Si chiude al Centro Congressi Kursaal di San Marino il XXI Congresso: Venturini riconfermato Segretario

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Si chiude al Centro Congressi Kursaal di San Marino il XXI Congresso del Pdcs “Sostenere la persona per il futuro del Paese”

Con la lettura e l’approvazione della mozione finale e la riconferma a grande maggioranza per i prossimi tre anni di Gian Carlo Venturini quale Segretario Politico, si chiude al Centro Congressi Kursaal di San Marino il XXI Congresso del Pdcs “Sostenere la persona per il futuro del Paese”

“Ringrazio tutti voi per la fiducia che avete voluto nuovamente porre nella mia persona – dichiara Venturini – Una grande soddisfazione non tanto per il risultato ma per la grande partecipazione di questo Congresso. Una sala piena di persone che hanno partecipato e portato un contributo attivo e significativo all’assise. Dai vostri interventi, sono venuti fuori diversi suggerimenti e proposte che io cercherò di attuare insieme al Gruppo consigliare e alla Direzione e gli amici delle sezioni, che devono continuare ad aiutarci, standoci vicini, supportandoci e criticandoci. Dobbiamo riscoprire, come abbiamo sempre fatto in oltre 70 anni di storia, la politica al servizio del Paese, dobbiamo essere ancora il centro propulsore di idee e proposte per i cittadini e la gente, e lo possiamo fare solo se tutti noi restiamo uniti. L’unità del partito è ciò che ci ha salvato nel momento più difficile. Da domani mettiamoci tutti insieme a lavorare, perché adesso comincia la vera sfida, quella di dare risposte concrete al Paese”.

La seduta pomeridiana del XXI Congresso del Pdcs “Sostenere la persona per il futuro del Paese” si apre con il messaggio dedicato al Pdcs da Antonio Tajani, vice presidente di Forza Italia e del Partito Popolare Europeo. La parola quindi al presidente dei Giovani Democratico Cristiani, Lorenzo Bugli. “Nel 2017, al momento della mie elezione come presidente dei Gdc, la situazione era molto diversa da quella attuale. Venivamo da una stagione difficile in cui il movimento aveva arrancato. Io e gli altri iscritti – Alice, Mirko, Gabriele, Cristina, Marco, Alessandro e tutti gli altri – ci siamo posti fin da subito come obiettivo quello di risvegliare la ‘fiamma della passione’ in tanti giovani. Siamo partiti dalle basi, ovvero dal lancio di una scuola di formazione politica, “Esserci per essere. Conoscere per agire”, con l’aiuto dell’amico Pasquale Valentini. Parlare ai giovani è una delle cose più difficili da fare. Molti non amano le conferenze, i convegni, le assemblee che si riempiono di tante parole senza poi lasciare impresso nulla di reale e concreto nella memoria e nel cuore di chi vi partecipa. Una di queste parole è: rinnovamento. Rinnovare la politica vuol dire creare luoghi in cui giovani e persone di esperienza si incontrino per il bene comune del Paese, con al centro degli ideali chiari e concreti. La riforma della pubblica amministrazione oggi diventa vitale per dare nuovo impulso al Paese. Riformare la pubblica amministrazione non vuol dire solo ridimensionare quelli che sono i costi. Qui, ancora una volta, torna al centro la persona, e la formazione della persona, che necessita di competenze per essere al passo. Non posso far altro che ringraziare per quanto fatto fino ad oggi dal nostro segretario Gian Carlo Venturini. Se oggi siamo qui – forti di un risultato politico che ci riporta ai periodi migliori della Dc, forti della nostra rappresentanza istituzionale e forti di un movimento giovanile che è anima attiva – è merito di quest’uomo che, anche se a volte può risultare un po’ rude nei modi, con la sua lungimiranza e il suo grande cuore è riuscito a far sì che tutto ciò avvenisse”.

Dopo Bugli, tocca al Segretario di Stato Luca Beccari, presidente del Consiglio Centrale uscente. “L’Europa e le relazioni con l’Italia sono un punto cardine del programma di Governo. In questi 10 mesi abbiamo imboccato una strada corretta. Il rapporto con l’Italia si sta rivitalizzando grazie ad un lavoro corale. Il percorso con l’Europa si sta riattivando secondo un binario imprescindibile: l’opportunità di aggredire un mercato di 500 milioni di abitanti è per San Marino formidabile. E’ un percorso difficile e complesso. E’ il percorso che permetterà a San Marino di fare il famoso passo in avanti. Abbiamo una sfida: il rilancio economico del Paese. San Marino ha già un debito pubblico: si tratta di trovare la strutturazione migliore. Impensabile che il nostro Paese possa rilanciarsi senza un sistema bancario in grado di supportarlo. Non dobbiamo dimenticare poi che il nostro deve essere un approccio che mira a creare nuova ricchezza, non a ridurre o distribuire quella che c’è oggi. Per fare questo bisogna essere competitivi, per fare questo San Marino ha bisogno di riforme. E allora ci vuole il coraggio di prendere scelto per troppo tempo lasciate indietro”.

Il dibattito prosegue con l’intervento di Francesco Mussoni, presidente del Gruppo Consigliare del Pdcs. “Se oggi siamo qua, lo dobbiamo a un’azione corale di tutti gli uomini della Democrazia Cristiana, dei 10 consiglieri della passata legislatura e dei 21 consiglieri di oggi. Ci sono secondo me in tutti i ragionamenti tre temi. Il partito. Il Paese oggi. E il Paese domani. Credo che il partito debba continuare nel suo percorso storico di ricerca e approfondimento della propria identità. Non tutto è sempre andato e non tutto va sempre bene. Ma dobbiamo continuare su questo lavoro di sintesi e maggiore organizzazione. Veniamo da una tradizione che ha sempre contestato l’uomo solo al comando e valorizzato la squadra. Il Paese. Ci sarebbe da ragionare due ore, per i problemi che avevamo prima del Covid, e che abbiamo ora. Un Paese che abbiamo ereditato destrutturato, che ha subito una violenza, un degrado, che non è stato gestito adeguatamente, ma con logiche oscure. Pensiamo al debito pubblico, che dobbiamo ristrutturare e organizzare. Pensiamo a come è stato ridotto il sistema sanitario. Alla lievitazione delle spese pubbliche. Pensiamo alla Pa, che non è stata minimamente aiutata a riorganizzarsi. Pensiamo ai problemi del turismo, alla nostra identità statuale, ai problemi con Italia e Ue. Queste le problematiche che dovranno caratterizzare l’azione del partito. Ci vuole l’azione del Governo da una parte e del partito dall’altra. Non bastano due ruote motrici, ce ne vogliono quattro. Cerchiamo di tenerci uniti, e forti, in questo percorso che non sarà facile, perché non è facile la situazione del Paese: è un messaggio di realismo”.

Il dibattito si chiude quindi con la replica del Segretario Politico, Gian Carlo Venturini. “Ringrazio i numerosi delegati per gli interventi, ricchi di contenuti e proposte, così come non è mancato anche qualche rilievo critico, ma penso che questo sia un segno tangibile della vitalità del nostro partito. Se oggi siamo tornati alla guida del Paese, se siamo tornati ad essere partito di maggioranza relativa, è anche grazie a voi, perché c’è stato un grande lavoro di squadra, un impegno comune di tutti i nostri aderenti. Ma il lavoro non finisce qua. Abbiamo la responsabilità di restituire a tutti i cittadini, giovani e vecchi, il diritto al futuro, senza dimenticare mai la fedeltà ai nostri ideali. Non abbandoniamo i nostri principi fondanti che ci hanno sempre fatto da faro nelle scelte strategiche, le nostre radici, la nostra anima popolare e cristiana, che dobbiamo salvaguardare. Custodiamo questi tesori anche per gli anni che verranno. Ritroviamo l’orgoglio di appartenere a un grande partito popolare, un partito radicato nella comunità sammarinese e che trae da essa, dalla gente, la sua linfa vitale. Un partito che è legato alla dottrina sociale della Chiesa, un partito che trae da essa lo spunto per andare avanti. Senza nascondere diversità ed elementi di discussione, riconfermiamo la validità del rapporto di collaborazione tra le forze che compongono l’attuale coalizione di Governo. Un’intesa che è stato il risultato di un dialogo e una condivisione che ci ha permesso di trovare elementi di unità e mettersi insieme per il Paese, in un momento in cui Adesso.sm aveva perso di vista il bene comune, quello dei cittadini. La maggioranza ha voluto concretamente e prioritariamente riportare la politica al servizio del Paese. Importante mantenere il dialogo e il confronto con i vari partiti di opposizione specialmente sui grandi temi. Un ringraziamento a tutti voi delegati, anima e cuore di questo Congresso. Le vostre idee e le vostre proposte hanno dato una bella immagine a questa assise congressuale. Il Pdcs oggi è l’unico partito a San Marino che non ha mai cambiato nome, simbolo e bandiera. Di questo dobbiamo esserne fieri. Vi siete mai chiesti perché? Perché dopo 70 anni abbiamo ancora un progetto politico di grande attualità, capace di dare prospettive future. Il Pdcs al suo interno deve continuare ad essere il centro propulsore di iniziative, di confronto, di dialogo e discussione. Una cosa ha animato sempre il mio operato: il grande amore per questo Paese e per questo partito. Rimaniamo uniti, stateci vicino, criticateci, ma lavoriamo tutti insieme per un partito unito, un partito di amici, un partito che deve continuare ad essere forte e protagonista nel futuro di questo Paese”.

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