La Federazione Aeronautica Sammarinese ha partecipato in Italia al Campionato Mondiale F3A

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Da pochi giorni è rientrata in Repubblica dalla trasferta di Montichiari (BS), la nazionale della Federazione Aeronautica Sammarinese composta dai piloti Sebastiano Silvestri, Massimo Selva e Team Manager Jean Paul Deltail, dove ha partecipato al Campionato Mondiale F3A (acrobazia di precisione). La Formula 1 dell’aeromodellismo infatti, dopo ben 46 anni è tornata a far tappa in Italia, richiamando numerosi appassionati sia vecchi che giovani, nella magnifica location all’intermo del parco Casa Bianca. La gara per eccellenza, la più importante e la più difficile del 2019, da tutti attesa sia dai piloti che appassionati, l’evento clou 2019 di aeromodellismo questa volta si trova “dietro casa” e non è possibile mancarlo; un occasione unica per vedere all’opera i migliori piloti di aeromodellismo acrobatico del mondo, fra i quali esistono professionisti. Tante le aspettative dei nostri atleti, per svolgere al meglio il campionato mondiale “in casa”, ma purtroppo disattese. I Titani sono rientrati delusi e frastornati, infatti nonostante le prestazioni manche dopo manche siano sempre state ad alti livelli, entrambi si sono visti sfuggire quello che era il loro obiettivo: la finale riservata ai primi dieci per Silvestri classificatosi 19° e la semifinale riservata ai primi trenta per Selva classificatosi 46° su un totale di 111 piloti selezionati in rappresentanza di 40 paesi. Per Sebastiano Silvestri, non neghiamo che prima di affrontare il mondiale le nostre aspettative (ma anche le sue) erano ben oltre quelle citate, ovvero speravamo nell’ormai più volte mancato podio (anche quando gareggiava per l’Italia). Silvestri dopo le qualificazioni si trovava all’11° posto accedendo alla semifinale, mentre Selva fino all’ultima manche al 36° ed entrare in semifinale riservata ai primi 30 bastava veramente poco, ma i punteggi dell’ultimo volo non sono stati sufficienti. Un boccone amaro da ingoiare per i nostri atleti che hanno trovato da subito una giuria molto ostile, che da qualche anno utilizza un sistema software per la gestione dei punteggi che dovrebbe intervenire automaticamente con calcoli logaritmici in situazioni che si discostano troppo dalla media, ma evidentemente come tutti i software, potrebbero essere gestiti da intenzionali aggiustamenti da rendere poco chiari alcuni risultati. Durante il campionato ci sono stati diversi episodi “poco chiari” e molti Team seppur non eseguendo alcun reclamo nei tempi dovuti, in quanto anche difficile da identificare subito, stanno visionando tutti i punteggi e si pensa ad un esposto agli organi ufficiali competenti della Federazione Internazionale. Di positivo c’è che il Team San Marino si classifica al primo posto fra i Team non completi (max. 3 piloti selezionati in ogni nazione). Una buon risultato per la nostra bandiera! I campionati Mondiali, sono competizioni che durano una decina di giorni; garantire ogni giorno la massima lucidità fisico/mentale è un elemento determinante di ogni pilota, ed i nostri piloti lo hanno dimostrato con tanto sacrificio e la loro preparazione era molto buona. Selva i primi giorni ha subito qualche problema di salute ma poi risoltosi celermente. Le giornate sono sempre state dense di impegni, quando non si eseguiva il volo di gara si correva in aiuto del compagno di squadra che gareggiava in altro orario, poi via nelle piste di allenamento, percorrendo giornalmente dai 100 ai 150 km., ma tenersi “caldi” in allenamento è determinante per affrontare le esibizioni in gara sempre al top; E’ stato il campionato più duro degli ultimi tempi per i motivi sopracitati, senza negare che il potenziale degli avversari è stato davvero alto, tutti molto preparati ed allenati, ma nulla di molto diverso rispetto a quello che fanno i nostri piloti. Forse investire ancora più tempo nell’esecuzione dei programmi acrobatici potrebbe per i nostri piloti creare quella sicurezza in più che in determinate situazioni di concentrazione critiche potrebbe aiutare. Nei giorni di gara la temperatura percepita era ben oltre i 40°C e trovare la giusta concentrazione non era semplice. A questi livelli le differenze del pilotaggio sono davvero poco percettibili, ma la giuria composta da 20 giudici di altrettante nazioni (San Marino non è stato invitato) dovrebbero a nostro avviso mostrare più imparzialità. Silvestri ha portato in gara la sua ultima creatura, l’unico triplano presente, dichiarando che l’aereo nuovo è molto performante, mentre Selva aveva lo stesso aereo ma biplano anch’esso molto performante. Purtroppo entrambi gli aerei sono stati conclusi pochi giorni prima della competizione, e qualche giorno in più per il set up serviva, seppur non inficendo in maniera evidente nella prestazione sportiva. I nostri non hanno sbagliato nulla nelle esibizioni di gara, o meglio hanno commesso piccoli errori che più o meno fanno tutti, ma che alla fine chi ne commette meno sarà decretato il vincitore. Anche l’attrezzatura dei nostri atleti della ditta Sebart, si è dimostrata al top e molto affidabile. Podio meritatamente composto dal vincitore il francese Christophe Paysant Le Roux (8 volte campione mondiale e altrettanto europeo) secondo il campione giapponese Tettsuo Onda e terzo l’austriaco Gernot Brukmann. Si noti che due piloti che formano il podio sono professionisti, e il francese è uno dei pochi piloti ad utilizzare il motore endotermico rispetto alla stragrande maggioranza che utilizza la motorizzazione elettrica, ma che ancora non ha vinto un mondiale. Possiamo affermare che solo i primi 5/6 piloti oltre a far meno errori, hanno una presentazione di volo molto elegante ed armoniosa che si distinguono al resto dei partecipanti. La squadra Italiana ha concluso anch’essa in malo modo con il campione Italiano Loris Florian all’89° posto, Francesco Vavala al 51° e Andrea Cervi (campione europeo Juniores) al 36°, mentre Alessandro Panzanini ha centrato un meritatissimo 2° posto nella Juniores. Conclusosi il mondiale, si volta pagina iniziando dai programmi acrobatici ancora più evoluti e complessi che inducono i piloti a modificare i propri aeromodelli per far si che si adattino al meglio per l’esecuzione stessa.

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