Iss: il lavoro nero c’è! E anche il caporalato. E anche le coperture

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San Marino. La notizia forse non è del tutto nuova, la cosa di sapeva. Ma è la prima volta che la denuncia sul lavoro nero all’ISS assume i crismi dell’ufficialità e della divulgazione pubblica. Una bomba atomica. Che parte dal Comitato Civico #Rispetto. Un nome non certo a caso, che racconta tutte le umiliazioni, le sofferenze, i soprusi, subiti dai lavoratori, siano essi sammarinesi o clandestini.

In conferenza stampa si presenta il coordinatore Alba Montanari, affiancato da Barbara Bartolini e Anna Rita Mauriello (imprenditrici), e Juan Pedro Marchetti, cittadino sammarinese. Il problema riguarda le badanti, ovvero il settore dei servizi alla persona, gestito in barba a tutte le leggi. Lo sbarramento è direttamente nei reparti e all’ingresso dell’ospedale, dove certe persone fanno capire che è assolutamente necessario prendere qualcuno che si prenda in carico il familiare degente, spesso anche quando non ce n’è bisogno. Poi ci pensa l’organizzazione a mandare quel qualcuno. Così arriva personale che non ha nessuna qualifica professionale, nessun controllo, neanche sanitario, figuriamoci fiscale. Personale che talvolta è anche ammalato, ma ha bisogno di lavorare e così accetta qualsiasi cosa. Chi è fedele prende circa 4 euro all’ora, se no anche meno. La spesa per la famiglia è di 8 / 9 euro all’ora. Sono 100 euro al giorno, 100 euro la notte; 6mila euro al mese di spesa totale. Che non tutti riescono ad affrontare. Per il caporale: 40 mila euro al mese, secondo una stima approssimata per difetto.

Caporale, è una parola terribile, che da sola denota un sistema di tipo mafioso. Ma non è l’unica, perché dietro c’è tutta una gerarchia di luogotenenti e giù giù fino ai livelli più bassi, non si sa quanto inconsapevoli, che ricevono solamente qualche caffè, qualche vassoio di paste, il panettone a Natale. Il bar dell’ospedale ne ha venduti 50 in blocco, a 50 euro l’uno, lo scorso dicembre. Tutti dirottati verso alcuni reparti. Ma quel che è peggio è che le gerarchie vanno anche verso l’alto, nel senso che le denunce sono partite ormai da molti anni, sono arrivate in Consiglio dove è stato votato un ordine del giorno all’unanimità contro il lavoro nero; e in commissione sanità, con un intervento durissimo dello stesso presidente Emmanuel Gasperoni. Ma non è successo niente. Anzi, dall’ISS è partito un regolamento interno che praticamente affranca il lavoro nero delle badanti. Clandestine, irregolari, che non arrivano coi barconi ma col pullmino. Schiavizzate. Minacciate anche nei loro paesi. La cupola è potente e arriva dappertutto.

Il Comitato Civico #Rispetto ha documenti, registrazioni, immagini, testimonianze orali, tutto registrato presso un notaio e depositato in tribunale, dove ha presentato una denuncia amministrativa, che il giudice Morsiani ha subito trasformato in penale.

Le responsabilità? “Sono molteplici e non solo di oggi – dice Alba Montanari – il cancro è diffuso ovunque, con metastasi a tutti i livelli”.

Un dito puntato contro il Segretario Franco Santi? “Lui sapeva già ancora prima di essere Segretario di Stato. Con lui ci siamo incontrati anche il 14 giugno scorso. Ci ha dato risposte che non meritano la nostra stima. Ma sia chiaro: non vogliamo la testa di Santi. Non ci interessa. E non ci interessa neanche una crisi di governo.”

Allora cosa volete? “Una commissione di inchiesta, che faccia luce su questo sistema perverso e corrotto, e che individui tutte le responsabilità”.

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