50° Giornata Mondiale della Pace

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San Marino. La Repubblica, come il resto del mondo, celebra il primo giorno dell’anno come “Giornata Mondiale della Pace”, espressamente voluta da Papa Paolo VI. Da allora per questa occasione il Santo Padre invia un Messaggio alle cancellerie di tutto il mondo che segna la linea diplomatica della Santa Sede per il nuovo anno.

Nell’ anno Giubilare della Misericordia Papa Francesco aveva invitato a combattere la “globalizzazione dell’indifferenza” nelle sue molteplici forme verso Dio, verso l’altro e verso il creato, chiedendo una conversione del cuore per trasformare l’indifferenza in misericordia, la rassegnazione in speranza, l’egoismo in solidarietà.

Nel Messaggio per il 2017, dal titolo «La non violenza: stile di una politica per la pace», il Papa prosegue nel suo invito alla conversione del cuore, questa volta chiedendo di rigettare la violenza in ogni sua forma. Violenza e pace infatti sono all’origine di due opposti modi di costruire la società. Sono manifeste le gravissime e negative conseguenze sociali che producono il moltiplicarsi di focolai di violenza di ogni genere, che il Santo Padre sintetizza con l’espressione “terza guerra mondiale a pezzi”. La pace, al contrario, ha conseguenze sociali positive e consente di realizzare un vero progresso umano.

La non violenza è talvolta intesa nel senso di resa, disimpegno e passività. Ma Papa Francesco afferma che in realtà non è così, citando le illustri testimonianze di Madre Teresa, del Mahatma Gandhi, di Martin Luther King, ma anche le testimonianze meno note di tante comunità cristiane che hanno dato il loro contributo alla pace con la preghiera insistente e l’azione coraggiosa non violenta.

L’adozione dello stile della non violenza va oltre il semplice rifiuto morale della violenza: «Non solo aspirazione, afflato, rifiuto morale della violenza, delle barriere, degli impulsi distruttivi, ma anche metodo politico realistico, aperto alla speranza».

Per questo  Papa Francesco chiede di mettere in atto una concreta pedagogia della pace e della non violenza, a partire dai contesti del quotidiano e in particolare dalla famiglia: «La famiglia è l’indispensabile crogiolo attraverso il quale coniugi, genitori e figli, fratelli e sorelle imparano a comunicare e a prendersi cura gli uni degli altri in modo disinteressato, e dove gli attriti o addirittura i conflitti devono essere superati non con la forza, ma con il dialogo, il rispetto, la ricerca del bene dell’altro». Dalla famiglia lo stile della non violenza si estende a tutta la società, traducendosi in una prassi politica nella vita delle città e dei rapporti con gli altri popoli: «Dal livello locale e quotidiano fino a quello dell’ordine mondiale, possa la nonviolenza diventare lo stile caratteristico delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte le sue forme».

Dalla constatazione che la violenza genera solo altra violenza, nasce la consapevolezza che solo la non violenza può essere un metodo politico realistico, praticabile, aperto alla speranza che consente di ottenere la risoluzione delle controversie attraverso il negoziato, evitando la degenerazione in conflitto armato. Per questo è necessario tra i popoli il reciproco rispetto della cultura e dell’identità, rifiutando l’idea secondo cui una parte possa essere moralmente superiore a un’altra, fuggendo l’indifferenza di una nazione alle tragedie di un’altra.

Per onorare la festa di Maria SS.ma Madre di Dio e la Giornata Mondiale della Pace, la comunità cristiana diocesana propone due celebrazioni nella giornata del 1° gennaio, nella Basilica di San Marino alle ore 12.00 e nel Santuario della Beata Vergine delle Grazie a Pennabilli alle ore 17.30, aperte a tutta la cittadinanza. Nel corso delle celebrazioni il Vescovo Andrea consegnerà alla Reggenza, ai Segretari di Stato, ai Capitani di Castello e ai Sindaci presenti il Messaggio del Papa, per invitare la comunità cristiana e la comunità civile ad assumere lo stile di vita della non violenza, secondo quanto indicato da Papa Francesco.

(Fonte: Diocesi San Marino – Montefeltro)

 

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