Governo, maggioranza in stand-by: regge ipotesi Conte ter

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Italian Prime Minister, Giuseppe Conte, attends a press conference to present the new measures contained in the new Dpcm for the Covid-19 emergency, Palazzo Chigi in Rome, Italy, 18 October 2020. ANSA / ANGELO CARCONI / POOL

“E’ tutto fermo, come se ne uscirà non è ancora chiaro a nessuno, Conte compreso…”. Un big e ministro M5S fotografa con questa frase l’incertezza che serpeggia nel governo, mentre la deadline del 6 gennaio – il giorno in cui Matteo Renzi sarebbe pronto a ritirare le sue ministre dall’esecutivo – si avvicina a grandi falcate. La trattativa per uscire dalla palude appare in stand-by, salvo possibili accelerazioni dell’ultimo minuto. Stasera alle 21 il Consiglio dei ministri, possibile che il premier faccia capolino a Palazzo Chigi direttamente per il Cdm. Ma tra i palazzi romani impazza il ‘toto nomi’, mentre la strada del Conte ter appare al momento -ma il quadro muta di continuo- la più percorribile.

Poltrone che tremano, altre che sembrano intoccabili nonostante accendano gli appetiti dei più, tra chi rischia e chi invece appare inamovibile. “Quando la macchina del rimpasto si mette in moto si sa come inizia e non si sa mai dove si va a finire. Nessuno può dirsi saldamente in sella”, osserva un sottosegretario dem.

(Fonte: ADNKRONOS)