Consiglio Grande e Generale, Sessione 8-11-12-13 novembre

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SEDUTA STROARDINARIA DI VENERDI’ 8 NOVEMBRE  – MATTINA

La seduta straordinaria del Consiglio Grande e Generale dell’8 novembre si apre con l’indirizzo di saluto all’Aula degli Eccellentissimi Capitani Reggenti Luca Boschi e Mariella Mularoni. I Reggenti, nel loro intervento, fanno appello “al forte senso di responsabilità” delle forze politiche “alla tutela dell’integrità e della onorabilità di tutti gli organismi dello Stato”, e auspicano che prevalga “di attenersi ad un confronto che, anche nei momenti di maggior tensione e contrapposizione, non trascenda in atteggiamenti e comportamenti irrispettosi della dignità degli avversari e dell’autorevolezza delle Istituzioni”. Confidano inoltre “che possa essere accolto l’invito ad abbassare i toni dello scontro, ad adoperarsi lealmente e costruttivamente per un confronto sui contenuti, sui programmi e sulle risposte che la politica è chiamata a fornire per risolvere i problemi del Paese e per corrispondere alle esigenze dei cittadini”. Compito della politica è “far proprio l’impegno per rafforzare la partecipazione e stimolare il contributo di idee, di proposte e di progetti per fronteggiare criticità e valorizzare potenzialità e risorse del nostro Paese”. Il pensiero dei Reggenti va soprattutto ai giovani “chiamati non solo ad esercitare il diritto dovere di voto, ma più in generale ad essere protagonisti di questo complesso e delicato passaggio storico. A loro, dobbiamo riaffermare il valore del fare politica, testimoniandone, concretamente, nel nostro agire quotidiano”.

S.E. Luca Boschi annuncia di non aver iscritto all’ordine del giorno il Comma Comunicazioni, visto il carattere di straordinarietà e urgenza della seduta, ma che trattandosi di una norma del regolamento consigliare è comunque richiesto il parere dei consiglieri. Alla decisione si oppone Enrico Carattoni (SSD) che ritiene importante l’ascolto delle comunicazioni da parte dei consiglieri. La seduta viene dunque sospesa per consentire all’Ufficio di Presidenza di riunirsi. In mancanza di un componente (e del relativo sostituto), le opposizioni nominano come loro rappresentante Grazia Zafferani (Rete).

I lavori riprendono dunque dal Comma Comunicazioni. Enrico Carattoni (SSD) solleva la questione del mancato inserimento, nell’ordine del giorno, della presa d’atto relativa alla nomina dei due giudici d’appello, non risparmiando critiche al proprio partito. “A me oggi nessuno ha comunicato per quale motivo questo Comma non è stato inserito nonostante fosse inserito nel decreto di scioglimento del Consiglio. Mi sconvolge – aggiunge – La posizione del mio gruppo politico, che è mutata”. Dura la risposta di Teodoro Lonfernini (Pdcs): “Il Paese ha già subito fin troppe forzature: questa sarebbe l’ennesima. Inappropriato procedere in prese d’atto attraverso un Consiglio Grande e Generale dimissionario. Da quando la Reggenza ha dichiarato lo scioglimento, qualunque attività si è sciolta”. Giuseppe Maria Morganti (SSD) motiva la scelta fatta in Udp: “Abbiamo ribadito la volontà esplicita che le forme di autonomia e i poteri vengano assolutamente tutelati. Abbiamo chiesto espressamente che la Reggenza si faccia portavoce di questa istanza”. “Mi stupisco – afferma il Segretario di Stato alla Giustizia, Nicola Renzi – che non si possa fare la presa d’atto dei giudici d’appello, ma si può fare l’assestamento di bilancio e l’approvazione del bilancio per l’anno prossimo. C’è una sproporzione tra le due cose”. Inoltre: ”Non possiamo però sovrapporre la sindacabilità di una commissione e la presa d’atto del Consiglio Grande e Generale”. In Aula si accende lo scontro, con Rf che evidenzia come “non vi sia nulla di politico nella presa d’atto e va all’attacco delle altre forze politiche. “Facciamo i politici e non facciamo i giudizi, anche se in questo periodo mi sembra che i due ruoli si stiano confondendo – dice Stefano Palmieri (Rf) -. Non vorrei si ritornasse a una mala abitudine del passato”.

Prende la parola il Segretario di Stato al Territorio, Augusto Michelotti, per fare il punto delle iniziative portate avanti dalla sua Segreteria. “Presenteremo tra qualche giorno un progetto legate al wellness, che potrà dare una spinta al turismo, alzandone la qualità, ma anche rilanciare l’immagine del Paese”. Sul piano regolatore, precisa, “è emerso che deve essere prima portato in prima lettura in Consiglio e quindi da lì partiranno le osservazioni. Anche volendo, io non potrei far vedere a nessuno il piano regolatore: è una norma che non conoscevo e che mi è stata presentata di recente”. Lo bacchetta Stefano Canti (Pdcs): “C’è stata la presentazione pubblica del piano regolatore, ma oggi scopriamo che non può essere visionato. Le sembra corretto? Voi pubblicamente avete detto: consumo del suolo zero. Ma dalle slide vediamo nuovi lotti edificabili”.

Concluso il Comma Comunicazione, si passa al Comma numero 1: dimissioni di Nicoletta Canini e Daniele Morri dalla Commissione di Vigilanza e loro sostituzione (punto a); e dimissioni di Gilberto Piermattei da membro della Commissione Elettorale e sua sostituzione (punto b); Canini e Morri, che hanno annunciato la loro intenzione di candidarsi e risulterebbero dunque incompatibili con il ruolo, saranno rimpiazzati da Anna Cecchetti e Daniela Amici; Piermattei sarà invece sostituito da Remo Olei. I lavori vengono quindi interrotti per essere riaggiornati nel pomeriggio alle 15.

Di seguito un resoconto degli interventi

Eccellentissimi Capitani Reggenti Luca Boschi e Mariella Mularoni (indirizzo di saluto): Questo breve indirizzo di saluto, considerata la straordinarietà del momento, rappresenta l’occasione per rinnovare l’appello già formulato nel nostro discorso di insediamento ad agire con alto senso dello Stato e con quel rispetto delle regole e delle Istituzioni cui siamo tutti chiamati in virtù dell’alto mandato ricoperto. Auspichiamo che tanto più, in questa particolare fase che precede la consultazione elettorale, prevalga in tutte le forze politiche, dentro e fuori questa aula, un forte senso di responsabilità volto alla tutela dell’integrità e della onorabilità di tutti gli organismi dello Stato e la volontà di attenersi ad un confronto che, anche nei momenti di maggior tensione e contrapposizione, non trascenda in atteggiamenti e comportamenti irrispettosi della dignità degli avversari e dell’autorevolezza delle Istituzioni. Confidiamo, pertanto, che possa essere accolto l’invito ad abbassare i toni dello scontro, ad adoperarsi lealmente e costruttivamente per un confronto sui contenuti, sui programmi e sulle risposte che la politica è chiamata a fornire per risolvere i problemi del Paese e per corrispondere alle esigenze dei cittadini. Riteniamo che mai come in questo momento, allorquando ci troviamo a dover affrontare scelte difficili e decisive per il nostro futuro, si debba fare ogni sforzo, pur nel rispetto di quelle differenti sensibilità e posizioni che rappresentano l’essenza di ogni democrazia, per superare divisioni e per cercare il confronto e la condivisione indispensabili per giungere alle soluzioni migliori per l’intera collettività. L’esperienza ci mostra che la coesione e la profonda consapevolezza di essere partecipi di uno stesso destino e di dover condividere la responsabilità e l’impegno per offrire prospettive concrete alle generazioni future, rappresentano risorse fondamentali per superare i momenti più difficili e critici di una collettività. In questa direzione, per rafforzare, appunto, coesione e spirito solidale e non certo per accentuare divisioni e fratture, siamo convinti debba lavorare una classe politica che avverte appieno la responsabilità delle sfide che si trova ad affrontare. Una classe politica che deve altresì far proprio l’impegno per rafforzare la partecipazione e stimolare il contributo di idee, di proposte e di progetti per fronteggiare criticità e valorizzare potenzialità e risorse del nostro Paese, da parte della cittadinanza e delle diverse realtà che rappresentano i settori portanti della nostra economia Alla vigilia di uno dei momenti salienti della vita democratica del Paese, il nostro pensiero è rivolto ai giovani, chiamati non solo ad esercitare il diritto dovere di voto, ma più in generale ad essere protagonisti di questo complesso e delicato passaggio storico. A loro, dobbiamo riaffermare il valore del fare politica, testimoniandone, concretamente, nel nostro agire quotidiano, il senso più nobile e autentico, fatto di spirito di servizio e di azione disinteressata per il bene comune, di profondo rispetto di quei principi di democrazia e di legalità che rappresentano i più preziosi presidi del nostro vivere insieme. Per quanto ci riguarda, ci adopereremo per corrispondere al meglio al ruolo di garanti super partes e per dare compiutamente sostanza a quell’esigenza di più ampia rappresentatività e di responsabilità condivisa che, in questo delicato passaggio, ha portato i gruppi consiliari, sia di maggioranza che di minoranza, alla nostra designazione. Quali supremi garanti dell’ordinamento costituzionale della Repubblica, ci preme – in questa occasione – ribadire che dedicheremo grande attenzione e impegno per garantire l’autorevolezza e il prestigio delle nostre Istituzioni e il rigoroso rispetto del principio della separazione e dell’autonomia dei poteri dello Stato che rappresenta uno dei capisaldi dell’ordinamento democratico. Nel ringraziarVi anticipatamente per la vostra disponibilità e collaborazione per assicurare un corretto e proficuo svolgimento dei lavori consiliari, rinnoviamo il più sentito auspicio affinché l’attaccamento alla nostra Repubblica, la fedeltà ai principi e ai valori più autentici della nostra comunità, la preoccupazione per il bene comune rappresentino riferimenti costanti e imprescindibili del nostro agire. 

 Comma Comunicazioni

Enrico Carattoni (SSD): Intervengo sulla presa d’atto della nomina dei due giudici d’appello: non entrerò nel merito della decisione delle loro Eccellenze che sono insindacabili. Ci tengo però a fare presente e far sapere all’Aula qual è la mia posizione. Quello che mi sconvolge non è tanto il non insediamento del punto all’ordine del giorno, ma leggere dalla stampa qual era la posizione del mio gruppo politico, che è mutata. Ricordo che questa è la quinta sessione consiliare in cui ci troviamo a dover affrontare questo tema e ancora una volta non viene affrontato. Ci tengo a comunicare le rassicurazioni che tutti noi abbiamo ricevuto: sono solo questioni tecniche, non vi preoccupate, sarà una priorità. A me oggi nessuno ha comunicato per quale motivo questo Comma non è stato inserito nonostante fosse inserito nel decreto di scioglimento del Consiglio. Sicuramente ci saranno state delle ragioni, ma a me non sono state comunicate preventivamente né successivamente, se non in maniera evanescente. Io a questo mi oppongo. Ho sempre detto che bisogna procedere con l’esame di questo Comma. Non mi è chiaro perché c’è stato questo scivolamento, che a mio avviso è grave. Mi chiedo se non ci sia qualcosa altro dietro. Credo che questo fosse un atto dovuto negli interessi del Paese. Chiedo solo che questa posizione venga messa a verbale a futura memoria: quando si vedranno le conseguenze politiche, potrò dire che non ero d’accordo.

Teodoro Lonfernini (Pdcs): Inaspettato questo dibattito da parte mia. Questa non è più la sede per certe decisioni, perché qui dentro siamo tutti dimissionari. Il Paese ha già subito fin troppe forzature: questa sarebbe l’ennesima. Inappropriato procedere in prese d’atto attraverso un Consiglio Grande e Generale dimissionario. Da quando la Reggenza ha dichiarato lo scioglimento, qualunque attività si è sciolta. Come può il Consiglio prendere atto della nomina di due commissari della legge che doveva avvenire, questo sì, già in precedenza, anche rispetto all’atto di scioglimento? Se non ricordo male, il bando risale a febbraio o marzo 2019. Quel bando ha avuto un esito rapido: perché non è mai venuto all’attenzione dell’Aula consigliare in precedenza della crisi? Avevate modo sicuramente in precedenza e in quelle sedute di prendere atto che quel bando aveva avuto compimento. Inappropriato discutere oggi di questi aspetti. Così come ritengo inappropriato trovare nell’ordine del giorno, che doveva essere limitato al lavoro strettamente necessario, dibattiti generici come il Comma Comunicazioni. Una sola persona chiede di modificare dibattiti già approvati da uffici competenti come quello di Presidenza: è assurdo tutto questo o no? Io mi sottraggo a questo dibattito e chiedo di andare velocemente al lavoro di oggi.

Giuseppe Maria Morganti (SSD): La tematica sollevata da Carattoni è delicata. Siamo stati criticati per non avere definito esattamente le posizioni del nostro gruppo consigliare. Voglio ricordare che solo ieri il gruppo consiliare è stato riunito più volte e c’è stata una lunga telefonata tra me e Carattoni per spiegare la scelta fatta in Udp. Vorrei parlare del caso specifico. Abbiamo ribadito in Udp la volontà esplicita che le forme di autonomia e i poteri vengano assolutamente tutelati. Abbiamo chiesto espressamente che la Reggenza si faccia portavoce di questa istanza. Anche per il futuro di questa vicenda la Reggenza dovrà farsi promotrice della volontà di mantenere distanza tra le decisioni prese in sede di nomina e i poteri della politica. Mi spingo a fare una richiesta ulteriore: visto che occorrerà riesaminare il caso in questione, visto che la metà dell’organo è composto da forze politiche, chiederei alle stesse di astenersi da qualsiasi forma di opinione o decisione. E’ opportuno che siano solo i magistrati ad esprimersi su questo caso come organo di autogoverno. L’alto interesse dello Stato è alla base della decisione di non inserire il punto all’ordine del giorno. Non possiamo far altro che sostenere la posizione della Reggenza, che è il massimo garante di questo elemento. Mi auguro che nessuna forza politica voglia mettere in discussione il lavoro fatto dalla Reggenza in questo specifico caso. Mi batterò con tutte le mie forze affinché la politica non metta mano in un caso così delicato.

Segretario di Stato alla Giustizia Nicola Renzi: Ringrazio il consigliere Carattoni per la solita onestà intellettuale: non ha fatto altro che dire la verità. Noi vogliamo capire cos’è successo ieri nell’ufficio di presidenza. Tutta la Repubblica si chiede perché un comma che doveva essere inserito nell’ordine del giorno di oggi non sia stato inserito. Lo dico con il massimo rispetto per la decisione presa in autonomia dalla Reggenza. Il Comma sui giudici è stato calendarizzato in varie sessioni, ma mai discusso. Perché in questo caso non è stato nemmeno calendarizzato? Mi rivolgo al consigliere Lonfernini: come può dire che un Consiglio sciolto non può affrontar e la presa d’atto dei giudici d’appello? Dicendo così, si sconfessano i Reggenti del passato semestre, che avevano inserito il punto nell’ordine di scioglimento. Mi stupisco che non si può fare la presa d’atto dei giudici d’appello, ma si può fare l’assestamento di bilancio e l’approvazione del bilancio per l’anno prossimo. C’è una sproporzione tra le due cose. Io come Segretario, non sono stato sciolto né minimamente informato e consultato sulle decisioni dell’assunzione di questo Comma, ho ricevuto solamente una lettera scritta alla quale ho risposto. Ho capito, dalle parole di Morganti, che in Udp la Reggenza ha dato ampie rassicurazioni sui carichi di lavoro dei magistrati, ma abbiamo visto magistrati sostenere cose diverse: rimango francamente stupito. Cito il decreto di scioglimento del Consiglio Grande e Generale. Tra i vari punti indicati nel decreto, c’è anche quello relativo alla presa d’atto della nomina dei giudici. Sulla base di queste motivazioni il Comma andava assolutamente inserito. Il concetto della separazione dei poteri. E’ un atto che ha un iter politico – giudiziario. Il Consiglio Grande e Generale fa sua la decisione del Consiglio giudiziario plenario. Il concorso si è svolto regolarmente. Da quel momento diventa una pratica amministrativa. Chiunque può appellarsi e contestare il parere della Commissione, lo prevede la legge, ci mancherebbe altro. Non possiamo però sovrapporre la sindacabilità di una commissione e la presa d’atto del Consiglio Grande e Generale. Il regolamento consiliare – a cui noi siamo stati scrupolosamente ad attenerci ogni volta – dice che i Commi scritti all’ordine del giorno rimasti inevasi sono iscritti alla sessione consiliare successiva con la massima priorità. Perché, se il regolamento consiliare è sempre valso, non è valso questa volta? Vorrei sapere se in Udp si è votato e quali sono le forze politiche che hanno votato contro l’inserimento del Comma. Io sono convinto che Repubblica Futura non abbia avallato questa scelta. Abbiamo ancora un’occasione per espletare una semplice e pura formalità che guarda caso non richiede nemmeno un voto.

Matteo Ciacci (Civico 10): Credo di essere stato chiaro in Udp, con la volontà di tutelare la suprema magistratura. In Udp, ieri, quando le loro Eccellenze hanno espresso l’esigenza di tutelare al massimo l’integrità e l’onorabilità degli organismi giudiziari, abbiamo pensato fosse necessario non opporsi alla presenza di posizione dei Reggenti. La coerenza del mio gruppo politico sia stata dimostrata anche in questa circostanza. Faccio una considerazione di carattere politico. Eravamo insieme, caro Segretario Renzi, a difendere e tutelare l’onorabilità delle loro Eccellenze pro tempore. Critico l’intervento che ho poc’anzi ascoltato, volto a tirare per la giacchetta le Eccellenze. Rispetto maggiormente l’intervento del consigliere Carattoni, che non ha tirato in ballo, in maniera anche un po’ strumentale, i Reggenti. Devo annoverare una caduta di stile in termini di metodo.

Roberto Giorgetti (Repubblica Futura): In Udp abbiamo espresso la grande perplessità del nostro gruppo politico di non inserire questo Comma sulla presa d’atto nell’ordine del giorno. Riferisco un evento spiacevole: ieri mi è stato riferito che un partecipante dell’Udp andava raccontando in giro che Rf avrebbe avallato una scelta di questo tipo. Non riesco a capire come si possa pensare che il Consiglio giudiziario plenario possa occuparsi di controversie riguardanti i concorsi. Se ne occuperà il tribunale amministrativo. Tra l’altro, in un concorso che – finché non viene attuata la presa d’atto – non ha nemmeno un risultato. Diamo un messaggio molto negativo perché sovvertiamo dei percorsi che fanno parte dell’ordinamento del nostro Paese. L’opposizione in maniera coerente ha sostenuto in maniera coerente la necessità di non procedere con questa posizione. Mi ha stupito di più la posizione di SSD e Civico 10. Non posso che esprimere rincrescimento per questo tipo di segnale.

Jader Tosi (Civico 10): Dalla politica arriva l’esempio più sbagliato. Sono molto rammaricato che la politica non sia stata in grado di fare quel salto in avanti visto il momento che il Paese sta vivendo. Ancora oggi qui si è voluto sottolineare come il bene sia solo qualcuno e gli altri sono tutti incoerenti. Tutti i sammarinesi si chiedono quando la politica riuscirà a svolgere il ruolo che gli è stato dato: trovare soluzioni per il Paese e non fare battaglie o farsi influenzare o influenzare altre istituzioni. Il mio permanere qua dentro è solo in virtù dell’amore per il mio Paese. Ma ho perso amore per quei politici che non riescono a rimanere in quella che è la discussione delle soluzioni e si fanno trascinare in guerre di parte che non fanno bene alla Repubblica e che non daranno un futuro migliore.

Marco Gatti (Pdcs): Questo è un Consiglio straordinario. Nel richiamare le parti di un regolamento, non si possono prendere le parti di un Consiglio ordinario. Credo che la Reggenza non si sia fatta tirare per la giacchetta da nessuno. La Reggenza ha chiesto pareri e ha fatto confronti ma è stata imperativa, ritenendo che una questione delicata come questa debba essere affrontata dall’unico organismo che la può affrontare. Rimandare questo atto al momento in cui ci sarà l’organismo preposto è la procedura corretta.

Nicola Selva (Repubblica Futura): Vorrei fare un piccolo riferimento al decreto di scioglimento. Credo che in una fase straordinaria noi abbiamo il dovere di intervenire esclusivamente per le esigenze che ha la nostra Repubblica in questo momento. In quel decreto c’è esclusivamente questo. Non mi riferisco solo alla presa d’atto dei giudici. Se non fossimo qui a fare il nostro lavoro di consiglieri, a quali conseguenze avremmo esposto lo Stato? Lo Stato non avrebbe le normative necessarie a fare in modo di non bloccarsi. Con tutte le conseguenze del caso sul piano economico e fiscale. Ognuno di noi in questa Aula deve fare le sue valutazioni per l’interesse di questa Repubblica.

Fabrizio Francioni (SSD): La chiusura di questa legislatura, da come la vedo io, è stata un percorso a tappe. Oggi è un’altra tappa che stiamo affrontando. Non sono riuscito a capire il motivo reale di questo cambiamento d’idea. Nessuno, ci tengo a dirlo, vuole mettere in difficoltà la Reggenza o far fare brutte figure alla politica. Ci troviamo alla quarta sessione consiliare utile per la ratifica dei due giudici d’appello. Anche oggi per un motivo o un altro non riusciamo a fare questa cosa qui.

Fabrizio Perotto (Repubblica Futura): Sono vicino alle posizioni di Carattoni quando evidenzia che il mancato inserimento di questo Comma potrebbe portare devastanti conseguenze nel nostro Paese in termini di giustizia. E’ stata più volte evidenziata la difficoltà nell’avere personale da parte degli organi giudiziari. Rimango molto perplesso dal comportamento irrazionale dei gruppi consigliari di maggioranza che non hanno voluto l’inserimento del Comma in questione.

Pasquale Valentini (Pdcs): Il dibattito politico risente del clima elettorale che stiamo vivendo in questo momento. Ricordo solo che abbiamo fatto finta di non vedere, perché si è proceduto come sempre a colpi di maggioranza, quando già dall’avvio di quei bandi si fece notare che mancavano delle cose.

Segretario di Stato Augusto Michelotti per il Territorio e l’Ambiente: Vorrei fare un commento sulla mia esperienza da Segretario che volge al termine. Al netto del comportamento di un’opposizione, che in questi anni ha cercato più di distruggere che di costruire. La velocità con cui si è sviluppata questa crisi ha posto delle problematiche non indifferenti. Vorrei complimentarmi con tutti gli staff e i collaboratori che hanno gestito insieme a me questa Segreteria. Soprattutto nella Segreteria al Territorio, si fanno progetti e programmazione: per questo ci vuole tempo. Andavamo verso la gestione di altre situazioni che spero potranno essere messe in essere in futuro, come il parcheggio di Borgo Maggiore. Presenteremo tra qualche giorno un progetto legate al wellness, che potrà dare una spinta al turismo, alzandone la qualità, ma anche rilanciare l’immagine del Paese. Mi piacerebbe che andasse avanti il polo scolastico su cui sta lavorando lo studio Boeri. In ultima analisi la presentazione del piano regolatore avvenuta lo scorso 29 ottobre in maniera atipica e poco ortodossa. L’arrivo della crisi ha determinato l’impossibilità di presentare il Prg in prima lettura in Consiglio Grande e Generale. Durante la presentazione, avevo indicato sulla pubblicità degli atti di rivolgersi alla Segreteria esecutiva per la consultazione. Su richiesta della Segreteria esecutiva, abbiamo fatto alcune riunioni, dalle quali è emerso che il Piano Regolatore deve essere prima portato in prima lettura in Consiglio e quindi da lì partiranno le osservazioni. Anche volendo, io non potrei far vedere a nessuno il piano regolatore: è una norma che non conoscevo e che mi è stata presentata di recente. Ecco perché la Segreteria ha dovuto dare diniego. Il piano regolatore potrà essere reso pubblico solo dopo la presentazione in Consiglio.

Stefano Palmieri (Repubblica Futura): Il Consiglio ha solo il compito di prendere atto della graduatoria e in questa fase non ci sono altri organismi che hanno il potere di giudiziario, tantomeno il Consiglio giudiziario. La prima volta che è stata inserita nell’ordine del giorno era luglio e andava tutto bene perché nessuno aveva sollevato problemi. Parlo anche nell’interesse di quel concorso non lo ha vinto: chi si sentisse ingiustamente escluso, una volta concluso l’iter, potrà avanzare un ricorso amministrativa sulla correttezza della graduatoria.  Dunque mi stupisco che non sia arrivata la presa d’atto. Facciamo i politici e non facciamo i giudizi, anche se in questo periodo mi sembra che i due ruoli si stiano confondendo. Non vorrei si ritornasse a una mala abitudine del passato. Vorrei chiudere ringraziando il Segretario Michelotti per il lavoro fatto.

Margherita Amici (Repubblica Futura): Abbiamo ascoltato una serie di bestialità in quest’Aula. Tra i fenomeni a cui abbiamo assistito negli ultimi anni c’è l’invenzione di iter e figure istituzionali che non hanno nessun fondamento nel nostro ordinamento. Sono sempre stata critica nei confronti di forzature di iter intraprese dal Consiglio Grande e Generale. Non mi riferisco solamente alla presa d’atto, ma anche al tavolo istituzionale, che ha prodotto un risultato su cui saremo chiamati a riflettere profondamente. Ribadisco il mio rispetto per la scelta della Reggenza, ma le mie critiche vanno alle riflessioni qui dentro. Soprattutto verso quelle posizioni che nell’ultimo mese e mezzo sono profondamente mutate. Dice bene il consigliere Carattoni quando afferma che è molto più ammirevole il comportamento dell’opposizione che ha mantenuto le stesse posizioni. In che modo un Consiglio dimissionario è legittimato a decidere su una legge di bilancio e non su una semplice presa d’atto?

Gian Carlo Venturini (Pdcs): Invece di valutare i fatti si sta facendo solo della grande demagogia. Demagogia che viene fatta sul mancato inserimento. Ringrazio la Reggenza che ha posticipato questa presa d’atto, non tanto per una scelta fatta senza valutazioni e approfondimenti, ma perché dei chiarimenti sono necessari, altrimenti si rischia di mettere in difficoltà lo Stato. La Reggenza ha dunque fatto una scelta di precauzione nell’interesse delle Istituzioni della Repubblica.

Pierluigi Zanotti (Repubblica Futura): Non c’è nulla di politico nella presa d’atto. Si lede anzitutto il diritto dei due vincitori del concorso. Il Comma è stato scientificamente evitato in quattro sedute consiliari dalla minoranza e anche da alcuni componenti della maggioranza. Non riesco a capire che problemi avrebbe potuto dare questa ratifica: perché aspettare così tanto? C’è stata una richiesta di annullamento del bando di concorso, basata su atti che dovrebbero essere segreti. Accettiamo il concorso con la presa, poi si potranno valutare eventuali irregolarità. Tutto ciò, temo, risponde a logiche di future alleanze, che richiedono monete di scambio politico. Si tratta solo di fare ciò che è giusto e la strada è una sola. Di fatto, si è realizzato un disegno sintetizzato nella frase: ‘in tribunale faremo terra da ceci’. Questa è l’unica logica che spiega tutto. La restaurazione è iniziata e nel peggiore dei modi, cercando di riportare la giustizia sotto la sfera di influenza politica. La mia persona non vuole essere minimamente complice di questa presa d’atto.

Stefano Canti (Pdcs): L’urgenza di questo Consiglio Grande e Generale è l’approvazione del bilancio. Abbiamo questa responsabilità. Vorrei fare un appunto al Segretario Michelotti. C’è stata la presentazione pubblica del piano regolatore, ma oggi scopriamo che non può essere visionato. Le sembra corretto, Segretario? Questo regime di segretezza, da lei adottato, mi auguro che sia uguale per tutto. Soprattutto verso coloro che ne potrebbero beneficiare. Non vorrei che a qualcuno fossero comunicati interventi per soli fini elettorali. Voi pubblicamente avete detto: consumo del suolo zero. Ma dalle slide vediamo nuovi lotti edificabili: non si può parlare di consumo zero quando i lotti sono edificabili.

Segretario di Stato al Territorio e Ambiente Augusto Michelotti (replica): Vorrei specificare che non si tratta di un mio capriccio, ma che c’è una legge che dobbiamo necessariamente rispettare.

Agenzia DIRE/SMNA

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