“Intollerabile forzatura quella che la maggioranza sta compiendo per la nomina del Collegio Garante”

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Il dibattito sui temi della giustizia, alimentato fino a notte tarda in Consiglio Grande e Generale dall’opposizione è stato definito una “ignobile pantomima” da parte di chi, fino al mese scorso, ha svilito l’aula consiliare utilizzando mezzi impropri compreso il linguaggio, e soprattutto esercitando l’ostruzionismo in ogni occasione: nessun cittadino dimentica le quattro interminabili ore di interventi che tennero bloccati i lavori del Consiglio sulla nomina della commissione agraria.

Se è vero che gli interventi fatti mentre venivano istituite le Commissioni Consiliari possono essere stati eccessivi, essi rappresentano anche l’unico mezzo che ha l’opposizione per opporsi all’intollerabile forzatura che la maggioranza sta compiendo per la nomina del Collegio Garante.

Una delle scuse che è stata adottata per giustificare che sarà la maggioranza a proporre tutti e tre i candidati nel massimo organo di garanzia è stata quella che il 2 gennaio l’opposizione non ha avanzato alcuna candidatura. Una scusa dato che la nomina sta slittando da ormai un anno e mezzo e, in questo periodo, il comma della nomina è sempre stato posto all’ordine del giorno dell’Ufficio di Presidenza. Per questo abbiamo lottato con tutte le nostre forze perché venisse convocato un altro Ufficio di Presidenza con l’obiettivo di presentare in quella sede un nostro candidato. Ebbene anche in quell’occasione il 9 gennaio, la maggioranza ha impedito categoricamente all’opposizione di presentare il proprio candidato.

Del resto che si incominci a respirare un clima pesante nel Paese è certificato anche dalle dichiarazioni che autorevoli membri di maggioranza fanno giudicando il Tribunale luogo in cui si svolgono processi politici, “sede di una squadraccia di picchiatori con ruolo di polizia politica”, oppure dove ci si permette di dire che Paesi, da sempre amici, utilizzerebbero le loro imprese di Stato per fare dello spionaggio a San Marino, infine avviando una fase di pesanti epurazioni, lasciando sul campo come prima vittima il Commissario per l’Expo di Dubai.

Se il neo Segretario di Stato alle Finanze richiama all’unità del Paese, noi siamo disposti a rispondere positivamente, ma di certo non possiamo lasciare passare sotto silenzio l’arroganza che la maggioranza sta mettendo in campo. Il tavolo quadripartito, istituito con legge dello Stato, rappresenta lo strumento migliore per ritrovare l’unità del Paese. Confidiamo che almeno questo venga salvato dalla furia distruttiva e dalla sete di vendetta che emana dai questi primi atti.

Un accenno ai titoli Demeter: anche il secondo titolo è stato venduto già a novembre 2019 da Banca Centrale ma l’ex Segreteria alle Finanze ha preferito correttamente non fare diventare questo importante successo, elemento di discussione in campagna elettorale. Sarebbe utile che neppure chi compone l’attuale maggioranza se ne faccia vanto dato che fino a ieri ha sostenuto l’esatto contrario e cioè che si trattava di spazzatura invendibile. Condividiamo invece la chiarezza, chiesta con le azioni di responsabilità, su chi abbia investito in titoli a rischio.

cs Libera

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