Libera: lotte intestine dentro l’Iss e intanto i servizi non funzionano

0
117

Le difficoltà legate alla nostra sanità sono sotto gli occhi di tutti.

Segnalazioni continue da parte di tanti concittadini, una medicina di base che non è più in grado di assolvere al ruolo imprescindibile di prevenzione è di presidio a contatto con gli assistiti, medici che se ne vanno, reparti sempre più in situazione critica, liste di attesa interminabili e, per conseguenza tanti assistiti Iss costretti a interfacciarsi con frequenza con la sanità privata.

Se il pubblico fatica a dare risposte e a fornire un servizio adeguato, inevitabilmente si prepara il terreno ideale per la sanità privata. Libera lo denuncia da tempo purtroppo siamo inascoltati.

Abbiamo proposto con forza di investire parte delle risorse del debito contratto sui mercati internazionali proprio sulla sanità ed in particolare sulla medicina di base affinché possa tornare alla sua funzione originaria: la prevenzione.

Oggi il medico di base e’ spesso costretto e non certo per sua responsabilità, a raggiungere al telefono il paziente. Fa poco più che l’amministrativo. Prescrive farmaci, analisi di laboratorio,  visite specialistiche per telefono, senza neanche vedere di persona i pazienti. Nemmeno la centrale operativa territoriale, il Cot, ha migliorato la situazione ed anzi e’ stato implementato il centralino ma si e’ appesantita la macchina burocratica nel rapporto fra medico e paziente.

Le risposte non arrivano nemmeno all’interno dell’Ospedale, nei reparti, dove si allungano le liste d’attesa e rimangono forti le cronicità dei problemi legati ai medici e alla loro possibilità di fare carriera in Repubblica e nell’ avere adeguamenti a livello previdenziale nel rapporto fra Italia e San Marino per i professionisti sanitari. Ci era stato detto che il dott. Bevere avrebbe dato fin da subito un impulso concreto sia nell’ambito delle relazioni bilaterali che nella gestione della nostra struttura sanitaria. Di tutto questo non si è saputo più nulla. Ci chiediamo, dati i rapporti idilliaci che il Governo sammarinese vanta con le ustituzioni italianese, cosa impedisca di arrivare ad una soluzione? Abbiamo però appreso delle spese enormi per il nostro sistema discutibili come quelle del robot di chirurgia e per il progetto per un reparto di radioterapia, senza un chiaro piano di rientro e ora si paventa, addirittura, la possibilità di una revisione della libera professione anche per gli assistiti Iss. Il rischio è evidente: gestione orientata sempre di più verso l’interesse privato che prevale sullo scopo sociale e sanitario pubblico del nostro Paese. Per di più continuiamo ad avere una governance dell’Iss politicizzata, dove le logiche spartitorie la fanno da padrone: Bevere aveva assicurato un cambio anche in questo senso ma anche qui attendiamo ancora i fatti.

In tutto questo caos c’è solo una persona che dovrebbe prendere in mano la situazione: e’ il Segretario alla Sanità Ciavatta che, però, dopo aver fatto finta di dare le dimissioni, pur di stare incollato alla poltrona preferisce sempre accusare qualcun altro di incapacità, attacca l’opposizione che critica (da che pulpito!), si fa andar bene tutto il Comitato Esecutivo per non indispettire gli alleati anche se questi non sono compatibili fra loro e non risolve un problema nemmeno per sbaglio, anzi prosegue la pericolosissima strada della strisciante privatizzazione dell’Iss.

Non possiamo accettare soprattutto che il conflitto interno alla maggioranza in merito alla gestione dell’Iss, paralizzi tutto e metta in crisi il sistema con il rischio implosione.

Già è difficile governare una macchina così complessa, figuriamoci quando lo fa una maggioranza che litiga sul più piccolo problema.

Noi, come Libera, continueremo a denunciare questa situazione e a proporre coerentemente un modello di sanità più incentrato sulla persona, sul nostro territorio e pubblico.

Non ci interessano le lotte intestine dentro la maggioranza, o di chi siano le colpe, a noi interessa l’Iss e la risoluzione dei problemi. Chi ha la responsabilità politica della sanità deve sciogliere questo nodo politico oppure fare le dovute considerazioni prendendo atto della sua incapacità.