Repubblica Futura esprime preoccupazioni per quelli che sono gli interessi del Paese e di tutti i Sammarinesi

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Nella giornata di ieri si è consumata un’altra pagina, a dire poco confusa e preoccupante, di questa crisi politica che si trascina da tempo. Fra dimissioni dal Consiglio Grande e Generale date, poi non date, e poi date di nuovo e una serie di vicende poco chiare che hanno per corollario la fine ormai conclamata di questa legislatura, Repubblica Futura non può che ribadire le proprie preoccupazioni per quelli che sono gli interessi del Paese e di tutti i Sammarinesi. È sempre più evidente che altre avrebbero dovuto essere le scelte per un percorso finale di legislatura ordinato e razionale, per poi andare celermente alle elezioni.

Nella serata di ieri, la Reggenza ha riunito l’Ufficio di Presidenza al fine di concordare la convocazione di una sessione del Consiglio Grande e Generale per approvare alcuni provvedimenti urgenti prima di emettere il decreto del suo scioglimento.

La Reggenza ha letto una lettera del dirigente del tribunale che faceva presente l’urgenza della presa d’atto del risultato del concorso per il reclutamento di due giudici d’appello, che dovrebbero occuparsi soprattutto di procedimenti civili e amministrativi di cui vi è grande necessità, per assicurare il funzionamento del tribunale. Le procedure per l’assunzione di due nuovi giudici d’appello sono state deliberate dal Consiglio Giudiziario Plenario, tramite concorso e tutto è stato regolarmente espletato. Manca solo una semplice presa d’atto di Consiglio Grande e Generale, non occorre nemmeno una votazione.

Le forze di opposizione, quelle che dovrebbero collaborare al tavolo istituzionale per varare una legge di previsione di bilancio e concordare le grandi riforme per il Paese, si sono rifiutate di inserire questo provvedimento di presa d’atto nell’ordine del giorno del Consiglio Grande e Generale. Se vi era la presa d’atto del concorso per l’assunzione di due nuovi giudici d’appello non avrebbero permesso la convocazione in via ordinaria del Consiglio Grande e Generale per lunedì, di fatto ponendo in atto un ricatto. La Reggenza, infatti, è stata costretta a convocare un altro Ufficio di Presidenza per sabato mattina.

Le preoccupazioni espresse da Repubblica Futura sui pericoli, in questo confusa fase politica, di un percorso di restaurazione del passato a iniziare dal tribunale sembrano trovare già puntuale conferma. Repubblica Futura ha espresso il proprio chiaro impegno per una nuova fase politica di condivisione e soprattutto responsabilità, anche con lo strumento del cosiddetto tavolo istituzionale. L’impegno, però, deve essere di tutti e nell’interesse del Paese e non di altro.

c.s. Repubblica Futura

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