Inclusione: un problema che riguarda i diritti di tutti

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Inclusione è diventata ormai una parola di moda, talvolta pronunciata senza una precisa cognizione di causa.

Eppure, essa ha un significato, indiretto, molto semplice: garantire l’inserimento di tutti i cittadini all’interno della società, indipendentemente dalla presenza di fattori o situazioni limitanti. La necessità di inclusione sociale deriva dal fatto che tra gli individui possono esserci delle differenze a causa delle quali una persona o un gruppo sono “esclusi” dalla società. Parliamo dunque di disabilità (psichica e fisica), ma anche di etnia (con tutti i problemi derivanti dall’emigrazione), di religione, di violenza di genere, di povertà, di orientamento sessuale, di anzianità (che vuol dire solitudine o malattie degenerative). La discriminazione, in tutti questi ambiti, può avvenire in ogni ambiente: lavoro, scuola, servizi, perfino in quello politico.

L’inclusione è un problema che riguarda tutti. Deve essere affrontato innanzi tutto con iniziative in grado di promuovere un cambio culturale, scevro da remore e pregiudizi. È questa la base imprescindibile per avviare un approccio sistemico che investa i servizi socio sanitari, la scuola, il mondo del lavoro, le infrastrutture e le Istituzioni.

Agire sulla società e sul territorio implica la necessità di ampliare l’interesse dalla dimensione dell’individuo a quella dei sistemi relazionali in cui ogni individuo è immerso, ampliando l’attenzione attraverso un approccio che consideri il fatto che prendersi cura di qualcuno significa comprendere quanto l’ambiente sociale in cui si opera sia determinante nel costruire esclusione e disagio piuttosto che inclusione e benessere.

Una società che cresce è che vuole essere inclusiva significa che riconosce a tutti gli stessi diritti e riserva ad ogni individuo il diritto alla libera scelta.

Da anni il nostro Movimento si batte su questo fronte, sin da quando, nel 2014, è stata approvata la legge sulle disabilità, all’interno della quale i nostri emendamenti hanno apportato un significativo cambiamento al testo originario. Senza dimenticare la recente legge sui diritti civili.

Oggi, con un contesto sociale in continua evoluzione, anche le leggi devono avere un approccio sistemico e non essere disperse nella marea infinita dei regolamenti, dei decreti e delle modifiche parziali di un articolato. Una legge che affronti le problematiche dell’inclusione deve comprendere le mille sfaccettature della diversità, delle disabilità e delle emergenze sociali. Deve dare risposte concrete e precise ai bisogni delle persone. Perché questo il compito vero del legislatore.

Movimento RETE

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