Libera: “L’arte della diplomazia, questa sconosciuta”

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Libera:

L’arrivo del vaccino nella Repubblica di San Marino è un traguardo importante per la nostra comunità. Accolto con entusiasmo anche da Libera.
Vogliamo ricordare infatti di aver sollecitato con un odg la maggioranza già il 22 gennaio, reiterando, con un documento presentato agli Ecc.mi Capitàni Reggenti, la forte volontà di sondare strade aggiuntive (e non sostitutive) per vaccinare tutti i sammarinesi, soprattutto le fasce più deboli, nel più breve tempo possibile.
Ora proponiamo con forza una preziosa partnership con lo Spallanzani per integrare l’analisi fatta sullo Sputnik. Pertanto quando illustri segretari di Stato parlano di settimana nera per le opposizione, come se qualcuno volesse speculare sulla sanità dei sammarinesi, non possiamo che malcelare sgomento e amarezza nel vedere che le battaglie politiche, per qualcuno, si devono combattere anche sul campo della salute dei cittadini. Tuttavia, nonostante il tanto agognato approvvigionamento e gli evidenti ritardi logistici e gestionali nelle prenotazioni che sono sotto gli occhi di tutti, preceduto da un protocollo con la controparte italiana divenuto effettivo solo ad arrivo del carico russo, non possiamo non rilevare come il tema vaccini possa entrare nel bailamme propagandistico italiano ed alla sua scandalistica strumentalizzazione.

L’incontro di una “delegazione di Governo”, annunciata addirittura sulle reti Mediaset, con il leader della Lega Salvini ci porta a dover fare alcune dovute riflessioni.

Difatti, forse non tutti sanno che l’ex Ministro agli Interni Salvini è colui che, attraverso il suo Decreto Sicurezza, ha dato il via al cosiddetto “caso targhe”, caso ancora irrisolto, nonostante i proclami elettorali di qualcuno, e che ha provocato enormi difficoltà alle nostre attività economiche, purtroppo ancora non del tutto risolte. Sembra pertanto un “tantino” sospetta la presa a cuore di tutti quei frontalieri solo ora e non quando rischiavano il loro posto di lavoro. Ma i più maliziosi potrebbero sicuramente sospettare che una Repubblica come la nostra, circondata da comuni come Rimini e Pesaro, da una provincia di Rimini e da una regione Emilia Romagna guidate da importanti esponenti del PD, alla vigilia tra l’altro delle elezioni comunali, potrebbe diventare una ghiotta occasione da sfruttare per drenare voti verso la Lega. Merita anche ricordare che Salvini non essendo più ministro, ma “semplice” Senatore, non crediamo debba ricevere delegazioni di “Ministri” di Stati Sovrani, al limite suoi parigrado. Il segretario Lonfernini, se cerca la visibilità che gli è venuta a meno nelle ultime settimane, potrebbe sicuramente trovare più appagante e costruttivo incontrare il suo omologo italiano Andrea Orlando, considerando anche i buoni rapporti che ha (o aveva?) con le nostre istituzioni avendo anche presenziato all’insediamento dei Capitani Reggenti il 1 aprile 2018.
Non si riesce quindi a comprendere la voglia di dover apparire a tutti i costi, entrando in puerili strumentalizzazioni politiche degli amici vicini italiani, dimenticandosi che fino a qualche giorno fa eravamo praticamente in ginocchio essendo una delle pochissime realtà al mondo senza lo straccio di un vaccino, ed ora con la strategia vincente di ricercare la soluzione russa, ostentando quella spavalderia di chi non è riuscito a far tesoro delle proprie passate difficoltà. Mantenere dei buoni rapporti con la vicina Italia, è fondamentale e lungimirante. Ma quando si parla di Salute dei propri cittadini, dovrebbero essere i rispettivi ministri alla sanità a dover portare avanti politiche comuni per debellare la piaga della pandemia, nonostante un protocollo parzialmente disatteso dalla controparte italiana.
Non è per nulla rassicurante osservare che nonostante lo scivolone del turismo della tagliatella promosso dall’Onorevole Sgarbi, vengano utilizzate le nostre Istituzioni per svilenti giochini politici che rimarcano un provincialismo, il nostro, indecoroso di una storia millenaria fatta di rapporti diplomatici creati negli anni.
Questa passerella romana non porterà a niente di buono: questi autogol di diplomazia però rischiano di minare la nostra autorevolezza.