Nazionale, Berardi nella storia: a segno nell’1-3 col Kazakhstan

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La prima volta del Kazakhstan a Serravalle sarà ricordata anche per le copiose precipitazioni che dal tardo pomeriggio hanno sferzato il manto del San Marino Stadium, accogliendo con tanta acqua l’ingresso in campo delle formazioni per non mollarle più.

In avvio di gara c’è subito lavoro per Simone Benedettini, chiamato al grande intervento su Zainutdinov: determinante l’intervento con la punta delle dita per alzare quel tanto che basta la traiettoria del mancino scoccato dal cuore dell’area di rigore e destinato appena sotto la traversa.

Non manca San Marino, che si presenta con un baricentro notevolmente più alto – come anticipato da Varrella in conferenza stampa pre partita – e si rende pericoloso in due occasioni consecutive: la prima ad opera di Filippo Berardi, innescato da una ripartenza da corner a sfavore. L’ala della Vibonese è abile nel saltare il diretto avversario in fascia e proporre al centro un pallone interessante su cui la difesa kazaka si salva in affanno.

I Biancoazzurri si fanno poi vedere con l’inserimento di Alessandro Golinucci: questa volta è un pallone recuperato sulla trequarti avversaria ad alimentare la manovra sammarinese che si risolve in un destro debole del più giovane dei fratelli centrocampisti e parato da Nepogodov.

Come si diceva, San Marino accetta il rischio di lasciarsi metri di campo alle spalle e su un lungo lancio il Kazakhstan sblocca il risultato: il pallone, schizzato sul terreno di gioco scivoloso, diventa imprendibile per Palazzi e Vorogovkiy può rifinire l’azione recapitando sulla fronte di Zainutdinov il pallone del vantaggio ospite dopo sei minuti di gioco.

Ciononostante San Marino non vuole perdere campo, tornando a presidiare la trequarti d’attacco con Palazzi. Il centrale mancino scocca un destro dai venti metri che batte sul manto zuppo d’acqua e chiama al difficile intervento Nepogodov, poi lesto a gettarsi sui piedi di Grandoni fiondatosi sulla respinta con l’intento di rimettere al centro un pallone pericoloso.

Al giro di boa – è proprio il caso di dirlo – della prima frazione, il Kazakhstan trova il punto del raddoppio. Ancora una volta l’azione ospite sfoga sulla destra, con Miroshnichenko – subentrato al 18’ per Vorogovskiy – a proporre dal fondo un traversone che scavalca tutti eccetto Suyumbayev, che si aggiusta il pallone sul mancino e batte Benedettini in diagonale.

Gli uomini di Bílek ci riprovano al 26’ con la bordata di Schetkin che trova la deviazione plastica dell’estremo difensore sammarinese. Gioia solo rimandata per la punta dell’Ordabasy che, una manciata di secondi più tardi, trova di testa il gol del 3-0 sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Dopo una dozzina di minuti di calma piatta, tornano a farsi vedere entrambe le squadre in campo: prima il Kazakhstan, con lo slalom di Schektin che lascia lì in pallone interessante per Islamkhan – impreciso col mancino -. Dalla parte opposta è ancora Palazzi ad alzare la squadra, arrivando al cross dal fondo che la difesa kazaka respinge centralmente sui piedi di Enrico Golinucci: il centrale della Libertas addomestica il pallone ed esplode un gran destro, purtroppo impreciso. Brivido kazako prima del duplice fischio, quando il solito Schektin prende l’ascensore su traversone di Miroshnichenko e spedisce di poco a lato.

È l’ultima emozione del primo tempo giocato con personalità e coraggio da San Marino, ma che purtroppo non ha portato al gol per il quale i ragazzi di Varrella hanno creato più di una volta i presupposti.

La ripresa vive di un avvio piuttosto compassato da ambo i lati, anche in considerazione del fatto che la pioggia battente non vuole saperne di allentare la presa. Il Kazakhstan continua a spingere preferibilmente sulla corsia destra, liberando alla conclusione Schetkin in un paio di occasioni; di par suo San Marino conferma la linea sensibilmente più alta rispetto alle ultime uscite facendosi vedere in ripartenza. Ottima quella condotta da Berardi al 73’, che libera ai 16 metri Mularoni – il cui tentativo viene murato da Marochkin. Sul corner l’ala della Vibonese va direttamente in porta, impegnando Nepogodov.

È lui l’uomo più pericoloso si San Marino e lo si vede anche ad un quarto d’ora dal termine quando, con l’aiuto di Hirsch, riesce a liberare il destro da posizione defilata sfiorando l’incrocio dei pali. Non il piede preferito dal talento sammarinese, che proprio con quello scarpino – il destro appunto – entra nella storia della Nazionale di San Marino: sfruttando un filtrante da manuale di Lunadei, prende il tempo al diretto avversario aggirando anche Nepogodov in uscita. L’appoggio in fondo al sacco – tutt’altro che scontato – vale il gol della bandiera sammarinese e per l’attaccante della Vibonese la prima gioia in Nazionale alla tredicesima presenza.

San Marino ritrova così un gol atteso da 17 partite (il più fresco precedente è di Palazzi, siglato nel 2017 a Baku) e che davanti al proprio pubblico mancava dal settembre 2013, quando Alessandro Della Valle gonfiò la rete della Polonia. Una rete – è il caso di dirlo – che può dire di avere il marchio di Franco Varrella per come è arrivato, vale a dire nella ricerca immediata della profondità sfruttando un baricentro più alto e la conseguente maggiore vicinanza alla porta degli uomini d’attacco. Filippo Berardi è il 16° marcatore diverso nella storia della Nazionale di San Marino, a fronte di 23 gol segnati.

Rete dell’1-3 che carica i Biancoazzurri e suggerisce a Varrella di giocarsi la carta Ceccaroli al posto di Grandoni: un cambio ultra offensivo che vale la seconda presenza – peraltro consecutiva – dell’ultimo Pallone di Cristallo con la casacca della Nazionale. Nel finale in crescendo di Biancoazzurri ci sono anche ripartenze in superiorità numerica e conseguenti rischi connessi, ma tanta fiducia e qualità nelle giocate offensive che portano i padroni di casa a rendersi pericolosi a più riprese.

Termina così, con tanta carica ed adrenalina, una sfida annunciata all’arma bianca da Franco Varrella e che proprio in quella maniera si è sviluppata. Oltrettutto ben oltre i 40’ auspicati alla vigilia: basti pensare che San Marino ha mantenuto la porta inviolata per oltre un’ora, chiudendo la ripresa sul parziale di 1-0.

European Qualifiers, San Marino-Kazakhstan 1-3

SAN MARINO [5-3-2]

Benedettini; Battistini, Brolli, D. Simoncini, Palazzi, Grandoni (dall’80’ Ceccaroli); E. Golinucci, A. Golinucci (dal 60’ Lunadei), Mularoni; Nanni (dal 64’ Hirsch), Berardi

A disposizione: Zavoli, A. Simoncini, Vitaioli, D’Addario, Gasperoni, Giardi, Ceccaroli, Bernardi, Censoni, Tomassini

Allenatore: Franco Varrella

KAZAKHSTAN [3-4-2-1]

Nepogodov; Marochkin, Maliy, Shomko; Vorogovskiy (dal 18’ Miroshnichenko), Kuat, Tagybergen (dal 65’ Fedin), Suyumbayev; Zainutdinov, Islamkhan; Schetkin (dal 73’ Aimbetov)

A disposizione: Pokatilov, Shatskiy, Yerlanov, Kerimzhanov, Abiken, Zhukov, Alip, Pertsukh, Logvinenko

Allenatore: Michal Bílek

Arbitro: Ali Palabıyık (TUR)

Assistenti: Mustafa Eyisoy (TUR) e Serkan Olguncan (TUR)

Quarto ufficiale: Mete Kalkavan (TUR)

Marcatori: 6’ Zainutdinov, 23’ Suyumbayev, 27’ Schetkin, 77’ Berardi

Ammoniti: Miroshnichenko, Tagybergen, Palazzi

FSGC | Ufficio Stampa

 Foto Pruccoli

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