Consiglio grande e generale, sessione 25-29 ottobre

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​Riceviamo e pubblichiamo da Dire:

I lavori consiliari ripartono dall’esame dei 46 emendamentisull’Assestamento di Bilancio 2021, per larga parte presentati dal Governo, una dozzina dall’opposizione.

In apertura, sull’articolo 1, il consigliere del Pdcs Pasquale Valentini solleva una questione di metodo: “Ci sono emendamenti programmatici presentati sia da parte del governo che dall’opposizione. L’ Assestamento ha senso solo per un aggiustamento di cifre, tutto il resto va nel Previsionale. Semplifichiamo le cose, smettiamo di fare guerra su cose senza senso”. Replica alle osservazioni, chiarendo i contenuti dei propri emendamenti, il Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti: “Il governo spiegherà le ragioni per cui chiede il rinnovo di deleghe e in altri casi spiegheremo le ragioni di deleghe da qui a dicembre, abbiamo necessità che alcuni provvedimenti siano in vigore prima possibile. Ci confronteremo articolo per articolo”.

Viene quindi licenziato l’emendamento del governo 1 bis, che rinnova la delega del congresso di adottare entro il 31 dicembre un decreto delegato per istituire la Destination Wedding Organization, non attuata ancora a causa dei ritardi dovuti all’emergenza sanitaria e al lockdown che ha di fatto rallentato il settore turistico.  Respinto poi l’emendamento articolo 1 bis di Repubblica Futura per impegnare il Segretario alle Finanze a presentare alla Commissione consiliare Finanze e Bilancio  un “piano di ristrutturazione e sviluppo dello Stato”.

Approvato all’unanimità l’emendamento del governo articolo 1-ter Interventi di sostegno ai Tour Operator e Agenzie Viaggi” con cui si estende al il 31 dicembre la delega per un decreto per interventi a sostegno dei Tour Operator e delle Agenzia Viaggi, settore colpito dall’emergenza sanitaria e dai provvedimenti di lockdown. In particolare, si prevede un contributo economico per un massimo di 20 mila euro ad operatore.  Critico Nicola Renzi, Rf, per il ritardo con cui si procede a interventi in aiuto a una categoria fortemete penalizzata dal covid che “conferma l’inadeguatezza  della gestione dell’emergenza”.  Denise Bronzetti, Npr, sottolinea come al contrario non sia vero che non ci siano stati interventi precedenti per tour operator e suggerisce un monitoraggio su quali attività siano più in situazione di necessità. Anche Alessandro Bevitori, Libera, evidenzia il ritardo del provvedimento: “ Alcune attività già hanno chiuso- osserva-Molte hanno bisogno di aiuti sostanziali, non so se è il caso di mettere un limite di 20.000 euro”. Bevitori suggerisce poi di legare il contributo al numero di dipendenti “perché sia più efficace”. Per Rossano Fabbri, Mis, l’emendamento è “condivisibile nella sostanza meno nella forma”. Infatti “hanno ragione i consiglieri che lo giudicano tardivo- prosegue- ma la sostanza prevale e queste attività necessitano sostegni, pertanto dichiaro il mio appoggio”. Manuel Ciavatta, Pdcs, punta il dito contro chi “approfitta della situazione per lanciare strali sull’incapacità di gestione della crisi”. Piuttosto, invita a ragionare sulla “necessità di intervenire in maniera celere”.   Matteo Ciacci, Libera, riconosce la misura di un sostegno di 20 mila euro ad operatore come interessante: “Il punto però- puntualizza- è capire quanto durerà ancora la crisi e le nuove prospettive per il settore”.  Gloria Giardi, Indipendente, promuove l’intervento del governo ma mette in guardia: “Prepariamoci in finanziaria per sostenere altri settori economici”.  Andrea Zafferani, Rf, sottolinea come il contributo previsto non sia abbastanza per sostenere un settore “cui è venuto meno il lavoro e la base di fatturato” e lamenta l’assenza di interventi precedenti.  Replica il Sds Gatti: “Non è vero che il settore non ha avuto interventi- chiarisce- le attività possono tuttora usufruire della Cassa integrazioni guadagni causa 5 e dei contributi previsti per altri settori, contributi sostenibili per lo Stato. E diversamente dall’Italia, “dove in tanti hanno preso ristori e poi hanno chiuso per riaprire quando il mercato si riprenderà– puntualizza- noi abbiamo permesso che se l’azienda non chiude dei ristori potrà usufruirne, se chiude non potrà usufruirne”.

Respinto l’emendamento di Rf art. 1 Ter “Riduzione delle uscire- Accesso al part time nella Pa”. Andrea Zafferani, Rf, spiega che il suo gruppo ripresenta emendamenti proposti in sede dello scorso Bilancio rispetto cui il governo aveva mostrato interesse e assicurato interventi, senza poi porli in essere. “Questo emendamento mira a incentivare il part time orizzontale nella Pa e ridurre i costi”. Replica il Segretario di Stato per gli Affari interni Elena Tonnini: “Il part time volontario nella Pa si fa già- chiarisce- la riduzione della spesa è un obiettivo raggiunto nella Pa in questo Assestamento, in cui si registrano 400 mila euro in meno proprio sulle spese del personale, senza andare a ridurre il servizio”. Via libera all’emendamento del governo 1 quater che prevede entro il 31 dicembre una  modifica del Decreto delegato Dapef “al fine di apportare allo stesso le necessarie modifiche per introdurre semplificazioni tecniche e procedurali”.  

Niente da fare anche per l’emendamento di Rf articolo 1 quater “Aumento delle entrate- Lavoro dei pensionati”, che  prevede “apposito Decreto Delegato che consenta ai titolari di pensione lo svolgimento di attività lavorative” secondo determinati criteri. Il segretario di Stato per il Lavoro, Teodoro Lonfernini, riconosce che l’emendamento è condivisibile: “Ma non possiamo approvarlo- prosegue- è materia di lavoro, materia previdenzialee di contrattazione sindacale, non possiamo permetterci di superare questa forma di mediazione con i sindacati in assestamento”. Non è però una porta chiusa:Tutto ciò che avete riportato in principio- spiega- è in un provvedimento che per un’istanza d’Arengo devo portare in Aula entro il 31 dicembre”. Sono perciò in corso  incontri tra Segreterie di Stato e sindacati “per presentare la disciplina del lavoro del pensionato”. Approvato l’ultimo emendamento esaminato nella seduta della mattina, presentato dal governo, “articolo 1 quinquies” per “adottare, entro il 31 dicembre 2021, un apposito decreto delegato che preveda, il potenziamento dell’organigramma dell’Ente di Stato dei Giochi, l’istituzione della figura di Commissario di Controllo delle attività di gioco;…”.

I lavori riprenderanno nel pomeriggio, proseguendo l’esame degli emendamenti all’Assestamento di Bilancio 2021.