La Segreteria Esteri sul dovere della Memoria

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San Marino. La Segreteria di Stato per gli Affari Esteri desidera intervenire nella Giornata internazionalmente consacrata alla memoria delle vittime dell’Olocausto. La data del 27 gennaio ricorda ai Governi, alle Istituzioni e a tutte le società civili chiamate a non dimenticare, l’importanza di adoperarsi per conservare l’esperienza della Shoah, per rievocarne i limiti, per abbattere i cancelli dell’odio e della violenza che tuttora segregano e discriminano, rappresentando una continua minaccia per la piena affermazione dei diritti e delle libertà fondamentali. 

È un dovere riportare alla mente quanto è accaduto al popolo ebraico negli anni della Shoah e far conoscere alle generazioni più giovani una delle stagioni più nefaste della storia recente; è ancor più doveroso impegnarsi affinché il ricordo porti con sé l’impegno a rimanere vigili, a intensificare gli sforzi contro ogni forma di discriminazione, a contrastare ogni indizio che riconduca a forme germinali di xenofobia e nazionalismo esasperato, alimentando, al contrario, le più forti motivazioni che sottendono all’idea di una libertà, di cui San Marino si è distintamente fregiata nel corso dei secoli.

Con l’intento di incentivare occasioni di incontro e riflessioni sul tema, la Segreteria di Stato, anche quest’anno, partecipa con forte motivazione allo spirito e alle celebrazioni in atto in memoria dell’aberrante genocidio; cosciente del profondo significato, il 24 gennaio scorso si è tenuta, presso la Biblioteca di Stato la presentazione del volume digitale “Diplomatici e personalità ebraiche a San Marino (XIX-prima metà XX sec.), di Cristina Ravara.

Si tratta di una ricerca con valore di novità per San Marino, che analizza biografie di diplomatici di cultura ebraica che hanno servito la Repubblica, intrattenendo con essa forti legami, istituzionali e patrimoniali. 

Un altro momento di confronto si è svolto in giornata a Roma, nel corso dell’inaugurazione della mostra “Solo il dovere, oltre il dovere. La diplomazia italiana di fronte alla persecuzione degli ebrei (1938-1943)”. L’esposizione, ospitata dalla Fondazione del Museo per la Shoah, ha visto l’attivo coinvolgimento di San Marino, in particolare dell’Ambasciata della Repubblica in Italia del Responsabile del Museo dell’Emigrante, Patrizia Di Luca, che ha messo a disposizione materiale documentario attestante la solidarietà e l’empatia di San Marino durante gli anni delle persecuzioni razziali. L’evento è stato occasione per far conoscere al di fuori dei confini sammarinesi l’importante ruolo giocato dal Paese, che ha offerto rifugio e salvezza a numerosi ebrei.

“San Marino non ha mai ignorato cosa avvenne nel periodo nazista, né i 6 milioni di vittime – ha dichiarato il Segretario di Stato per gli Affari Esteri Nicola Renzi – ma, al contrario, ha avuto un ruolo che ci ha distinto e che ancor oggi ci fa onore; un ruolo che in questa occasione rievochiamo con orgoglio e con la consapevolezza di volere mantener fede ai nostri valori identitari di libertà e di uguaglianza. Non c’è mai appartenuto il concetto della superiorità della razza e dei distinguo fra origini, religione e politica; oggi più che mai, – prosegue Renzi -, è doveroso trasmettere ai nostri giovani il patrimonio più caro che ci ha distinto nei secoli, rappresentato dalla solidità delle nostre tradizioni democratiche  e di umana civiltà, affinché si possa guardare al futuro senza cedere alle tentazioni, purtroppo latenti, dell’odio razziale, che assume le forme più insidiose del disprezzo che conduce alla violenza. Agli egoismi e alle spregevoli viltà, anche del nostro tempo, dobbiamo anteporre il coraggio della verità contro l’infamia e la menzogna. È questa la nostra eredità, che dobbiamo trasmettere ai nostri figli e al nostro Paese”.

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