Luigi Lonfernini: aiutateli a scendere!

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San Marino. Ho provato a riflettere su quanto sta accadendo al Paese.
Mi sono trovato spiazzato. Dopo mesi di polemiche, il Segretario di Stato Celli decide di dimettersi.

Da anni alcuni ex Segretari di Stato risultano indagati, altri, in primo grado, condannati.
Banca Centrale si trova con un Direttivo che non è mai riuscito a concludere il mandato.

Il sistema bancario che non riesce a superare una crisi che si trascina da anni, con Banche che si trovano in gravi difficoltà (non tutte).

Un debito sovrano di cui rimangono problematiche, per non dire oscure, le possibilità di recupero.
Il nostro maggior Istituto di Credito (Cassa di Risparmio) oberato di debiti e con un piano industriale che, se non cambiano le condizioni interne ed esterne, difficilmente perseguibile.

Una Pubblica Amministrazione che non riesce a creare le condizioni per migliorare la sua funzionalità, abbattendo i costi e migliorando le strutture interne nella distribuzione del personale addetto ai vari settori.

Un Istituto per la Sicurezza Sociale senza medici, senza soldi, senza utenti. Una polemica continua con i fondi pensioni sui quali si fanno numerose previsioni di investimento e sui quali lo stesso Stato stà cercando di trasformarli per tamponare falle di bilancio. Un Tribunale soggetto a continue polemiche.

Un settore portante dell’economia quale il Turismo che, nonostante i vari piani strategici succedutisi nei vari anni, non riesce a darsi una struttura che tenga in considerazione i limiti entro i quali può effettivamente operare. Un settore commerciale, in generale, che arranca in quanto sono venute a mancare certe situazioni di “vantaggio” presenti negli ultimi decenni e non più ripetibili.

Solo alcuni settori industriali, grazie alle capacità degli imprenditori, riescono ancora a reggere e possono contare su un possibile sviluppo.

Sei banche chiuse; sessanta società finanziarie liquidate.
Una sanatoria ed una patrimoniale che messe in atto congiuntamente mettono in difficoltà non solo i privati ma l’economia in generale.

Una conflittualità permanente tra maggioranza ed opposizione.
Una frantumazione delle forze politiche di maggioranza e di opposizione con la composizione e la scomposizione di aree definite di destra o di sinistra. Una minaccia continua e costante da parte delle Organizzazioni Sindacali di promuovere la mobilitazione generale su ogni provvedimento adottato o da adottare da parte del Consiglio Grande e Generale.

Una informazione giornalistica che si divide quotidianamente tra sostenitrice della maggioranza o della opposizione, sostenuta, ovviamente, dalla società editrice di riferimento (o sei pro o sei contro).

Cosa grave ma sottovalutata, la legge elettorale che vincola il cittadino ad esprimere, quale suo rappresentante, un solo candidato: limita enormemente una libertà fondamentale riconosciuta da tutte le democrazie parlamentari; è un principio di carattere costituzionale che viene violato.

La situazione di crisi certamente viene da lontano e coinvolge la politica dagli anni duemila; si è aggravata in questi ultimi tempi in quanto si sono voluti affrontare temi di natura politica, finanziaria ed economica con confronti che non hanno tenuto conto della nostra realtà, adottando provvedimenti a colpi di maggioranza.

Ora mi chiedo e chiedo: è possibile continuare a governare il Paese in queste condizioni? Governare significa coinvolgere maggioranze ed opposizioni nel sistema.

Fermateli: aiutateli a scendere. E’ un invito a tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione, alle Organizzazioni Sindacali, alle Associazioni di categoria.

È  solo attraverso un confronto, spogliato da ideologie, che ancora resistono in alcuni settori della vita pubblica, che tenti di ricostruire un tessuto sociale, che individui esattamente le nostre risorse umane, economiche e politiche, che riesca ad individuare i nostri limiti, è possibile ricreare le condizioni per tentare di ricostruire un disegno politico capace di coinvolgere tutti e finalizzato a ristabilire una “concordia cittadina”.

Se non esiste una volontà precisa da parte di tutti di fare un passo indietro, ci rimangono due soluzioni:
un triduo a San Marino (salva o Marino la tua Repubblica); un taglio netto alle nostre aspettative di vita.
Non è sufficiente abbassare i toni del confronto e delle polemiche, è necessario che i provvedimenti che coinvolgono lo Stato, limitandone l’operatività, siano adottati non a colpi di maggioranza ma con la partecipazione di tutte le componenti organizzate, politiche, economiche, sociali.

Sono responsabilità che devono essere condivise in quanto vanno oltre ad una normale gestione della cosa pubblica e vincolano il sistema Paese per anni ed anni.

Luigi Lonfernini

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