testo condiviso o di entrambi i testi, in mancanza di accordo definitivo.

La seduta prosegue in notturna, per accordo dei capigruppo, con l’esame dei decreti in ratifica.

 Di seguito un estratto degli interventi odierni al comma 9.

Comma 9 Prosecuzione dibattito sul riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri sull’Accordo di Associazione con l’Unione Europea.
Lorenzo Lonfernini, Rf
Sottostare obblighi ma non poter godere benefici: questo è il limite più grande della nostra condizione attuale. Pensiamo a ciò che abbiamo già dovuto recepire di normative europee nel nostro ordinamento, come la Convenzione monetaria, tanti obblighi e tanta burocrazia introdotta nelle nostro pratiche, certo per poter usare l’euro, per avvicinarci alle migliori pratiche internazionali, ma senza poter però usufruire dei benefici che altri paesi membri o associati possono godere. Pensate cosa potrebbe voler dire poter rientrare anche noi, per le nostre banche, sotto l’ombrello della Banca centrale europea. Dobbiamo sottostare comunque a degli obblighi perché siamo uno Stato immerso nella realtà europea, quindi stiamo recependo tante normative e obblighi, ma non possiamo godere di molti dei benefici che, se fossimo posizionati in un’altra modalità all’interno dell’Ue, vi avremmo potuto accedere.
Al Segretario Affari Esteri rappresento la mia gratitudine, e quella del mio gruppo, per l’impegno con cui sta portando avanti uno snodo cruciale, in primis del nostro programma di governo. La modalità con cui l’accordo verrà portato a termine avrà ricadute non solo economiche ma anche culturali, alcuni paradigmi saranno ‘rotti’, è un punto focale per tutta nostra Repubblica. Nella relazione il Segretario spiega che la Commissione ha suggerito di portare avanti il negoziato con altri due microStati. Dal mio punto di vista, è una scelta che poteva presentare dei rischi, visto la maggiore volontà di procedere con l’accordo di San Mario rispetto Andorra e Monaco. Per noi la via dell’associazione è una via obbligata, per gli altri due Paesi meno. Il rapporto con l’Italia anche per me è fondamentale, per concludere nei migliori dei modi l’accordo Ue, è un rapporto che non preclude i rapporti con altri Stati. C’è stata polemica di recente per la visita del ministro degli esteri della Federazione Russa, non credo sia un problema per l’avvicinamento Ue e per la relazione con l’Italia.
Mariella Mularoni, Pdcs
Nelle ultime settimane abbiamo avuto la visita ufficiale a San Marino del ministro degli esteri russo  e del gruppo Efta, e ci sono episodi su cui bisogna fare chiarezza. Non è sfuggita la dichiarazione del ministro russo che ha elogiato San Marino per non aver preso posizione, “nonostante le pressioni esercitate sulla Repubblica dall’esterno, sulla spirale sanzionatoria antirussa promossa da Bruxelles”.  Posizioni su cui è necessario far chiarezza per non inficiare l’avvicinamento all’Ue.

Siamo pronti noi, come paese, a recepire l’aquis comunitario, è pronta la nostra amministrazione? Dobbiamo sapere che entrare in Europa può rappresentare un grande interesse per San Marino ma è necessario mettere sulla bilancia costi e benefici. La relazione Aguilar sollecita un’adeguata informazione alla cittadinanza, pubblicità massiva sull’aquis comunitario e favorire la partecipazione e coinvolgimento di tutte le parti sociali, cosa che è mancata. Le prossime settimane saranno decisive e ci auguriamo ci sia un confronto il più ampio possibile, che si superi la maggioranza di governo e ci sia condivisione con le realtà economiche e sociali su deroghe e tempistiche e linee rosse. Non possiamo permetterci di andare incontro al rifiuto dell’accordo solo perché la cittadinanza non è stata informata adeguatamente.
Marica Montemaggi, C10
Assistiamo all’aumento di scetticismo nei confronti dell’Europa che rischia di diventare pericoloso, spesso frutto di non adeguata conoscenza. Tutti quanti vedono favorevolmente l’accordo che non deve essere considerato come un ‘entrare’ nell’Ue. Non dobbiamo rischiare di fare questo errore con la cittadinanza. Chi mi ha preceduto ha parlato di rischi e della  necessità di un’adeguata informazione con i cittadini: penso alle opportunità delle 4 libertà fondamentali che preoccupano invece la cittadinanza. Non si può pensare che la libera circolazione delle persone possa essere preclusa. C’è stato un cambio di paradigma e di visione.
Continuamente recepiamo normative e direttive e facciamo nostri regolamenti comunitari, è inevitabile per la nostra Repubblica parlare la stessa lingua con i Paesi europei, questo ha fatto sì che abbiamo preso tutta una serie di obblighi con altri Stati, cui deve corrispondere una richiesta di diritti e opportunità. Vero, una indiscriminata libertà di circolazione può spaventare e non può essere accettata, qui dobbiamo lavorare perché sia sostenibile per il nostro Paese. Fondamentale è parlare al Paese, ben vengano le serate informative. E’ un lavoro working in progress per alimentare informazione e allontanare gli spettri che si leggono sui social.
Grazia Zafferani, Rete
L’Europa è nata per ragioni politiche, ma poi si è sviluppata su questioni economiche. Prima di muoversi in accordi con l’Ue, il nostro piccolo Stato deve muoversi con cautela, non possiamo ignorare le voci di chi non vuole più stare in accordi con l’Europa, non possiamo permetterci gli sbagli del passato compiuti con questi accordi, non possiamo ignorare i movimenti contrari a questa Europa che si stanno sviluppato, il tutto senza una chiara visione economica del futuro del nostro Paese.
Margherita Amici, Rf
Le capacità della nostra amministrazione di recepire l’aquis sono misurabili, mi sento di tranquillizzare chi vede in questo un elemento di allarme, diversamente non avrebbe senso procedere sulla strada di associazione, ma si procederebbe in adesione tout court. Le stesse associazioni datoriali hanno individuato l’accordo con l’Ue come strada per il rilancio nostra economia, e per il motivo che geograficamente siamo all’interno dell’Ue, ma i rapporti con altri Stati non sono parificati a quelli degli Stati membri. L’accesso al mercato unico supererebbe i problemi legati al T2 e i limiti del settore bancario.
Tutti abbiamo sentito nel riferimento del Sds Renzi che il motivo del riserbo sull’accordo non è una decisione unilaterale del governo, ma essendo trattativa dell’Unione con tre Stati, per questioni di correttezza istituzionale, è stato concordato  l’approccio dei riferimenti in Commissione Affari esteri in seduta segreta. Al di là delle visioni divergenti più o meno del dibattitto, aspetto di cui sono personalmente contenta è il fatto che questo dibattito si sta svolgendo in un clima sereno e di rispetto reciproco.
Oscar Mina, Pdcs
I nostri sforzi sono quelli di indirizzare le nostre opinioni sull’aquis comunicatario e anche la nostra capacità amministrativa di sua acquisizione. Oggi la strada intrapresa dell’Ue è anche quella di negoziare un accordo di associazione che risponda agli interesse dei piccoli Stati e, in particolare, di San Marino nel costruire rapporti più stretti con l’Unione.
Il Segretario dice che il governo ha presentato una lista di 10 punti critici sull’accordo,  vorrei sapere quali sono. Quando potremo spiegare poi i vantaggi concreti dell’accordo sulla nostra comunità? L’accordo sarà sicuramente un’opportunità. Cavalcare tale opportunità in maniera aperta, insieme a tutta la cittadinanza è la sfida aperta.
Matteo Ciacci, C10
La sfida dell’accordo di associazione Ue è importate per il Paese e il percorso intrapreso è quello corretto, ci accingiamo a dover avanzare speditamente verso l’accordo di associazione Ue. Qua devo riconoscere al segretario Renzi una capacità indiscutibile e di aver accelerato questo percorso, vedere quale era la prospettiva europea, garantendo ovviamente le nostre peculiarità della salvaguardia e trattando adeguatamente quei temi che per noi sono decisivi, direi vitali per il Paese. Ad oggi dobbiamo rispondere ad obblighi e finalmente dobbiamo agganciare a questi con uno spirito di compensazione dei diritti su cui si sta lavorando rispetto queste famose 4 libertà fondamentali. Non vuole dire stipulare un atto o un accordo di amore con l’Ue, è un confrontarsi per esempio con i tanti giovani che vogliono studiare o lavorare fuori, far sì che le nostre banche possano operare anche fuori dei nostri 61 chilometri quadrati, rispondere all’esigenza delle aziende di agire in maniera più rapida per l’esportazione..tutte queste sono sensibilità che nell’accordo dovranno essere tenute in considerazione anche con le giuste salvaguardie e le famose linee rosse o adattamenti, contenuti tra l’altro nelle raccomandazioni del parlamento europeo. E qui c’è una trattativa con l’Ue che è decisamente discreta, ma non segreta. Perchè abbiamo avuto modo di confrontarci spesso tra partiti nell’ambito delle commissioni e da adesso in avanti anche in incontri con la cittadinanza per raccontare che ci sono opportunità.
Altro tema: al netto delle esigenze e priorità di procedere a un vedere le carte nell’ambito europeo, parallela è l’esigenza di lavorare anche e soprattutto in ottica di sviluppo di rapporti con altri Paesi, in particolare con l’Italia. Non possiamo pensare di procedere all’accordo Ue senza il benestare dell’Italia, la nostra autonomia e sovranità si rafforza proprio in questi contesti.
Marco Nicolini, Rete
L’euroscetticismo esiste, è innegabile, e non può essere bollato con populismo e sovranismo, l’Ue ha le sue criticità. L’Euro è nei fatti il marco tedesco perché l’asset economico passa per il paese più maturo economicamente, ci si è basati a seguire principi economici tedeschi antinflazionistici che hanno portato difficoltà ai paesi meridionali. L’Europa punta il dito contro l’euroscetticismo chiamandolo populismo, ma è un dato di fatto che il populismo trovi terreno fertile in chi fa fatica a sbarcare il lunario. Segretario il suo non è un compito facile, avrà il gravoso compito di trasformare parole, comunicati e trattati in pratica, le faccio i miei più sentiti auguri, siamo sulla stessa barca anche se io viaggio in terza classe.
Gian Carlo Capicchioni, Psd
Mi sembra di capire che oggi siamo tutti cittadini europei in questa Aula, non è passato molto tempo che su questo tema il parlamento era spaccato a metà. In favore dell’accordo vi era il Psd, da sempre suo sostenitore, mi rallegro poi che oggi tutte le forze in aula si siano ravvedute. Ora vorrei capire meglio, in base alla relazione del Segretario, e anche nell’ultimo incontro in commissione Esteri ho chiesto di poter fare discorsi più approfonditi e di andare a vedere nel merito. Si parlava di semafori, linee rosse, 4 libertà fondamentali..alla fine però tutto rimane riservato e non sappiamo cosa è stato prodotto. Se c’è una documentazione prodotta, perchè non possiamo parlarne in Aula. Lei ha parlato di costi e benefici, dobbiamo fare basta, come misuri costi e benefici, come li paragoni? Lei ha anche detto che se il negoziato non sarà soddisfacente non si firmerà, ma chi stabilisce che è soddisfacente? Il Segretario? Io credo lo debba stabilire il Consiglio grande e generale ed eventualmente deve essere sottoposto a un referendum confermativo.

L’accordo di associazione deve essere considerato un investimento per il nostro paese, lo teniamo allora riservato? Mi risulta che gli altri due paesi che hanno partecipato ai negoziati ne parlino. Cosa si è detto sulla libera circolazione delle merci? Non lo sappiamo come vi siete mossi. Questo è il problema, noi vogliamo dare  nostro contributo. Smettiamola e troviamo un tavolo di confronto, questo dovrebbe essere un ambito istituzionale dove discutere per parlare prima di venire in Aula, questo vogliamo fare.
Enrico Carattoni, Ssd
Questo tema ci vede tutti dalla stessa parte, in favore dell’accordo di associazione, ed è elemento di forza. Il fatto che nella cittadinanza non ci siano gruppi particolarmente contrari all’accordo credo derivi dal fatto che noi a San Marino sappiamo cosa significa stare fuori dall’Ue, ma non cosa significhi godere dei vantaggi dell’Ue. Ci troviamo ad applicare normative che ci paiono anche incomprensibili. Per esempio la normativa sulla privacy, adottata non perché imposta, ma perché le aziende estere ce lo chiedono per poter avere rapporti con le nostre, perciò ci troviamo a dover fare normative non nostre. Fa sorridere che dopo 6 anni di dibattiti si parli ancora di costi e benefici, come diceva Capicchioni, i costi li abbiamo testati già tutti. E non può essere neanche un escamotage quello di fare accordi con paesi fuori all’Ue, perché le merci devono passare necessariamente per i Paesi Ue, è tema con cui dobbiamo confrontarci. Dopo 6 anni ci ha portato a un dibattito interno e a intraprendere questo negoziato. Non credo che per capire le priorità si debba partire da clausole di salvaguardia, ma dai vantaggi che possiamo avere: per gli studenti, per le possibilità di cittadini solo sammarinesi e residenti all’estero che si trovano in difficoltà. Poi sono importanti anche le clausole salvaguardia, ma non in quanto strumenti furbeschi, ma perché strumenti per rapportare San Marino alla realtà europea. Tutti gli Stati che hanno aderito hanno avuto clausole di salvaguardia se non vere e proprie deroghe.
Massimo Andrea Ugolini, Pdcs
Avremo sempre più necessità di relazione con gli Stati che ci circondano e con l’Europa, con cui abbiamo simbiosi importanti. E’ necessario portare a casa l’accordo più confacente e opportuno per la nostra Repubblica, non possiamo pensare di rimanere ripiegati su noi stesso, nella consapevolezza che il recepimento dell’aquis tout court sia possibile per noi, è complicato pensare di recepire per esempio la libera circolazione delle persone. Ci sono però opportunità, rappresentate dalla possibilità di superare il T2 e la libera circolazione delle merci, pensiamo al problema triangolazioni. Dovremo fare un lavoro capillare, la politica lo dovrà fare per trasferire alla cittadinanza opportunità e oneri che possono scaturire dall’accordo. E’ necessario prevenire il rischio di rifiuto, dovremo trovare il modo di giocare le nostre carte nel miglior modo possibile.
Roger Zavoli, Rf
Da sempre il Segretario ha dato disponiblità a tutti i gruppi al confronto e al dialogo anche se non sono arrivate tante proposte. La relazione Aguilar approvata il 13 marzo scorso dal parlamento europeo costituisce un tassello cruciale per il nostro Paese. L’accordo può rappresentare una soluzione alle problematiche del T2 che da tempo gravano sugli esportatori sammarinesi, si potrebbero finalmente ottenere condizioni di parità rispetto a concorrenti europei. Anche per banche e servizi finanziari ci sono opportunità per operare sul suolo europeo e per l’accesso alla liquidità della Bce che favorirebbe stabilità. Poi vantaggi per la ricerca, l’ambiente, l’università… il percorso di associazione rappresenta la naturale strada per allargare i nostri orizzonti sociali, culturali ed economici, occorre accettare la sfida del percorso di collaborazione per potenziare opportunità fino ad ora inimmaginabili. Il nostro paese ha capacità culturale e politica di fare finalmente un salto di qualità.
Roberto Ciavatta, Rete
Diversi hanno riscontrato come il tono e il carattere  del dibattito sia costruttivo e che non ci siano posizioni molto differenti, Credo la ragione stia nel fatto che stiamo discutendo sul nulla, cioè noi non abbiamo un documento, stiamo discutendo dell’accordo di associazione con l’Unione europea senza avere l’accordo di associazione. Quindi qualcuno elenca tutti gli elementi positivi, qualcuno elenca tutti gli elementi negativi, io non credo che l’Europa e l’Unione europea siano solo una questione positiva o solo una questione negativa, ma dipende appunto da come siamo stati in grado nella trattativa di portare avanti i nostri interessi. Quindi sostanzialmente ci viene chiesto un atto di fiducia  e quindi dovremmo fidarci del Segretario Nicola Renzi. E’ difficile fidarsi dello stesso Segretario che nega un giorno dopo quello che ha detto il giorno prima, e questo è Nicola Renzi, una persona che da sola, senza condividere con nessuno il contenuto e l’andamento della trattativa, che inciderà in maniera molto significativa sul futuro del nostro paese e dovrebbe essere da mesi o da anni  al centro delle discussioni che la politica svolge con la cittadinanza e all’interno dei consessi istituzionali. Questo non è mai avvenuto, quindi ora siamo a discutere qua ognuno della sua idea di Europa e di Unione europea e di adesione.
Gian Carlo Venturini, Pdcs
Nell’ambito delle 4 libertà dovremo tenere conto delle nostre specificità, avremo difficoltà a recepirle senza deroghe o senza qualche elemento di sostegno per garantire la nostra piccola realtà e identità. Dalla relazione del Segretario e dal suo riferimento in Commissione esteri, emerge che sono state individuate ‘linee rosse’, è sicuramente positivo che si siano indicati elementi di difficoltà che dobbiamo affrontare per ottenere specificità che possono salvaguardare la nostra statualità. Il Segretario però in tutto questo ad oggi ancora queste cosìdette linee rosse sembra che le abbia individuate lui con i suoi funzionari e non il Consiglio grande e generale, come credo fosse opportuno. Dato che stiamo parlando di un un accordo fondamentale per il futuro del paese e di cui oggi non sappiamo nulla, credo non sia cosa corretta e giusta anche nei confronti dei cittadini. Nello stesso tempo, il Segretario ha avviato incontri con i cittadini, ma mi chiedo cosa gli vada a dire, se ancora nei luoghi di approfondimento istituzionali, quale il Consiglio, ancora non abbia niente su cui fare una valutazione dettagliata e approfondita. Questo è argomento su cui è necessario approfondire e per questo come opposizione presenteremo un Odg per chiedere sia messo a disposizione dei consiglieri tutto il materiale di studio prodotto in questi anni, comprensivo delle valutazioni delle difficoltà che il recepimento di alcune direttive possono comportare per il nostro Paese.
Alessandro Mancini, Ps
Non sono per niente soddisfatto di come sta andando questo dibattito, né del riferimento del Sds Esteri, né sulla profondità di quella che doveva essere per la prima volta un dibattito in seduta pubblica in Aula, in merito all’accordo di associazione europea. Sono preoccupato perché la mia forza politica ha sempre sostenuto che l’integrazione di  San Marino in ambito Ue sia una necessità e opportunità. Ma una opportunità diventa importante nella misura in cui l’accordo mette a disposizione di San Marino le possibilità di generare economia, di integrarsi e quindi di andare a controbilanciare i tanti sacrifici che abbiamo fatto in questi anni, nel recepire molte normative e linee di indirizzo di carattere internazionale ed europeo che hanno pesato tantissimo sulla nostra economia, ma purtroppo i nostri benefici sono stati pochi.
Dubito, Segretario, lei voglia veramente portare a casa un buon accordo per San Marino perché aver gestito questa trattativa, soprattutto nella fase finale, nella segretezza del suo ufficio, solo con i suoi collaboratori, senza alcuna informazione alla politica e coinvolgimento di chi da domani dovrà fare i conti con nuove regole, mi porta a riflettere che lei in qualche modo ha cercato di riempire una casellina del programma di governo, ma non ha voluto andare in profondità. Perchè le famose linee rosse- quindi le famose deroghe- di cui ha bisogno San Marino- dovevano essere messe in evidenza con i nostri operatori economici, con le categorie e la società. Non ho poi sentito una parola su come l’amministrazione pubblica dovrà essere cambiata. Quando ne vogliamo parlare, dopo aver messo la firma, per poi accorgerci che non è compatibile con una struttura amministrativa e con quelle che sono le coordinate del nostro sistema economico?
Dalibor Riccardi, Gruppo Misto
Segretario, lei si è soffermato ad evidenziare quali sarebbero i benefici dal punto di vista economico e finanziario, e ha sorvolato invece su ambiti dell’acquis comunitario che reputo importanti, relativi a libertà, uguaglianza, temi importanti. Noi consideriamo tante cose come diritti acquisiti, ma ho dei dubbi, siamo stati uno degli ultimi paesi a non discriminare più le coppie omosessuali, su questi temi un maggior approfondimento sarebbe stato opportuno. Non ho la minima idea delle clausole di salvaguardia che lei ha tentato di andare a trattare, perché da quando lei ha preso in mano la Segreteria l’argomento è stato trattato con riserbo altissimo. Sperando in quella salvaguardia ci sia tutela delle nostre dimensioni, del nostro contesto, della piccola impresa, dei nostri artigiani e commercianti, oltre al fatto che le  industrie potrebbero agevolare proprio percorso di crescita, ritengo fondamentale tutelare il nostro comportato economico, che non include solo banche e finanziarie, non dobbiamo dimenticare le imprese del nostro territorio.
Pier Luigi Zanotti, Ssd
Stiamo vivendo un passo epocale, più che una cosa tecnica, è un salto culturale per tutti- Pa, imprese, categorie, cittadini- e che ci dice che è morta la San Marino del passato, luogo accogliente per chi voleva aggirare norme e regole. La strada che stiamo intraprendendo ci porta a una collaborazione e integrazione sempre più forte con chi sta attorno noi. Una San Marino isolata non ha più senso di esistere e che, piaccia o no, è una strada non più praticabile, pena la nostra stessa sopravvivenza. Non mancano contraddizioni e problemi nell’Europa di oggi, ma dobbiamo considerare un onore entrare a far parte della tradizione secolare del nostro continente. Altro aspetto la questione dei diritti, per conseguire diritti a fronte di regole che nel tempo abbiamo dovuto adottare. Le direttive Ue da un lato sono un incarico impegnativo, dall’altro sono in parte acquisite e ci aiutano a ragionare in termini più ampi della nostra piccola realtà. Altro aspetto è l’impatto sulla Pa su cui dobbiamo interrogarci. Non sarà un impatto piccolo e dal punto di vista del costo non sarà una scelta neutra, ma non devono farci paure le spese in questo campo che non sono costi, ma investimenti. Quindi l’impatto sulla cittadinanza: tutta la politica deve fare un grande sforzo per fare una comunicazione corretta.
Federico Pedini Amati, Mdsi
Lei ha detto cose aberranti, consigliere Zanotti, che la gente ha sbagliato a votare no al Referendum, che il Galles è sottosviluppato…che la Grecia è ripartita…E come fa a dire che il Segretario ha fatto un buon lavoro quando non ha portato in Aula le linee rosse, e ci dice che a giugno verrà parafato l’accordo, che accordo? Nessuno di noi l’ha visto. Voi della maggioranza, in Aula, mi dite se lo avete visto?
Alessandro Bevitori, Ssd
C’è ancora disinformazione sull’Europa, colgo l’occasione per ribadire che noi siamo paese terzo e resteremo paese terzo, quello che stiamo facendo è una opportunità per migliorare le nostre condizioni in Europa. Noi oggi siamo già vincolati a tutta una serie di disposizioni e obblighi derivanti dall’essere europei, d’altra parte, tutte le opportunità e migliorie che si possono avere come membro Ue non le sfruttiamo, per questo di fronte abbiamo un’occasione importantissima di cui la politica tutta deve farsi carico. In questa partita ci giochiamo tantissimo per impostare un modello economico di sviluppo e per le nostre future generazioni.
Vanessa d’Ambrosio, Ssd
Cosa rappresenta l’accordo di associazione per San Marino? Una grande opportunità di avere diritti riconosciuti oltre a doveri. Siamo già legati all’Ue con la convenzione monetaria e l’accordo doganale, l’accordo significa nuove opportunità per cittadini e imprese, con il superamento del T2, la possibilità di accesso alla liquidità a basso costo per il nostro sistema finanziario nella Bce. Significa avere il riconoscimento della propria statalità e in questo senso va il rapporto Aguilar, che riconosce esigenze rispetto alle nostre peculiarità, una sensibilità non scontata. Quando riscontriamo questo rispetto per il nostro Paese ne sono orgogliosa.
Iro Belluzzi, Psd
In funzione del dibattito abbastanza vuoto in aula, si parla come se fosse una cornice, un percorso in cui non si è ancora arrivati a una sintesi. Ed è drammatico che entro giugno l’accordo verrà parafato. Gravissimo perché non c’è stato dibattito e non c’è stata informazione sugli elementi su cui spingere perché San Marino colga questa opportunità nel miglior modo possibile. Non possono essere sottaciuti elementi come i costi e come sarà preparata l’amministrazione. Tutti sono europeisti in maggioranza quando sostengono che l’accordo consente la possibilità di reperire denaro a costo basso per le nostre banche dalla Bce, ma a tanti sfugge che è elemento che la stessa Bce sta mettendo in discussione. Credo poi sia un percorso lungo l’accordo con la Bce, senza che prima si arrivi ad un accordo con Bankitalia.
Jader Tosi, C10
Venire qua a fare l’urlatore come ha fatto consigliere Pedini non fa onore a lui e neanche agli altri consiglieri. Ha detto che in commissione esteri non è giunta nessuna spiegazione in merito, in commissione esteri in realtà abbiamo avuto tre riferimenti e a precise domande ci sono state altrettante precise risposte su quali fossero le linee rosse, su cosa fossero i semafori verdi e a cosa intendessero dare corso. Davvero vogliamo fare credere ai nostri cittadini che tutti i consiglieri possano andare al tavolo a trattare? Abbiamo funzionari per farlo. Il motivo per cui certi temi non devono essere portati subito all’attenzione pubblica è stato spiegato in commissione Esteri. Non conviene in una trattativa andare a porre per primi i limiti.
Gian Matteo Zeppa, Rete
Io sono antieuropeista da anni, ma rappresentando un movimento, mi devo mettere io in primis in discussione sulle mie credenze, su un certo tipo di Europa che in questi giorni non è un Europa corretta e noi vogliamo entrare proprio in questa Europa.
Noi partiamo da una netta frattura della cittadinanza sull’unico referendum che chiedeva adesione totale all’Ue nel 2013. E’ l’unica certezza da cui partire, ovvero che la cittadinanza sammarinese è spaccata. Quello è il punto di partenza. Cosa accade in commissione esteri? In quella commissione sono stati delineati i massimi punti, prima non si è parlato di nulla. Le famose linee rosse sono state portate dal Segretario, non condivise però precedentemente. La maggioranza con faccia tosta nell’ultima commissione esteri porta un Odg in una situazione in cui non doveva essere portato.  Di Renzi non mi fido, ma devo essere superiore. E l’Odg gli dà pieno mandato, qui la negoziazione la fa solo Nicola Renzi, non il governo. Questo il punto di partenza, dunque,  una popolazione spaccata sull’idea di entrare in Europa in ogni modo, utilizzando la commissione esteri come mero appoggio per l’azione politica del Segretario Renzi, non condivisa dal governo. La sua Segreteria si è sempre spinta per l’accelerazione, quindi bisogna fare parafatura. Cosa va a parafare? In base a quale mandato va a firmare cosa? Io non do alcun mandato in bianco, Lei Segretario, deve venire qui in Aula a dire quali sono le linee rosse.
Giuseppe Maria Morganti, Ssd
Il tema si sta delineando attraverso una serie di incontri e analisi negli organismi preposti, come in commissione esteri, dove problemi sostanziali sono stati messi in evidenza in modo chiaro e ora occorre implementare il lavoro perché decisioni siano prese in maniera altrettanto chiara e condivisa. Le conferenze nei Castelli sono uno dei primi momenti, non esaustivo, per rendere edotta la popolazione dei cambiamenti sostanziali che si prefigurano nella definizione dell’accordo.  Oggi noi stiamo vivendo tutti i condizionamenti e obblighi e restrizioni che derivano da decisioni europee e non siamo in grado di usufruire di alcun aiuto che può arrivare dall’Ue, di fronte alla realtà palissiana, anche un bambino non può che mettersi a fianco del lavoro che si sta facendo. Questo dovrebbe essere lo spirito di unire tutti e 60 i consiglieri. Doveri e diritti che derivano dall’accordo devono essere portati sulla bilancia. Ma c’è anche molto di più. C’è un elemento centrale: il concetto di unità europea e tra Stati è elemento essenziale della stabilità e della pace. I piccoli stati hanno bisogno di mantenere le loro identità, all’interno di un contesto che nessuno prima riconosceva, oggi le relazioni si intensificano sul piano finanziario e delle informazioni. Vado a leggere la bozza dell’Odg dei partiti di maggioranza.
Il Consiglio Grande e generale  (…) dà mandato al Sds Affari Esteri di proseguire l’attività negoziale con i competenti servizi dell’Ue, nell’interesse della Rsm per giungere nei tempi più rapidi possibili alla definizione di un testo soddisfacente per entrambe le parti contraenti che possa sostanziarsi nella parafatura di un accordo, secondo le caratteristiche sopra descritte o nella condivisione insieme all’Ue di una dichiarazione politica che riassume il lavoro svolto fino ad oggi e le comuni aspettative in vista della conclusione dell’accordo, aggiornando costantemente commissione Affari esteri.

Pasquale Valentini, Pdcs dà lettura Odg opposizione:

Il Consiglio grande e generale (…) volendo accogliere dalla raccomandazione Aguilar l’invito a prevenire il rischio di rifiuto dell’accordo nella cittadinanza, mediante il coinvolgimento di tutte le forze politiche economiche e sociali nonché di tutti i cittadini  (…)

impegna il congresso di Stato e il Sds Esteri a mettere a disposizione dei gruppi consiliari tutto il materiale di studi prodotto dalla Direzione Affari europei e dal comitato tecnico, comprensivo della valutazione delle difficoltà di atti e direttive per il nostro ordinamento,

e dove possibile anche eventuali ipotesi di adattamento,

impegna inoltre il Congresso a predisporre per la sessione consiliare di maggio un comma specifico per attuare il confronto tra tutti i gruppi per giungere alla deliberazione condivisa sugli indirizzi dei prossimi i passaggi negoziali o come condizione indispensabile per l’eventuale parafatura dell’accordo.

Repubblica di San Marino, 25 Aprile 2019/01

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