Consiglio Grande e Generale seduta di venerdì 22 maggio 2020 – pomeriggio

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CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 19-20-21-22 E 26 MAGGIO 2020

 SEDUTA DI VENERDI’ 22 MAGGIO 2020 – POMERIGGIO

     Nella seduta del Consiglio Grande e Generale del pomeriggio prosegue al Comma 2 il dibattito sul Decreto – Legge 3 maggio 2020 n.67. Dopo il confronto andato in scena durante la mattinata sul mercato del lavoro, il dibattito si focalizza sull’articolo 5, relativo alla ritenuta straordinaria sulle pensioni per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Da una parte Rf chiede l’abrograzione dell’articolo. “L’aspetto politico è che si va ancora una volta ad agire con dei tagli. E’ una logica che ritengo sbagliata: si va in questo modo a dare un messaggio errato al territorio” afferma Andrea Zafferani (Rf) secondo il quale il contributo andrebbe calcolato “sulla base di quanto è stato versato e quanto si sta percependo”. Guerrino Zanotti (Libera) chiede invece di “non tenere in considerazione come unico parametro l’importo della pensione” ma anche “la situazione del nucleo familiare”. L’esecutivo chiude però la porta agli emendamenti della minoranza. Sono ritenute di solidarietà che abbiamo richiesto ad una parte che non era stata per nulla toccata dai provvedimenti – chiarisce il Segretario di Stato Roberto Ciavatta -. L’introito complessivo è di poco superiore a 1 milione e 200mila euro. “Come Paese – aggiunge poi – abbiamo la necessità di fare una revisione completa delle pensioni”. Da parte di Libera arrivano poi tre emendamenti aggiuntivi. Il primo riguarda la creazione di bond di solidarietà per i cittadini sammarinesi, “di duurata non inferiore ai 10 anni, cedola annuale e un premio di fedeltà pari al 2% allo scadere del prestito” spiega Marika Montemaggi (Libera).  Il Segretario di Stato Roberto Ciavatta si dice non contrario alla misura, “ma sono necessari approfondimenti”. Mentre il Segretario di Stato Marco Gatti anticipa che il tema sarà oggetto di valutazione in fase di assestamento di bilancio. Un secondo emendamento riguarda invece interventi sulla Smac Card, quale l’accredito per tutta la durata dell’emergenza di stipendi e trattamenti previdenziali fino al 20% dell’importo netto. Proposta che però non convince l’esecutivo. Al termine del dibattito il Decreto viene messo in ratifica.

     I lavori proseguono quindi con la ratifica del Decreto – Legge 3 maggio 2020 n.68 – “Disposizioni per un graduale allentamento delle misure restrittive conseguenti all’emergenza sanitaria da COVID-19”. “Abbiamo visto nel corso dei mesi un susseguirsi di una serie di posizioni che hanno creato una confusione notevole nella popolazione. Chi ha suggerito  queste disposizioni che sono state cambiate in maniera così ravvicinata creando confusione ai cittadini?” domanda Andrea Zafferani (Rf). “Abbiamo modellato sempre tutto in funzione di quelli che erano i cambiamenti in materia sanitaria” osserva il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini. “Ogni Decreto è stato accompagnato da una valutazione con il gruppo di coordinamento sulla emergenza”. Via libera quindi a un emendamento della maggioranza che va ad equiparare scuole di danza e ballo agli sport, togliendole dall’elenco dei luoghi in cui non è possibile svolgere attività e consentendone di fatto la riapertura. Spazio quindi a Libera, che propone un pacchetto di misure per il sostegno al turismo, il quale d’ora in avanti – dice Giuseppe Maria Morganti (Libera) – dovrà avere “una dimensione più locale con una proposta più approfondita e legata ai valori che il territorio riesce ad esprimere”. Viene proposta anzitutto la gratuità per musei, monumenti, mezzi pubblici e parcheggi. Contrari maggioranza e Governo. “Ogni provvedimento che viene fatto deve avere una sostenibilità nel bilancio. Così non si eliminano i costi fissi ma si va comunque a togliere un incasso allo Stato” fa notare Emanuele Santi (Rete).  La gratuità dei musei non convince Paolo Rondelli (Rete):  “La cultura ha un valore”. “Ora siamo al pane e all’acqua. Dobbiamo ripensare da capo il turismo” è l’appello di Miriam Farinelli (Rf). Alle 20 i lavori vengono sospesi.

Di seguito una sintesi degli interventi

Comma 2: Ratifica Decreti Delegati e Decreti – Legge

Decreto – Legge 3 maggio 2020 n.67 – Interventi in ambito di lavoro e pensioni a supporto dell’emergenza economica causata da COVID-19

Art 3

Marika Montemaggi (Libera): Alcuni interventi sono stati rassicuranti, altri interventi hanno avallato la scelta politica di andare verso un sistema protezionista. Lungi da noi fare distinzioni tra lavoratori di serie A e serie B. Anche le imprese devono poter contare su una serie di misure anziché decidere di chiudere e aprire fuori di qui. Le aziende storiche possono reggere il colpo, ma anche le piccole-medie potrebbero avantaggiarsi e trovare vantaggio in una situazione diversa da questa. Non ho ben capito l’orientamento del Governo in fase di prospettiva a prescindere dal Covid.

Nicola Renzi (Rf): Qualche considerazione nel merito. Ho sentito sinceramente molta retorica negli interventi circa i lavoratori frontalieri piuttosto che i lavoratori sammarinesi. Credo una cosa. I lavoratori, quando lavorano, sono tutti uguali. Dobbiamo rivolgere l’attenzione al fatto che quanti più sammarinesi possibili siano occupati. Come facciamo? La risposta è creare maggiori opportunità di lavoro. Molte aziende di San Marino possono essere un esempio in questo.

Francesco Mussoni (Pdcs): Interveniamo a sostegno e siamo convitissimi della validità del provvedimento che il Governo ha voluto inserire. In un momento di emergenza nazionale il Governo ha il dovere di introdurre norme che possono consentire la regolazione dei flussi occupazionali del mercato del lavoro. Non a caso la validità è temporanea. Questo non significa derogare a un principio liberale o di apertura del mercato. D’altra parte non significa nemmeno che il Governo tornerà alla vecchia norma perché mi auguro che nel frattempo si pensi a una riforma e a una serie di interventi che consentano al Paese di fare una riflessione.

Segretario di Stato Teodoro Lonfernini: In Aula si è avvertita una certa strumentalizzazione politica. E’ chiaro che si tratta di un provvedimento straordinario per guadagnare tempo. E’ noto che ho sempre sostenuto poco questo provvedimento ma non mi sono mosso sulla base di considerazioni personali, ma sulla base di un programma di Governo, in cui c’è scritto che noi avremmo sicuramente portato nel tempo la riforma del mercato del lavoro. Il Covid ha evidenziato ancora di più delle debolezze che dobbiamo risolvere. C’è una necessità di Paese.

Art.4

Sara Conti (Rf): Nell’ottica di non ampliare troppo gli effetti dei tagli abbiamo aumentato le percentuali indicate nell’articolo 4 comma 2.

Segretario di Stato Teodoro Lonfernini: Un emendamento che modifica tutto l’impianto sulle aliquote percentuali della cassa integrazione. Un lavoro lungo frutto di mediazione con i sindacati e le associazioni di categoria. Nel momento in cui abbiamo abbassato l’aliquota abbiamo allungato il tempo, cercando di svolgere il lavoro con un occhio di riguardo per lavoratori, imprese e casse dello Stato. Ritengo che la proposta non possa essere accolta.

Andrea Zafferani (Rf): La grande massa di lavoratori che oggi sono in Cig, 8mila persone si è saputo, parte di queste domani finirà purtroppo disoccupata, dovrebbero nonostante questo riuscire a mantenere una capacità di spesa il più possibile alta. Qui sta l’errore. Allungare il periodo del percepimento dei sussidi è giusto in una fase in cui la disoccupazione potrebbero durare un po’ più del solito.

Sara Conti (Rf): Un taglio eccessivo non farà altro che inasprire una situazione difficile in cui molti lavoratori si trovano, peggiorando l’intero quadro economico.

Art 5.

Andrea Zafferani (Rf): L’aspetto politico è che si va ancora una volta ad agire con dei tagli. Siamo sulla stessa logica di cui parlavo prima. E’ una logica che ritengo sbagliata: si va in questo modo a dare un messaggio molto sbagliato al territorio. Avremmo potuto cercare di evitare questo provvedimento con le proposte che abbiamo fatto. Tutti i Paesi stanno portando avanti la linea di evitare tagli e preservare la capacità di spesa delle persone. Il messaggio che si dà è molto negativo per recuperare davvero poco. Chiedo anche di sapere quale dovrebbe essere la cifra che si punta ragionevolmente a raccogliere col provvedimento. C’è anche un emendamento modificativo su come calcolare il contributo di solidarietà ed è quello di calcolarlo sulla base di quanto ha versato e quanto sta percependo. In questo momento il sistema pensionistico garantisce pensioni più alte rispetto a quanto un pensionato ha guadagnato.

Guerrino Zanotti (Libera): Vogliamo fare una proposta più equa. Quelllo di non tenere come unico parametro quello dell’importo della pensione. La pensione si colloca in una situazione familiare variegata. Ciascun titolare di pensione presenta una situazione familiare diversa per la presenza di minori, disabili, etc, rendendo non equa l’applicazione di una aliquota che tiene esclusivamente conto dell’ammontare della pensione. Sollecitiamo il Governo affinché si possa arrivare alla discussione delle modalità di applicazione anche su questioni come questa che riteniamo dare risultati più aderenti alla realtà dei pensionati.

Segretario di Stato Roberto Ciavatta: Uno di quegli articoli che nessuno è contento di presentare. Ovvio che si può discutere quanto vogliamo sulle percentuali. Non c’è una valutazione di tipo scientifico. C’è una trattativa. La percentuale introdotta come proposta dal Governo era ritenuta aggiuntiva a quelle già esistenti del 30 per cento per due mesi. Perché il 30 per cento è stato tolto ad altre categorie. I pensionati erano l’unico reddito che non aveva avuto forme di taglio, ritenevamo fosse necessario mettere tutti sullo stesso piano. Sapete qual è la differenza tra quello proposto in questo decreto e la proposta di Rf? Circa 1 euro al mese. Sono ritenute di solidarietà che abbiamo richiesto ad una parte che non era stata per nulla toccata. L’introito è di poco superiore a 1 milione e 200mila euro. Comprendo gli emendamenti di Libera, sono di buon senso ma difficilmente applicabili in una fase di questo tipo, bisogna tenere conto anche di un altro elemento, quello del tenore di vita magari risultando a reddito 0. Per rispondere a Rf: chi sarebbero i più colpiti? Gli anziani e coloro che hanno pensioni molto alte.

Andrea Zafferani (Rf): L’Ice deve diventare la stella polare delle politiche fiscali di questo Paese. Le pensioni basse vanno salvaguardate a prescindere dalla differenza tra quanto versato e quanto percepito. La nostra proposta resta quella di non fare tagli. Quello che andiamo a percepire è una inezia rispetto alle necessità che ci sarebbero e il messaggio è negativo.

Segretario di Stato Roberto Ciavatta: Come Paese abbiamo la necessità di fare una revisione completa delle pensioni. Non è vero che non c’è una progressività. Un ultimo elemento: stiamo garantendo le pensioni fino a 1.500 euro. Siamo intervenuti sulla cassa integrazione con una garanzia sopra i 500 euro. Stiamo intervenendo con un atteggiamento di grande favore nei confronti dei pensionati proprio perché ci rendiamo conto della loro centralità.

Marika Montemaggi (Libera): Avremo sicuramente la necessità di fare un debito estero. Sarebbe opportuno fare un ragionamento interno che vuole essere una proposta affinché i nostri cittadini sammarinesi possano acquistare questi bond emessi dalle banche sammarinesi. Durata non inferiore ai 10 anni, cedola annuale e un premio di fedeltà pari al 2% allo scadere del prestito. Per le persone fisiche, premio pari allo 0,5 nel caso in cui la cedola venga pagata tramite accredito su Smac Card.

Segretario di Stato Roberto Ciavatta: Faccio una considerazione di massima. Ritengo che sia difficile introdurre in un decreto senza un approfondimento decreti di questi naturali. Non sono contrario a priori personalmente a bond dedicati che potrebbero agevolare i piccoli risparmiatori. Non abbiamo la libertà di muovere queste somma dalle banche: si tratta di un elemento tecnico che richiede degli approfondimenti. Credo che ci sia la massima disponibilità da parte della Segreteria di Stato alle Finanze a svolgere questi approfondimenti. Sono già attivi dei percorsi che potrebbero andare in questa direzione.

Alessandro Bevitori (Libera): Si tratterebbe di una sorta di recovery bond sammarinese. Durante l’emergenza i sammarinesi hanno dimostrato una fortissima solidarietà. Sarebbe uno strumento che andrebbe incontro a chi vuole investire i propri risparmi sostenendo la liquidità dello Stato. Questo è uno strumento per attunare la portata del debito estero.

Gian Matteo Zeppa (Rete): Il Segretario è stato chiaro e ha detto che l’idea non è scartabile. Ha anche però parlato di difficoltà del sistema bancario, difficoltà che c’erano già prima. Nella prossima sessione consigliare ci sarà la prima lettura dell’assestamento di bilancio e dunque avremo la possibilità di approfondire queste tematiche. Bisogna tenere a mente le difficoltà del sistema sammarinese. Non neghiamo la bontà dell’emendamento, ma bisognerebbe riuscire a estrapolare ciò che è passato dalla realtà odierna.

Emanuele Santi (Rete): Sicuramente noi avremo bisogno di un finanziamento importante nei prossimi mesi che non dovrà essere un finanziamento unico ma da più prestatori. Perché non prevede anche un finanziamento rispetto ai titoli che potrebbero sottoscrivere i risparmiatori sammarinesi?

Marika Montemaggi (Libera): Io penso che possa essere interessante e mi fa piacere che ci sia anche da parte della maggioranza questa apertura. Magari il Segretario alle Finanze ci può già dare delle valutazioni e magari possiamo anche lavorarci insieme. Ribadisco l’aspetto propositivo dell’emendamento.

Segretario di Stato Marco Gatti: C’è un aspetto che dal mio punto di vista va considerato. Stiamo lavorando a un provvedimento di legge sui certificati fiscali. Può essere un altro strumento. Bisognerebbe far sì che queste cose siano collegate tra loro perché così rischieremmo di creare una penalizzazione. Per essere attrattivo il bond dovrebbe cercare di raccogliere al suo interno tutte le specifiche possibili. Io chiederei il ritiro perché ne parleremo nella variazione di bilancio.

RATIFICA Decreto – Legge 3 maggio 2020 n.68 – Disposizioni per un graduale allentamento delle misure restrittive conseguenti all’emergenza sanitaria da COVID-19

Andrea Zafferani (Rf): Credo che qualche considerazione di carattere generale sia opportuna. Mi piacerebbe capire chi si è occupato del tema dell’allentamento delle misure restrittive. Abbiamo visto nel corso dei mesi un susseguirsi di una serie di posizioni che hanno creato una confusione notevole nella popolazione. Non tanto per come sono state gestite, ma per come sono state smentite. In tutti i decreti che si sono succeduti c’è stata successivamente una errata corrige. Chi ha suggerito materialmente queste disposizioni che sono state cambiate in maniera così ravvicinata nel corso del tempo creando confusione ai cittadini? Ho trovato positivo che abbiamo fatto la scelta di accelerare sulle riaperture: io sono d’accordo. Questa confusione genera costi per gli operatori. Pensare che sia un dettaglio dettarle in un modo e poi cambiarle in poco tempo è una leggerezza. Per questo vorrei capire chi ha coadiuvato il Congresso nel mettere in campo queste regole. In sede di dibattito suggerirei di avere un atteggiamento non lassista ma comprensivo nei confronti delle attività economiche chee devono avere a che fare con queste disposizioni. Dobbiamo avere un atteggiamento di accompagnato delle realtà economiche verso una realtà che sarà diversa da quella di prima.

Giuseppe Maria Morganti (Libera): C’è il tema relativo alle proposte specifiche per il settore più duramente colpito dalla crisi sanitaria: il turismo. Libera propone una serie di interventi selezionati per generare quegli stimoli che possano intervenire sulle nuove modalità del turismo. Un turismo che passa dalla ricerca della lunga distanza e del carattere internazionale e a una dimensione più locale con una proposta più approfondita e legata ai valori che il territorio riesce ad esprimere. E’ necessario che i tempi dell’attività parlamentare diventino molto più rapidi rispetto a quella che è l’azione del Governo. Questo è un limite che nessuna democrazia può permettersi soprattutto un piccolo Stato come il nostro.

Segretario di Stato Teodoro Lonfernini: Rispondo alle perplessità del consigliere Zafferani. La difficoltà maggiore è stata non fare delle corrette programmazioni: chiunque di noi sa benissimo di cosa il Paese aveva bisogno in quel preciso momento di emergenza. Come Congresso di Stato abbiamo sempre affermato che ogni Decreto dovesse essere accompagnato da una valutazione con il gruppo di coordinamento sulla emergenza sanitaria. E’ questo il lavoro che abbiamo sempre condotto e la filosofia che abbiamo adottato. Scrivere misure straordinarie su circostanze di carattere ordinario. Faccio fatica a comprendere come lei Zafferani continui a parlare come se avessimo fatto qualsiasi cosa non nell’interesse della cittadinanza. Abbiamo modellato sempre tutto in funzione di quelli che erano i cambiamenti in materia sanitaria. Nella fase di 20 giorni abbiamo modellato lo stesso provvedimento più volte perché le cose sono cambiate più volte. Come potevano non rimodulare i parametri?

Andrea Zafferani (Rf): Vorrei solo sottolineare due aspetti. Immagino che voi Segretario vi siate impegnati nel fare il meglio per le attività economiche. Magari i risultati sono stati problematici, non lo dico solo io.

Art.1

Andrea Zafferani (Rf): Il primo emendamento è solo un aspetto formale. Non capisco come un emendamento sammarinese possa sospendere eventi all’estero.

Gaetano Troina (Domani – Motus): L’intento dell’emendamento presentato dai gruppi di maggioranza è molto chiaro. Con questa proposta si prevede l’eliminazione dei luoghi chiusi ma aperti al pubblico delle scuole di ballo. In questo modo si va ad equiparare scuole di ballo e scuole di danza alle attività sportive. Una disparità di trattamento che ci proponiamo di sanare.

Segretario di Stato Teodoro Lonfernini: Sul secondo emendamento di Rf sono in difficoltà: cosa si intende nello specifico?

Andrea Zafferani (Rf): Il tema è questo. L’elenco include attività molto diverse tra loro. Alcune di queste potrebbero in astratto rispettare le disposizioni sanitarie. Se io sono in grado di rispettare le prescrizioni dell’allegato 1 e di dimostrarlo, dovrei avere la possibilità di aprire.

Sara Conti (Rf): Se bar e ristoranti sono aperti, perché un pub non può tenere aperto se dimostra che è in grado di far rispettare le regole sul distanziamento e quelle sanitarie?

Art 3

Giuseppe Maria Morganti (Libera): Libera ha presentato un pacchetto di proposte per il turismo. Le prime tre riguardano la possibilità di effettuare una offerta molto forte che possa stimolare il turismo che potremo andare a conquistare ovvero il turismo locale, regionale, italiano, il quale sarà molto esigente. San Marino è al centro di un territorio che ha la capacità di esprimere delle grandissime potenzialità. Cosa fare? La prima proposta è la gratuità dell’accesso a musei, monumenti, mezzi pubblici e parcheggi. Ovviamente il tutto deve essere fatto in sicurezza.

Segretario di Stato Fabio Righi: Si sta lavorando su un piano di rilancio e sono iniziative che devono trovare casa in altri provvedimenti che hanno finalità diverse. Sono aspetti che permettono allo Stato di incassare qualcosa. Verrà preso in considerazione come rendere appetibile la Repubblica, ma mi chiedo come si possa pensare che queste attività possano essere gratuite in un momento come questo.

Guerrino Zanotti (Libera): In un momento così difficile, con la quasi certezza che il turismo riprenderà molto lentamente, dispiacere verdere che venga liquidita così questa richiesta. Ci può essere anche una via di mezzo dove si può pensare a delle agevolazioni molto forti.

Emanuele Santi (Rete): Ogni provvedimento che viene fatto deve avere una sostenibilità nel bilancio. Così non si eliminano i costi fissi ma si va comunque a togliere un incasso allo Stato. Privarsi di quel poco che potrebbe entrare sarebbe un errore.

Alessandro Bevitori (Libera): Anche un bambino capisce che questi potrebbero essere elementi da usare in una campagna mediatica. Tenete conto che gente porta gente. Questo dobbiamo fare: far parlare di San Marino.

Segretario di Stato Fabio Righi: Non ho liquidato la proposta. Ho detto che non è questo il contesto. I turisti devono poter apprezzare un museo perché è bello non perché è gratuito. Meritiamo una proposta turistica di livello.

Paolo Rondelli (Rete): Io ho lasciato gli Istituti Culturali a fine 2017 con una entrata nei musei di 950mila euro. Concluso la nuova convenzione sulla bigliettazione, con un rientro nelle casse dello Stato del deposito cauzionale di una grossa cifra. Totale: una cifra tra un milione e un milione e mezzo di euro. A fronte dei sacrifici chiesti ai cittadini, lasciare lì quei soldi: la mia coscienza mi dice di no. Poi c’è un aspetto etico. La cultura ha un valore. Dobbiamo fare capire che la cultura ha un valore. Buttare un emendamento di questo genere in questo ambito non è la cosa migliore. Posso comunque comprendere quale è la base che anima i proponenti.

Miriam Farinelli (Rf): Sono d’accordo con il collega Rondelli. Quello che ha detto va bene in situazioni normali e floride. Ora siamo al pane e all’acqua. Dobbiamo ripensare da capo il turismo. Vanno trovate misure che facilitino la risalita dei turisti a San Marino.

Giuseppe Maria Morganti (Libera): Qual è la proposta che state facendo per il turismo della Repubblica di San Marino? Ad oggi non c’è nessuna proposta. Ci dite che questi provvedimenti non sono ammissibili. Questo milione di euro non ci sarà perché non ci saranno i 2 milioni di visitatori che arriveranno in Repubblica. Se la nostra proposta non va bene, ci volete dire qual è l’alternativa?

 

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