Coppa: Murata e Fiorita danno spettacolo; ok Folgore, Tre Fiori e Tre Penne

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Chi si aspettava un mercoledì di coppa ad alto tasso di adrenalina non sarà rimasto deluso. In particolare, i fuochi d’artificio si sono concentrati a Fiorentino, dove Murata e La Fiorita si sono affrontate senza risparmiare colpi, fino a scrivere un rocambolesco 4-3 che fa felice la formazione di Montegiardino, trascinata da un super Lucio Peluso. Indiscutibilmente man of the match, il 17 gialloblù inizia il proprio show in apertura di ripresa, quando il Murata sta conducendo per 1-0 grazie all’autorete di Venturini, giunta all’alba dell’incontro. In capo a 4’ Michele Pieri firma il sorpasso Fiorita, ma il Murata trova un doppio colpo di reni per ritrovare la linea di galleggiamento (58’, rete di Arrigoni) e poi per piazzare il contro sorpasso, qui per opera di Michele Bozzetto (63’). Ed ecco allora che sale in cattedra Peluso: suo l’acuto del 3-3 al 77’ e, soprattutto, sua la rete che riporta avanti La Fiorita all’85’, regalando a sé stesso una tripletta e ai compagni un passaggio del turno estremamente sofferto, al termine di una gara che certo rimarrà nei ricordi degli appassionati di calcio del Titano.

In semifinale la banda di Montegiardino incrocerà la Folgore, che conferma il proprio magic moment superando – qui decisamente con meno pathos rispetto alla gara di Fiorentino – una squadra partita altrettanto forte dopo la sosta. Nulla ha potuto, però, il Fiorentino al cospetto della formazione giallorossonera, che apre al 12’ con Dormi salvo farsi riprendere a metà primo tempo da Casoli. Resterà un fuoco fatuo quello dei rossoblù, che nella ripresa crolleranno sotto i colpi di Piscaglia, ancora di Dormi ed infine di capitan Nucci.

Ad Acquaviva basta un solo gol, al Tre Fiori, per superare l’ostacolo Cosmos. Joel Apezteguia colpisce alla mezz’ora di gioco consentendo alla squadra gialloblù di accedere al penultimo step della competizione, dove se la vedrà con il Tre Penne. Quest’ultimo ha maggiore agio nel risolvere la pratica Domagnano, colpito al 14’ da Gasperoni e poi – in via definitiva – al 56’ da Cibelli.